Varie

  • Scritto da Gianfranco Lenti
  • Categoria: Varie
  • Visite: 3185

Quali adempimenti per fare l'analista gemmologo?

Salve,

da poco ho conseguito il diploma come graduate gemologist.


Vorrei cominiciare l'attività di analista gemmologo ma non so da dove iniziare.


Sono obbligata ad iscrivermi alla camera di commercio?

Devo iscrivermi all'Inps come artigiano o come commerciante?

quali alri adempienti ci sono?

 

 

Buona sera, Treddi

 

per cominciare le direi di leggersi le risposte già fornite in precedenza a quesiti come i suoi.

 

All'INPS si troverà iscritta al momento della concessione del n. di partita iva.

E discuterà PRIMA col suo commercialista il tipo di attività che vorrà svolgere.

 

In CCIAA potrebbe anche NON iscriversi, se NON le interessa essere inserita nel Ruolo dei Periti e degli Esperti della sua provincia.

 

Ma dato che si é già impegnata tanto per ottenere (complimenti!) il diploma, perché rinunciarvi?

 

Se però mi consente un paio di osservazioni...:

 

- non sarebbe meglio, PRIMA di iniziare l'attività in proprio, cercare di procurarsi l'indispensabile esperienza presso un laboratorio d'analisi?

Quell'esperienza che NESSUN corso le potrebbe fornire!

 

- Nell'inviare i suoi curriculum ricordi di precisare il suo nome insieme alle varie coordinate per raggiungerla, di firmare alla fine della lettera, e magari di aggiungere anche un "grazie per l'attenzione":

 

sa, mica tutti si adattano a identificarla con la sigla del suo indirizzo.

E potrebbero anche non essere nemmeno abbastanza acuti per capire da un aggettivo che lei é una gentile femminuccia!  :-)

  • Scritto da Gianfranco Lenti
  • Categoria: Varie
  • Visite: 5984

Oro bianco e rodiatura poco tenace

Caro amico Gianfranco, mi ha fatto immensamente piacere passare un bel pomeriggio a Valenza insieme a te sei una persona molto disponibile e aperta, e soprattutto disposta ad ascoltare mi fa ricordare le parole che mi diceva la mia professoressa di italiano nella vita ogni giorno si aggiunge una linea al proprio sapere e se posso permettermi lei a contribuito alla grande a farlo.


Oggi il valore dell'amicizia é difficile prima che a trovarlo a capirlo pensando chi si ha davanti, senza mettere interessi o coinvolgimenti economici in primo luogo.


Spero che stato per te un momento lieto e rilassante per scambiare due chiacchiere magari "come non facevi da tanto" con altri amici.


Con la presente ti rinnovo i miei saluti

Rosario.


P.S. sa parlando con una persona mi spiegava che l'oro cosidetto bianco il vero ora bianco non quello solo rodiato e dato da una lega oro giallo-argento con rapporto 75-25 per cento quindi in teoria non sarebbe necessario rodiarlo dato che la rodiatura tende a togliersi e poi sembra tutto tranne che oro e bisogna rodiarlo spesso negli anni.


Dammi una tua opinione, ciaoo

 

Ciao, Rosario

 

anche a me ha fatto piacere conoscerti, e fare insieme una bella chiacchierata.

Oltretutto condivido totalmente il principio enunciato dalla tua professoressa.

 

In compenso, se non puoi verificare la competenza del "consulente",  ti consiglierei di lasciar perdere certe "spiegazioni" tecniche perché quasi sempre sono semplicemente incomplete, quando non sono addirittura fuorvianti.

 

L'oro bianco si ottiene con il 75% di oro puro (altrimenti non sarebbe "al titolo" legale, cioé a 750 millesimi).

L'oro puro é giallo, e per farlo apparire bianco si "lega" ovvero si fonde insieme con vari metalli (le cosiddette "leghe"), fra i quali anche l'argento.

 

Il metallo risultante può essere più o meno bianco, ma per ottenere il colore più candido si procede poi a una ricopertura galvanica con un metallo che si chiama rodio, e che é di un colore bianchissimo, addirittura spettacoloso.

 

La ricopertura é molto tenace e durerebbe a lungo, mentre per levarla é necessario trattare l'oggetto in modo piuttosto rude, tanto da smerigliarlo in superficie.

Se la rodiatura é ben fatta, naturalmente, e di spessore adeguato.

 

In ogni caso il trattamento é ripetibile con una modesta spesa di tempo e denaro, ma non credo proprio che sarà necessario agire tanto "spesso negli anni" come t'hanno detto...  :-)

 

La sola precauzione sarà quella di non rodiare oggetti con gemme che ne potrebbero derivare un danno, come smeraldi, turchesi, malachiti, sodaliti e, forse, opali.

  • Scritto da Gianfranco Lenti
  • Categoria: Varie
  • Visite: 3052

Tesi sulle gemme o sulla certificazione: suggerimenti?

