Pietre di colore

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Una mia amica mia ha detto che in natura l'onice nera non esiste

Gent.mo sig. Lenti,
mi hanno regalato una collana in onice nera, in realtà questo è quello che mi hanno riferito e io non capendo nulla di pietre dure ho preso per buona la notizia.


Tuttavia una mia amica mia ha detto che in natura l'onice nera non esiste e il nero è solo una colorazione, a me le pietre non sembrano tinte, mi potrebbe dare qualche spiegazione sul colore dell'onice?


Grazie mille
Serena

 

Buon giorno, Serena

 

il nome di "onice" dovrebbe utilizzarsi solo per indicare quella varietà di calcedonio (che é un quarzo) nel quale in natura sono presenti bande rettilinee alternate. bianche e nere.

 

E' quindi possibile che la sua collana sia stata ricavata proprio e solo dalle zone nere del minerale, ma é bene ricordare che, dal punto di vista industriale, é meno costoso tingere dell'agata grigia, bianca o biancastra dopo averne ricavato le sfere necessarie per le collane:

i tempi di lavorazione sarebbero più ridotti perché si eliminerebbero gli scarti di lavorazione con un colore non uniforme.

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Vengo al dunque: a suo parere le pietre dell'anello regalato sono di qualità..."decente" e sono naturali?

Gentilissimo sig. Gianfranco,


Le faccio innanzitutto i complimenti per il sito.


Antefatto:

ho comprato un anello con rubino centrale taglio ovale di 1,20 carati e 20 punti di diamanti, taglio brillante, H color, VVS, disposti su sei pietre, presso la catena di negozi "XX  XXX", il cui costo era sui XXX € (ma per politica aziendale praticano uno sconto del 50% sulla merce, quindi il costo effettivo è stato di XXX euro), regalato alla mamma :-).


Siamo molto soddisfatte dell'anello (e anche del prezzo).


Volendo un anello per me  con un rubino taglio cuore (caratura più o meno simile alla precedente) lo avevo commissionato alla stessa gioielleria (con 4 baguette di diamanti ai lati, invece dei brillanti), preventivo di XXX euro.


Ho aspettato per 4 mesi ed alla fine mi è stato detto che non era possibile farlo. (Perchè?)


Girando poi per altre gioiellerie e orafi mi è stato detto che è impossibile trovarlo a prezzi per me accessibili (ovvero sui X.XXX-X.XXX €) e c'è anche chi ha detto che non esistono tagli del genere, nemmeno per i diamanti.


Vengo al dunque:

a suo parere le pietre dell'anello regalato sono di qualità..."decente" e sono naturali?


Ovviamente so che non vedendo le pietre è impossibile dirlo; a mio parere il colore del rubino è  intenso ed anche la trasparenza buona.

Ho la garanzia della gioielleria, ma sentendo gli altri mi è venuto il dubbio che le pietre

siano sintetiche, mentre io ho sempre pensato fossero naturali.


Ringraziandola per il tempo che vorrà dedicarmi le rinnovo i complimenti per il sito e le faccio i miei migliori auguri per una serena Pasqua.


Anna

 

Buona sera, Anna

 

ben felice che lei e mamma siate soddisfatte dell'acquisto, sono invece perplesso per l'assurda, lunghissima attesa prima d'avere una risposta circa l'oggetto richiesto su commissione.

 

Non faccio nessuna fatica nell'immaginare i problemi relativi perché impostare la produzione di un solo pezzo, nella classe di prezzi che lei precisa, vuol dire rimetterci anche le lacrime di un pianto a dirotto:

infatti, il lavoro di preparazione, selezione e finitura di uno o di 20 oggetti é quasi lo stesso, ma i tempi delle varie operazioni si ripartiscono (e diventano accettabili) solo quando si possono ripartire su di una produzione abbastanza consistente.

 

Non posso discutere dei prezzi, ma per quanto riguarda i tagli (e le relative forme) che non esisterebbero, dica pure ai vari "esperti" che hanno perso un'ottima occasione.

Per tacere.

