Certificati d'analisi: come mai sembrerebbero più appetibili quelli esteri?

Le gemme si vanno affermando come bene rifugio e, lentamente ma con regolarità, aumenta il numero dei clienti che le richiede accompagnate da un certificato d’analisi.
I diamanti, in particolare, ormai da anni sono quotati in base a caratteristiche definite secondo precisi criteri internazionali che, per impegno comune, sarebbero perfettamente sovrapponibili:
il problema quasi irrisolvibile è quello già codificato ai tempi dell’antica Roma con il detto "chi controlla i controllori?"

Con il risultato di trovare certificati attendibili a fianco a fianco con altri che non valgono la carta sui quali sono stampati!Nè vale, sia chiaro, la diffusione di un elenco dei "fasulli", perché non è detto che questi ultimi siano semprecartaccia:
anche il più sprovveduto dei ciarlatani, di tanto in tanto, ha bisogno di presentare l’alibi di credenziali ineccepibili e per una volta tanto applica quindi i più rigorosi criteri di valutazione.

 Il mezzo più efficace consiste quindi nell’informare adeguatamente la clientela sul come porre le domande relative al rapporto qualità/prezzo del prodotto.
Qui sta il nocciolo del problema, perché in ultima analisi è poi il gioielliere che garantisce la correttezza dell’operazione.

Attenzione quindi a chi ha emesso il certificato o la garanzia, visto che sono ormai facilmente raggiungibili laboratori gemmologici di provata competenza e d'indiscussa serietà.

Ma i certificati esteri? Quanto valgono? Perché sono i preferiti, sovente?
Per quanto ci risulta, all’estero (Anversa, New York, ecc.) non stanno meglio di noi, e sovente stanno anche peggio, ma possono contare sul curioso fenomeno dell’esterofilia del nostro mercato.

Esterofilia pura e semplice, e non un ipotetico valore internazionale del certificato, nè la disponibilità di pietre certificate già all’origine.

Noi abbiamo fatto le migliori motociclette e le più belle macchine del mondo, però ne importiamo una quantità notevole dall’estero:
forse per una trascuratezza dei nostri produttori sono rimasti scoperti alcuni segmenti di mercato (i fuoristrada, le monovolume?) ma nel caso dei diamanti, quale fascino misterioso rende più appetibile il certificato di un illustre sconosciuto di Anversa piuttosto che non quello di un analista nostrano?

Oltretutto, i responsabili dei nostri laboratori sono raggiungibili con poca fatica e, parlando la nostra lingua, possono fornire tutte le spiegazioni (e le garanzie tecniche!) atte a convalidare le loro diagnosi, ma con due o tremila chilometri di lontananza, e una lingua diversa, chi si prende la briga di approfondire questi dettagli?

E con quali risultati, poi, a parte quello dei dividendi della Telecom?
Non vorremmo passare per nazionalisti ad oltranza (niente adulazioni, per favore) ma siamo convinti che in Italia abbiamo tutto quanto ci serve non solo per fare quello che fanno gli altri, ma addirittura per farlo meglio.

Visto che siamo (relativamente) giovani, in materia, possiamo sfruttare l’esperienza altrui e partire senza condizionamenti troppo onerosi.
Nel caso specifico, ci sembra assurdo promuovere operatori lontani, e comunque fuori tiro, mentre sarebbe più opportuno, e redditizio, promuovere noi stessi.
Proprio così: noi stessi, la nostra ditta, il nostro lavoro, in breve la nostra professionalità

Il nodo fondamentale, sul quale tutti già si impegnano, è quello della promozione, all’interno della quale si privilegia, speriamo, l’informazione.
Non si mira più a vendere solo l’oggetto in occasione di una qualsiasi ricorrenza, ma ci si pone l’obbiettivo di proporre beni di elevato valore con precise caratteristiche merceologiche.

Non si soppianteranno certo i BOT ed i CCT, ma perché assecondare tanto passivamente le richieste di lingottini d’oro da seppellire nei caveau delle banche?
Le pietre preziose sono un’eccellente alternativa, ben più godibile (nessuno gira con un lingotto o un CCT appeso al collo) e al riparo dai deterioramenti in cui incorrono pelliccerie e pelletterie, per esempio.

I clienti vogliono i certificati?

Benissimo, vuol dire che stanno maturando, ancora meglio se ciò è la conseguenza d'una nostra intelligente campagna d’informazione.
Avremo quindi la possibilità di garantire l’attendibilità dei certificati che accompagnano le nostre gemme o, meglio, di corredarle con i nostri certificati di garanzia.

E, nota bene, al riparo da (quasi) ogni rischio di contestazioni future.
Premesso che riteniamo assurdo spandere garanzie, certificati e perizie a piene mani, magari senza gli opportuni presidi tecnici, dobbiamo in ogni caso dare per scontati i sospetti di parzialità anche nelle valutazioni dei più qualificati gemmologi, se in qualche modo interessati all’esito commerciale.

Ma questo potrebbe essere un argomento a favore, con una piccola precauzione:

emettere i propri certificati d’analisi, però ricopiando pari pari quelli di un qualificato centro specializzato, del tutto indipendente

Nel computer dell'ufficio saranno conservati gli estremi del primo documento, e in caso di contestazioni (le famigerate stime "a vista" del solito bottegaio onnisciente!) sarebbe facile affrontare, o meglio provocare, un confronto risolutivo già vinto in partenza.

Già che ci siamo, proviamo a pensare alle potenzialità non sola economiche, ma anche di prestigio, che questo modo di operare potrebbe offrire:
certo, sarebbe necessario farsi conoscere da una nuova fascia di clienti, e ricontattare tutti quelli già acquisiti, ma ora sarebbe anche il momento giusto per farlo.

Con un minimo di strumenti e di documentazione sarebbe facile e produttivo spiegare le ragioni tecniche del rapporto qualità/prezzo, e un cliente informato è un cliente che acquista: meglio, di più, e più sovente.

E che facendo sfoggio delle nuove nozioni acquisite fa pubblicità presso amici e colleghi!

Blindare i negozi come tanti bunker è una necessità che però congela il movimento delle vendite "casuali", e oggi sono pochi a potersi crogiolare nell’atmosfera da panetteria che caratterizzava gli anno passati.

All’attacco, quindi:
all’orizzonte potrebbe esserci una fila d'appuntamenti altrettanto remunerativi, da curare con tutta calma con telefono e calendario.
Savoia, avanti!

Articolo pubblicato su Oro e Diamanti - Trezzano S/N (rivisto ed eventualmente aggiornato)