Buongiorno Gianfranco,

sto per laurearmi in scienze della moda e del costume all'università LA Sapienza di Roma e vorrei fare una tesi sulla gemmologia.


Sono però indecisa se focalizzarmi sulla certificazione o su qualche gemma in particolare.


Vorrei fare una tesi su qualche gemma in particolare di cui  si è

studiato e pubblicato ancora poco per poter cosi' sviluppare l'argomento o su alcune nuove tecniche di certificazione.


Potrebbe darmi qualche consiglio?


RingraziandoLa in anticipo

Le auguro una buona serata


Valentina.

 

Buona sera, Valentina

 

grazie a lei scopro che esiste una laurea della moda e del costume, ove una tesi a soggetto gemmologico ci starebbe proprio bene...

 

E, magari, socio-gemmologico ancora meglio perché le consentirebbe di spaziare liberamente fra le più diverse latitudini, nella storia e nell'economia di Paesi affascinanti.

Nel caso mirasse anche a un 110 e lode le suggerirei poi un bel capitolo sulla psicologia (maschile e soprattutto femminile) in tema di gemme... :-)

 

Circa la certificazione delle pietre preziose le premetto che, trattandosi di un argomento tecnico, é di una noia mortale per (quasi) tutti i comuni mortali...

 

Però. se lei se la cava bene con uno stile di scrittura adatto, potrebbe raccontare la storia delle Norme e delle Regole che oggi, dopo un travagliato percorso, sono (sarebbero...) finalmente a disposizione almeno della categoria dei gioiellieri.

 

Mi faccia sapere se é questa la stella polare sulla quale orienterà la tesi e le indicherò a chi rivolgersi per avere le informazioni attendibili e soprattutto più aggiornate in tema.

 

Quanto alle "tecniche di certificazione" credo lei si riferisca a metodi e strumenti per analisi, gemmologiche e non, e anche in questo caso la potrei indirizzare a laboratori e analisti di primo livello.

 

Quanto poi alla scelta di una pietra da illustrare e, perché no, da promuovere, lei

avrebbe solo l'imbarazzo della scelta perché nel bel Paese continuano a girare sempre le solite quattro grandi, a cui si é recentemente e timidamente aggiunta la tanzanite.

 

Tamzanite che rimane ancora molto distanziata dall'acquamarina, magnifica gemma che é disponibile anche a prezzi decisamente abbordabili.

 

Le varietà di minerali preziosi sono davvero molte, ma é lei che dovrebbe fare una rapida ricognizione per individuare quella che le piace di più.

Perché, poi, il lavoro le sarebbe molto più gradevole.

 

Niente suggerimenti, quindi!

 

E pertanto NON le dirò che io sarei in dubbio fra due splendidi cristalli rosa:

la kunzite e la morganite che, a mio avviso, sono l'innegabile testimonianza di un gusto raffinatissimo.   :-)

 

Aspetto sue nuove e intanto accantono la sete celebrativa.

Buon lavoro.

  • Scritto da Gianfranco Lenti
  • Categoria: Varie
  • Visite: 3657

Chi é gemmologo e chi non lo é?

Caro Gianfranco,

ti scrivevo per sciogliere un mio dubbio riguardo la professione del gemmologo.


Che cosa bisogna avere per essere un gemmologo, dato che non c'è un albo specifico?


A mio parere è un titolo di cui molti potrebbero abusare proprio perchè non è abbastanza definita come professione e c'è poca argomentazione in merito.


Ad esempio basta un semplice corso di 5 giorni per dichiararsi gemmologo?

Io non credo!

Ci sono tanti corsi, validi e non, ma con quali si può ottenere un titolo di gemmologo riconosciuto, solo con quelli più autorevoli a livello mondiale come GIA, IGI Anversa e HRD?


Come si può sapere se una persona sia veramente un gemmologo o non lo sia oltre alla sua professionalità?


Grazie mille Ciao


Lorenzo


P.S.

Ti chiedo tutto ciò perchè ricordi dove dei gemmolosoni mi dicevano che l'alessandrite è un quarzo, una sorta di ametista, dicevano e forse dicono ancora ciò con un diploma in materia tra l'altro di un istituto prestigioso!!!

Infine potresti con la scusa suggerirmi un laboratorio di analisi in Italia, quello con la più ampia strumentazione ed esperienza possibile?

 

Ciao, Lorenzo

 

per "essere" gemmologi sono necessari conoscenza, esperienza e attrezzatura, e per fortuna non esiste nessun albo.

Per fortuna, ripeto, anche se qualcuno si improvvisa analista senza averne le capacità.

 

Come ho scritto più volte ritengo il mercato perfettamente in grado di distinguere i professionisti e quindi di isolare i ciarlatani, ma temo fortemente gli effetti perversi che in Italia si producono regolarmente col "pezzo di carta ufficiale"...