 

E vengo anch'io al dunque:

Al SUO dunque, quel colpo basso che mi porterebbe pericolosamente vicino a una crisi isterica, se non fossi già stato vaccinato dai purtroppo numerosi precedenti simili!

 

Riassumendo, lei mi chiederebbe se, "ovviamente non vedendo le pietre" io:

a - ne reputo "decente" la qualità, e

b - ne posso diagnosticare l'origine, naturale o meno che sia.

 

Beh, a proposito di "decenza" ciascuno ha un concetto personale al riguardo, e non solo per le gemme...  :-)

ma per quanto riguarda l'origine, la informo che sovente ci si gratta in testa a lungo pur avendo a disposizione i soggetti da esaminare con tutto il tempo e gli strumenti necessari per giustificare un giudizio in merito.

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Perché si fa tanta fatica a trovare in commercio gioielli con opali?

Buongiorno Gianfranco,


Perché si fa tanta fatica a trovare in commercio gioielli con opali?
Forse sono démodé?


Nel mercatino dell'antiquariato sui Navigli ho reperito un vecchio anello in argento con opali che francamente mi sembrano abbastanza bellini (non eccezionali) e dato che amo i gioielli in oro vorrei chiederle se non sia sprecata una montatura in oro 18 kt per degli opali.


E' vero che nel tempo si disidratano e perdono il cosiddeetto "arlecchino"?


Grazie per le delucidazioni e cordiali saluti.
Miriam

 

Buona sera, Miriam

 

una montatura in oro "sprecata" per la gemma prediletta dai faraoni?

Vorrà scherzare, spero!   :-)

 

Per sua informazione, gli opali di ottima qualità raggiungono quotazioni da capogiro, quotazioni ampiamente giustificate dalla bellezza e dalla rarità di certi esemplari, nonché dall'elevato rischio di rottura del materiale (che é di durezza non elevata) in fase di lavorazione.

 

Quanto alla reperibilità, nelle nostre contrade ne circolano relativamente pochi non certo perché siano demodé ma, secondo me, essenzialmente per due motivi:

 

a - sono gemme raffinatissime, e quindi destinate (riservate, oserei dire) solo a persone con molto  buon gusto, e

b - una stupida e bovinamente ripetuta superstizione che attribuisce loro la fama di portasfortuna.

E  lei converrà con me che da noi quanto più una diceria é scema, tanto più questa ha diffusione e credibilità indiscussa...  :-)

 

Storicamente, gli opali più antichi furono rinvenuti nella valle di Assuan, e subito accaparrati dai faraoni per il proprio ornamento.

 

E la lavorazione era demandata a schiavi che, pur se attentissimi, dovevano avere  la sfortuna di romperne parecchi pagando quindi con la vita il non ambìto incarico di lavorare tali affascinanti minerali:

dopotutto era più faticoso ma infinitamente più sicuro tagliare le meno pregiate pietre per le piramidi, vero?

 

Chiarita l'origine della leggenda le confermo che, trattandosi di una "gelatina" di sferule di quarzo e di acqua, gli opali sono purtroppo soggetti all'infausto fenomeno della disidratazione, tant'é che almeno i grezzi sono abitualmente conservati in acqua almeno nella speranza di ritardarne l'insorgenza:

 

Ovvio quindi che i gioielli che li montano debbano essere conservati con la massima cura:

innanzitutto in astucci individuali che li preservino da deleteri sfregamenti col metallo e con le gemme di altri monili, e soprattutto protetti SEMPRE da prolungate esposizioni a intense fonti di calore.

 

Purtroppo vi sono gioiellieri che li tengono in vetrine surriscaldate da micidiali faretti alogeni, e addirittura orafi che si permettono saldature nelle loro immediate vicinanze senza l'uso delle indispensabili paste termo-isolanti.

Il risultato é la comparsa di zone opache, simili a zone lattescenti, con dimensioni via via crescenti che deturpano irrimediabilmente il soggetto.

 

Cerco anch'io, di tanto in tanto, monili con opali nei mercatini che riesco a visitare, ma per ora con risultati abbastanza deludenti...

