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Titolo oro e marchio di fabbrica

Salve,

la leggo spesso e le faccio i complimenti per le sue conoscenze e per i modi gradevoli .

Volevo chiederle se ha già visto anelli con la punzonatura 750 ma senza il rombo intorno.

Ne ha uno mia madre e uno lo ho comprato da poco su Ebay.

Mi è sorto un dubbio sulla loro autenticità.

Le risulta che esistessero aziende che marchiavano in questo modo, cioè col semplice numero senza cornice romboidale?

Grazie.

 

Buona sera Silvia

il marchio 750 indica - o meglio, INDICHEREBBE -  il titolo aureo del metallo impiegato per realizzare l’oggetto.

Questo marchio può essere sostituito con l’equivalente “18K” quando gli oggetti fossero destinati ai mercati anglosassoni.

Ma il marchio indispensabile, ovvero quello che “firma” tanto il titolo quanto la provenienza del gioiello é costituito da una sigla della la provincia di origine con il n. identificativo del fabbricante:

p. es. AL 1234, AR 345, VI 678, NA 910 eccetera, numeri di matricola che si trovano registrati negli appositi elenchi conservati nelle varie Camere di Commercio IIAA.

Non é raro però che in oggetti “datati” manchi proprio la sigla alfanumerica, tanto perché il manufatto fu prodotto da botteghe artigianali non registrate quanto perché, magari in epoca più recente, fu questo venduto …”brevi manu”!    :-)

La ringrazio per l’apprezzamento del sito e spero vorrà continuare a seguirlo…

Possibilmente aggiungendo critiche e suggerimenti.   ;-)

 

  • Scritto da Gianfranco Lenti
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Come fotografare i gioielli usando il cellulare

Fare delle foto gradevoli o addirittura belle non é difficile 

E se non si ha la pretesa di fare riprese da esposizione non sono nemmeno necessarie attrezzature speciali…

Però serve un minimo di attenzione e di pazienza, così si evitano i rimproveri per aver mandato fotografie non pubblicabili!  :-)

Quindi vediamo in pratica come fare buone riprese col cellulare.

Ovvero cosa serve e come procedere. 

Innanzitutto ci si procuri:

1  -  una base d’appoggio per il cellulare

2  -  uno sfondo bianco, grigio chiaro o anche nero (che però é più difficile da usare)

3  -  una buona illuminazione.

1 -   Come base va benissimo la bottiglia del latte, purché bianca e con un bel tappo grande

        premendovi sopra il telefonino si eviterà il micro-mosso che diminuisce la nitidezza;

        ma si trovano anche dei comodi mini treppiedi al costo di qualche euro:   

2 -   Lo sfondo sarà un normale foglio di carta bianca, opaca oppure  nera.

       Per un tocco personale si potrebbe spargere della farina bianca o dello zucchero.

3 -  La luce del giorno sarebbe l’ideale: al mattino per smeraldi e zaffiri e al pomeriggio per i rubini 

      evitando però i raggi del sole che creano contrati troppo marcati:

       Qualche prova con più riprese suggerirà se preferire la luce diffusa o creare invece  

       i riflessi delle gemme magari con uno specchietto o una comune torcia a batteria.

       (Evitare che i colori dei muri vicini aggiungano indesiderate dominanti cromatiche!) 

 NOTA:  i gioielli e gli anelli in particolare dovrebbero essere ripresi anche di lato 

                e magari anche capovolti per evidenziarne la lavorazione orafa.

               Il set é tutto qui, magari con l’aggiunta di supporti adatti per mantenere gli anelli in posizione eretta e poi anche leggermente inclinata: 

uun rotolino di carta o magari un taglio in una banana - senza buccia! - andranno benissimo,
(Evitare le mani e le dita per NON aggiungere un colore estraneo).

Come procedere.

a  -  scelto il tipo di illuminazione e sistemati i gioielli sul set, avvicinare la bottiglia 

       dalla cui sommità sporge il cellulare acceso e pronto per la ripresa

b  -  inquadrato il soggetto é essenziale ricordare che questo si trovi AL CENTRO 

       del contrassegno che comanda la messa a fuoco per evitare tanto le sfocature

       quanto una perfetta ripresa… dello sfondo sottostante il gioiello.  :-)

       Con una mano si tiene fermo il cellulare in orizzontale sulla bottiglia

       e con l’altra si scatta… sfiorando delicatamente il relativo comando.

c  -  Scattare più di una foto, muovendo la bottiglia o il treppiede che reggono il telefonino.

       e se é il caso abbassare la direzione di ripresa per avere qualche ripresa in diagonale.

