Fornitura di strumenti: Servizi tecnici

Per quanto riguarda la scelta e l'impiego pratico degli strumenti, e quindi le scelte tecniche relative all'indagine gemmologica, dobbiamo premettere che non esiste una ricetta universale:
cioè, non esiste una soluzione (ragionevolmente economica) che, in tutte le circostanze, sia superiore a tutte le altre.

Oltretutto, la questione sarebbe posta in termini errati, perchè il primo punto da chiarire è CHI utilizzerà gli apparecchi in oggetto.
Sembrerà un'affermazione banale, ma è proprio l'operatore la componente più critica di tutto il complesso, visto che da sola è soggetta a tante variabili quanti sono gli individui che popolano il pianeta terra.

Necessità commerciali, o laboratorio d'analisi?

Ciò premesso, limiteremo le nostre considerazioni solo ad alcuni come e perché utilizzare certe tecnologie.

Il primo problema da affrontare è quello dell'identificazione delle gemme, operazione che si esegue sfruttando la conoscenza delle proprietà caratteristiche delle famiglie di cristalli (o dei singoli individui) e dei materiali vari uso gemma:

proprietà
si individua / misura con
scopo
densità bil. idrostatica e/o i liquidi pesanti identificazione
indice (indici) di rifrazione rifrattometro identificazione
mono / birifrangenza polariscopio discriminazione
colore lampada normalizzata graduazione
luminescenze UV lampada UV valutazione
conducibilità termica sensore a diffusione (per diamanti) identificazione
conducibilità elettrica sensore(per diamante/moissanite) identificazione


Tutti questi dati sono ricavabili con facilità con apparecchi di semplice uso, ma che richiedono tuttavia precise cognizioni di partenza.

In pratica, sovente si procede per esclusione e, prima di cercare cosa c'è, si preferisce verificare che non manchi qualcosa d'essenziale, nel qual caso si sarebbe già raggiunta una certezza diagnostica; pensiamo, per esempio, ad un lotto di pietre rosse (o verdi, oppure azzurre) che si suppone essere costituito da rubini (o smeraldi, o zaffiri):
un semplice e rapido passaggio sul polariscopio consentirà di distinguere immediatamente e con certezza gli esemplari birifrangenti (che possono essere rubini, o smeraldi, o zaffiri) da quelli monorifrangenti, che CERTAMENTE NON SONO appartenenti a nessuna delle tre nobili categorie. (Attenzione: questa regola NON VALE per gli esemplari "microcristallini", le cosiddette "radici").