Perché gli esemplari all'apparenza più interessati sono risultati poi trattati con zucchero carbonizzato per aumentarne il contrasto di colore.

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Ho degli smeraldi brasiliani. Per migliorarne la brillantezza è consigliabile oliarli? - 3 -

Buongiorno Gianfranco,

grazie come sempre della disponibilità!


Sono in Bahia, a Salvador, dove ci trascorro, ormai da 6 anni, circa 6 mesi all'anno.

Queste pietre provengono dalla zona di Carnaiba, che forse conoscerà,


Per quanto riguarda l'alessandrite, in effetti erano tutte pietre piccoline e grezze, diciamo intorno al carato, qualcuna forse superiore.

 

Alla luce naturale si presentavano di un blu molto scuro, quasi nero,

Alla luce bianca di un LED ho percepito un lieve cambiamento di colore, ma la mia è solo l'impressione di un neofita e poi erano pietre grezze.


Sicuramente meriterebbe un'occhiata più approfondita.

Che cosa intende per caratteristiche molto evidenti del cristallo brasiliano?


Mi è stato promesso che mi avrebbero fatto vedere anche pietre tagliate ma non so se avrò tempo in questa occasione perchè sto per tornare in Italia.

Forse sarà per il mio prossimo viaggio, in autunno.


Non abbiamo parlato di prezzo ma mi hanno fatto capire che sono care! Le è possibile indicarmi, magari a spanne, un prezzo ragionevole per cui può essere vantaggioso comperarle?


Al momento la mia è solo una curiosità ma, da quanto mi ha detto lei, potrei prenderle solo su richiesta.

Di nuovo grazie per la sua gentile attenzione!


Cordiali saluti.

Angelo

 

Buona sera, Angelo

 

conosco solo di nome la zona di Carnaiba, ma siccome le domande che lei mi rivolge sarebbero particolarmente impegnative, potremmo sempre studiare una collaborazione continuativa...

in loco, magari anche soltanto per la metà del tempo della sua permanenza in Brasile, che ne dice?  :-)

 

Le alessandriti brasiliane da me osservate erano TUTTE caratterizzate da numerose, piccole macchie nerastre disperse nella massa, e nel passare dalla luce diurna a quella artificiale (a incandescenza) mostravano soltanto un ridotto cambiamento di colore dal verde al rossastro.

 

E anche la trasparenza lasciava quindi molto a desiderare.

 

Grezzi da un carato le darebbero gemme tagliate si e no da 50 centesimi, quindi praticamente inutilizzabili se non come campioni gemmologici di difficile (o comunque lenta) collocazione:

 

nessuna idea del valore attuale, visto che nessuno, da anni, me ne ha più richieste, e prima di comperarne qualcuna varrebbe la pena di  sondare l'interesse di eventuali compratori nostrani.

 

Buon volo.

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Ho degli smeraldi brasiliani. Per migliorarne la brillantezza è consigliabile oliarli? - 2 -

Buonasera sig. Gianfranco,

ringrazio per la rapidissima risposta!


Gli smeraldi sono già tagliati e mi hanno detto che oliarli, oltre a quanto da lei spiegato, li rende più lucidi e quindi più brillanti.


E' vero?

Mi hanno consigliiato di usare olio di Cedro (non facile da reperire) o olio Singer.

E' d'accordo?


Ci sono anche altri olii vegetali facilmente reperibili che consiglia?


Grazie!

Cordiali saluti.

Angelo

P.S. Mi sono state offerte piccole pietre grezze di alessandrite, attualmente sono in Brasile, ma non conoscendole non ho ritenute di prenderle.

Che ne pensa di questa pietra?

 

Buona sera, Angelo  in quale parte del Brasile si trova?

 

confermo che l'oliatura fa apparire più lucidi i cristalli, anche se é un effetto di breve durata.