 

 Tutto qui…  

Buon lavoro!  -)

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Oro dall’Africa? MAI offrire consulenze gratuite

Spettabile Gianfranco, 

siamo un gruppo di intermediari Business Coach.

Attualmente diversi imprenditori ci hanno chiesto di verificare per conto loro la veridicità di alcune offerte di transizioni d'oro provenienti dall'Africa. 

Stiamo lavorando GRATIS da gennaio e ormai la situazione per noi è diventata critica.

Guadagneremo solo quando un contratto andrà in porto.

Da gennaio abbiamo salvato più di un imprenditore da truffe di false transizioni.

Ma non abbiamo incassato un euro!

Ormai abbiamo necessità d concludere almeno un contratto, altrimenti non arriviamo alla fine di settembre (con muti da pagare ecc )

Mi rivolgo a lei per chiederle se lei ha, o sa dove trovare, un elenco delle miniere VERE dell'Africa o almeno di qualche Paese africano. 

Ci siamo rivolti alle ambasciate italiane in Uganda, Ghana, e altri paese … ci hanno detto "fate attenzione"!!!

Abbiamo risposto che ci stavamo rivolgendo a loro proprio perché stiamo facendo attenzione... ma quella è stata l'unica frase che si sono degnati di dirci.

Ci siamo rivolti alle ambasciate Africane in Italia.. stesa solfa: "state attenti"

Siamo andati sino a Roma alla Farnesina dove ci hanno trattato come pezzenti e non ci hanno nemmeno fatto salire negli uffici…

Insomma... nessuno aiuta le relazioni internazionali e se ne stanno lì a prendere la paghetta senza fare nulla per aiutare il cittadino italiano intraprendete.

Oggi ho trovato una sua vecchia risposta riguardo alle transizioni di oro e così mi sono permessa di disturbarla.

Se lei potesse aiutarci noi potremmo anche farla entrare nel nostro gruppo.

Siamo 3 italiani, 2 africani che vivono da 30 anni in Italia regolarmente e i vari buyer mandate con cui ci relazioniamo.

I buyer li conosciamo da tempo, sono validi e hanno finanze, ma il problema è proporre loro un buon affare con un qualche seller reale. 

Lei può aiutarci?

Cordiali saluti

dr.a Cristiana

PS:

Noi abbiamo un elenco della locazione geografica delle miniere, ma non si vedono i nomi delle miniere, né delle società. 

 

 

Buon pomeriggio dr,ssa Cristiana 

ammiro la sua intraprendenza e quella dei suoi colleghi ma un paio di dettagli mi suggeriscono che quanto a esperienza avreste ancora parecchio da approfondire, tanto nel campo oro quanto e soprattutto a proposito dell’Africa…

Almeno dell’Africa vera, che é un mondo diverso da quello delle ambasciate in generale e in particolare della Farnesina.

Io mi occupo del settore oro e gemme dagli anni ’80 e le assicuro che, a mio modesto parere, DALL’ITALIA non caverete un ragno dal buco.

La sola via di scampo sarebbe quella d’andare in loco, a turno, dove vi occupereste di raccogliere il metallo dai garimpeiros che ve lo venderanno tramite i loro capi-villaggio, e che voi provvederete quindi a fondere e a fornire dei dannati documenti di esportazione.

Sempre che disponiate dei fondi necessari per mantenere una vostra équipe in loco e dell’organizzazione (sicurezza compresa) per completare tutti i passaggi necessari.

Dimenticate le miniere, perché i titolari (quando esistono almeno fisicamente) hanno già provveduto i propri contatti e contratti di vendita perché l’oro di colloca senza problemi in una manciata di minuti.

Quindi a voi rimarrebbe solo la raccolta che certo non sarebbe il tipo di lavoro che lei mi ha descritto.