 

Come avrai notato, siamo circondati da "titolati" ignoranti dei quali dobbiamo sopportare, con le sgrammaticature, anche la boria con cui impongono le conseguenze delle loro lacune.

E proprio l'ufficialità del titolo aggrava il pericolo e il danno che rappresentano.

 

Un "semplice corso" di cinque giorni potrebbe darti le nozioni di base per indirizzarti sulla strada giusta della professione, e per svolgere alcuni dei compiti che nel settore competono comunque al gemmologo.

Ovvio però che il titolo "a tutto campo" presuppone ben altro impegno, impegno che non esito a definire "vita natural durante", visto che l'evolversi della materia impone un continuo aggiornamento delle conoscenze.

 

Gli istituti che citi tu sono tutti quanti ditte operanti ANCHE nel settore didattico, e gli attestati che rilasciano hanno il valore che la serietà e la reputazione ha loro conquistato, senza per questo avere il peso legale che tu sembri attribuire col temine "riconosciuto".

 

Non credo poi che esista un metodo, o un rapido test. per distinguere un gemmologo da un contafrottole, quindi non ti resta altra via che rivolgerti a professionisti di laboratori ben reputati.

Nessuno dei quali si sognerebbe di chiamare quarzo un crisoberillo varietà alessandrite, nemmeno se si fosse scolato una pinta di monobromonaftalene!  :-)

 

Infine, non posso suggerirti nessun laboratorio "con la più ampia strumentazione ed esperienza" perché:

 

a - non li conosco tutti,

b - nessun laboratorio può esse "meglio di tutti gli altri" come esperienza e come dotazioni tecniche

c - i fini delle analisi sono necessariamente diversi, per scopo, metodo e materia, e quindi presuppongono competenze e attrezzature diverse.

  • Scritto da Gianfranco Lenti
  • Categoria: Varie
  • Visite: 2831

Ho appena conseguito il diploma ma é praticamente impossibile entrare in qulasiasi tipo di azienza per praticare almeno un periodo di stage.

Buongiorno,

ho da poco conseguito il diploma di gemmologo IGI, ma ho potuto constatare che è praticamente impossibile entrare in qulasiasi tipo di azienza per praticare almeno un periodo di stage.


Ovviamente la cosa mi ha fatto riflettere molto nel senso che io pensavo fosse indispensabile lavorare almeno per un periodo a fianco di qualcuno "esperto del mestiere" ma ciò non è possibile.

Io sono dell'idea che la scuola e i corsi siano solo il primo passo per intraprendere un qualsiasi mestiere in questo settore.


Lei cosa ne pensa?

Cosa potrei fare?


La ringrazio per la sua attenzione.

 

Buona sera, Anna

 

con poche, assennate e anche amare parole lei ha perfettamente descritto la situazione...

 

Se volesse rileggere a ritroso le risposte riguardanti il tema, vedrà che é anche il mio "leit motiv" di sempre perché detesto e ho sempre detestato i venditori di fumo e gli spacciatori di illusioni, oltretutto ad alto prezzo!

 

Si, i corsi (TUTTI i corsi, a cominciare dai miei) sono solo il primo gradino di una lunga scala professionale da percorrere con umiltà e costanza, ma il cui più grave ostacolo é proprio la chiusura pressoché totale del settore nei riguardi dei neofiti.

 

Comprensibile la cautela di chi, ufficio commerciale, gioielleria o laboratorio debba proteggere campioni di alto valore, tanto propri quanto (e soprattutto) di terzi...

ma all'atto pratico succede allora che sono soprattutto mogli, figli/e, commesse o magari amanti che ricevono incarichi del genere, da perfezionare POI (e nemmeno sempre) con un corso specifico.

 

Cosa ne penso io?

 

La mia opinione non é importante, ma lamento l'arretratezza e sovente l'indifferenza del settore verso quella preparazione specifica che dovrebbe essere di base per tutti quelli che si occupano di gemme.

 

E per essere franchi fino alla brutalità, sono anche convinto che la situazione perdurerà ancora per parecchio tempo, malgrado in questo lungo periodo di crisi molti dei (pochi) segnali positivi del settore pervengano proprio da chi ha puntato sulla competenza e sulla qualità.

 

Lei cosa potrebbe fare?

 

La libera professione, come consulente di notai, assicuratori, commercialisti e avvocati, per esempio.

E anche di curatori fallimentari, purtroppo, che certo l'apprezzerebbero in affiancamento per il superlavoro che li assilla.

 

Non trascuri l'iscrizione in CCIAA nell'Albo dei Periti e degli Esperti, ovviamente, e di richiedere poi il suo inserimento nell'elenco dei consulenti del giudice presso tutte le cancellerie dei tribunali che le sarebbe comodo frequentare.

 

Naturalmente ci sarebbe anche la possibilità di tentare una delle tante strade del commercio, nel caso già ora se la senta di volare con le sue ali.

E, cosa che le auguro, se lo possa anche permettere finanziariamente.

 

Auguroni.