Le ambasciate africane in italia (intese come istituzioni nel loro complesso) NON sono né attrezzate né orientate a supportare le singole iniziative come le vostre…

Salvo il caso che uno dei tanti attaché non vi proponga la sua collaborazione:

e qui ricorderete le ripetute raccomandazioni che lei mi cita e che io condivido.  :-)

Qualcosa di simile per le NOSTRE rappresentanze diplomatiche che (quando presenti) sono oberate di lavoro per colpa di una cronica carenza di personale.

Un personale oltretutto scarsamente motivato tanto dal punto di vista economico quanto da quello collaborativo.

Quanto alla Farnesina questa manda in giro per il mondo sussiegosi e a volte persino competenti (e benevolenti…) direttori, ma salvo la buona volontà di un qualche funzionario distaccato presso l’ambasciata, non aspettatevi altro che ampollosi discorsi e biglietti da visita offerti con professionale cortesia.

Di collaborazioni o meglio di iniziative del genere “aiutiamoli a casa loro” la procedura é sempre la stessa: N.A.P. 

Ovvero “neanche a parlarne”, come avete già sperimentato sulla vostra pelle.

Purtroppo.

Accetti intanto una tirata d’orecchi per l’ingenuità dimostrata verso interlocutori che non valevano il costo di una telefonata urbana e che ora si vanteranno dello scampato pericolo dovuto “alla loro bravura imprenditoriale”.

Quanto ai compratori belli e buoni a cui lei accenna ipotizzi con loro (meglio se CON LA PRESENZA di uno di loro) una ricerca di mercato in almeno TRE Paesi africani, ovviamente a loro spese e con una ragionevole cifra di competenza della sua organizzazione.

Correndo almeno al trotto (in Africa all’orologio preferiscono il calendario) non s’illuda di cavarsela con meno di sei mesi e tre viaggi per Paese prima di vedere i primi risultati.

Per il resto si tratta solo d’insistere e d’avere il buonsenso necessario per evitare i rischi che comunque ci sono sempre.

Mi spiace di non poter fare di più.

 

P.s.

La sua e.mail é un tantinello carente, come forma:

mancano intestazione del gruppo, indirizzo e telefono quindi conserverò con attenzione il suo nome 

e lo associerò a un punto interrogativo…  :-)

 

  • Scritto da Gianfranco Lenti
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Trasformare una passione per le gemme in professione dopo una buona scuola.

Buongiorno,

vorrei intraprendere un percorso di studi per diventare gemmologo.

Ho visionato sia l’offerta XXX che quelle YYY (vivo in Lombardia).

Data la sua esperienza, mi saprebbe indirizzare?

Considerando anche i costi non indifferenti, vorrei seguire un corso valido che mi permetta di acquisire conoscenze, competenze ed iniziare una nuovo percorso professionale guidato dalle mie passioni.

(Ho 30 anni e una laurea in economia, lavoro da 6 anni in azienda... ).

Grazie per l'attenzione

Cordiali saluti

Valentina

 

Buon pomeriggio, Valentina

lei mi pone in modo conciso e preciso (complimenti!) domande che richiedono un LUNGO discorso con TUTTI i dettagli necessari e verificabili per essere almeno attendibile!

Cercherò di rispettare le premesse ma ritengo valga la pena di parlarne di persona perché non sarebbe la prima volta che le mie opinioni mi scatenano contro reazioni furibonde e ora non ho più né il tempo né la voglia per ribattere… :-)

I corsi di gemmologia sono diventati un affare al quale si sono dedicati in molti, ma purtroppo a nomi altisonanti e ben reclamizzati corrisponde SEMPRE un costo elevato ma NON SEMPRE un corrispondente soddisfacimento in termini di didattica… utile.

In calce le dettaglio i miei corsi sulle gemme di colore e sui diamanti, corsi che ho arbitrariamente chiamato “di 1° tempo”:

Equivarrebbero alla patente, nautica o stradale che sia, grazie alla quale lei avrebbe conseguito le basi per navigare con coscienza di causa nell’affascinante ma difficile mondo dei cristalli multicolori.

Sottolineo il concetto “di primo tempo” perché si tratta di una linea di partenza e NON di un traguardo perché intanto la materia é davvero molto, molto vasta e poi NESSUN corso successivo le consentirebbe un percorso di studi tagliato su misura per le sue esigenze,

Ovvero per quello che vorrebbe fare POI, e che avrà pianificato PRIMA.

Intanto non dimentichi che nessuna scuola le potrebbe offrire un ragionevole bagaglio di conoscenze e di esperienze come quelle derivanti da un lungo stage in un reputato e qualificato laboratorio, dove “girino” tante pietre e anche qualcuno che abbia voglia di illustrarle per tutto il tempo necessario le infinite variazioni in tema prodotte dalla natura.

Sempre che lei intenda poi esercitare la professione di “gemmologo analista”, ovvero un professionista INDIPENDENTE al servizio di terzi.

In una piccola città rischierebbe di morire di fame, e un un grande centro avrebbe l’orgoglio di lottare a coltello per dividersi la clientela acquisita da laboratori già affermati.

Poi ci sarebbe la specializzazione in branche affini, dalle perizie a valore (banche, assicurazioni, notai, commercialisti, tribunali e magari qualche ricca parrocchia)) all’acquisto di preziosi per conto terzi, in giro per il mondo.

Il tutto condito da un costante impegno teso all’ampliamento e all’aggiornamento della scienza gemmologica, che ormai prevede un livello (anche di attrezzatura o almeno di supporto) universitario.

Mi fermo qui, anche se ci sarebbe ancora molto da aggiungere.

Ma se dovessi pubblicare un libro lei me lo comprerebbe?  :-)

Intanto legga nelle “varie” altre risposte a domande che lei potrebbe condividere, e quando dovessimo incontrarci la interrogherei a fondo.  :-)

 

  • Scritto da Gianfranco Lenti
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Rubino perso da un anello allargato: mi spetterebbe un risarcimento?

Buonasera,

Chiedo un’informazione piuttosto urgente. 

Oggi pomeriggio ho ritirato presso un gioielliere 3 anelli che avevo portato ad allargare, pulire, rodiare e verificare la tenuta delle pietre.

Al momento del ritiro era tutto come richiesto.

Poco fa mi sono accorta che uno dei rubini del mio anello è sparito e al momento anche se l’ho cercato, non l’ho trovato. 

Preciso che è sempre stato un anello integro e ha circa 30 anni.

Secondo lei ho diritto a un risarcimento o sostituzione del rubino perso avendo ritirato oggi il gioiello?

Grazie

 

Buona sera, Claudia

mi spiace metterla di fronte con brutale tempestività a un’ipotesi che a mio parere le sarebbe sfavorevole:

perché SI, moralmente lei avrebbe diritto al rimborso o alla sostituzione del rubino perduto…

però NO, io non credo proprio che lei possa ottenere soddisfazione in un’eventuale causa…

Vede, lei non ha certamente nessun testimone che possa convalidare le sue asserzioni e quindi chiunque - e non solo il gioielliere - potrebbe sostenere che la gemma sia uscita dalla sua sede a causa di un uso inaccurato e/o p. es. di una caduta.

Lei poi, come purtroppo capita quasi sempre in casi analoghi, NON mi fornisce nessun dettaglio a proposito della montatura né in particolare di come vi siano montati i rubini:

castone o griff? 

Cioé un bordino d’oro che circonda tutta la cintura delle gemme oppure delle punte che le trattengono?

I castoni sono praticamente eterni e quasi sempre “a prova di bomba”, mentre i griff possono tanto allargarsi anche per un piccolo urto quanto rompersi per un problema del metallo dal quale furono ricavati.

Però é necessario sapere COME e DI QUANTO sia stato allargato l’anello…

Infatti un allargamento magari significativo e per semplice stiramento potrebbe essere stato catastrofico per la tenuta delle gemme ivi montate.

Ma per avvalorare qualsiasi ipotesi é necessario un accurato esame dell’anello da parte di un orefice di buona esperienza.

Secondo me lei potrebbe avere qualche possibilità di rivalsa solo se lo “stiramento” di cui sopra fosse stato tanto forzato da lasciare le altre gemme in condizioni “ballerine”:

una situazione infelice che lei potrà verificare forzando delicatamente con uno stuzzicadenti i rubini rimasti.

Ciò non significa che in caso di un arbitrato o peggio di un processo lei potrebbe vincere a mani basse con la richiesta di un risarcimento, ma almeno avrebbe di ché tentare una conciliazione amichevole col gioielliere. 

Spero in ogni caso che il rubino smarrito NON sia stato di grandissimo pregio e di elevata caratura…