 

E per tale uso si possono usare l'olio di mandorle, l'olio di noci. o anche l'olio di ricino o di paraffina, che puzzano e magari costano anche meno di quello di fegato di merluzzo... :-)

 

L'alessandrite (il crisoberillo varietà alessandrite) sarebbe un cristallo estremamente raro, ma:

a - quello brasiliano é di solito costituito da esemplari davvero piccolini,

b - ha caratteristiche interne molto evidenti, che ne abbassano molto il valore,

c - mostrano un cambiamento di colore particolarmente marcato, e

d - sarebbe una gemma da collezionisti, con un mercato piuttosto ristretto e quindi non sempre adeguatamente remunerativo.

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Ho degli smeraldi brasiliani. Per migliorarne la brillantezza è consigliabile oliarli?

Ho degli smeraldi brasiliani.

 

Per migliorarne la brillantezza è consigliabile oliarli?

Quali olii sono preferibili usare?

 

Grazie.

 

Buona sera, Angelo

oliare gli smeraldi é una pratica che ha due scopi e almeno altrettanti metodi:

 

a -  rendere più "trasparente" la "buccia" del grezzo, per valutare meglio le caratteristiche del cristallo prima del taglio, e

 

b -  mascherare per quanto possibile certe fratture aperte (anche negli esemplari tagliati) che quasi certamente ne ridurrebbero il valore:

 

La pratica é posta in essere con oli incolori, vegetali o minerali, con indice di rifrazione vicino a quello del berillo, ma se il primo dei risultati é raggiunto abbastanza agevolmente, il secondo presuppone un compratore perlomeno ingenuo, perché un vasetto di benzina, di trielina, di trementina o di toluene per immergervi i cristalli non sarebbe poi una tecnologia spaziale, non le pare?

 

Anche peggio l'olio colorato di verde, magari fatto penetrare a caldo e a pressione, che a mio avviso é una truffa pura e semplice tanto quanto quella anche più subdola delle resine sigillanti tipo "opticon".

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Vorrei sapere a proposito delle pietre london blu dove posso trovarle in Italia...

Salve sono Fabio vorrei sapere a proposito delle pietre london blu dove posso trovarle in Italia...
grazie.

 

Buona sera, Fabio

 

"London blue" non é una pietra ma un colore (un azzurro intenso) che, per quanto mi risulta. é attribuito a topazi il cui colore é stato modificato (indotto, per la precisione) artificialmente.

 

Tali cristalli si trovano facilmente e a prezzi modici da qualsiasi commerciante di gemme, non solo a Valenza.

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Sono però deliziato dalla "diagnosi" con supplemento d'informazione che le sono stati forniti, perché...

Mia moglie ha ricevuto in regalo da una zia una pietra che ho portato in gioielleria per conoscerne il tipo e il valore.

Mi é stato riferito che é una rosa di Francia sintetica e che vale non più di 6/7 euro


Mi ha detto anche che in gemmologia non esiste questa pietra-


Mi può far sapere di più

 

Buon giorno, avvocato Nando

 

la "rosa di Francia" é un delizioso quarzo rosa, perfettamente trasparente (raro) e di una delicata, piacevole sfumatura di colore.

 

La trasparenza ne costituisce il pregio maggiore, perché lo stesso materiale lattiginoso o traslucido (quando non completamente opaco) si usa a tonnellate per l'oggettistica più varia.

 

Non sono ovviamente in grado di azzardare un valore qualsiasi per la  pietra della zia perché con i dettagli che mi precisa lei potrebbe trattarsi tanto di una gemma degna della corona inglese quanto di una "caramella" da uovo di pasqua.   :-)

 

Tanto per aggiungere qualche dettaglio le farei presente che se si trattasse di un cristallo tagliato a casa nostra, solo il valore del taglio sarebbe da cinque a dieci volte quello di stima. mentre se la pietra arrivasse da qualche tagliatore hobbista, dalla Cina o comunque dal lontano oriente  il valore sarebbe "a piacere..."

 

E quasi certamrente al ribasso...    :-)

 

Sono però deliziato dalla "diagnosi" con supplemento d'informazione che le sono stati forniti, perché:

a  -  la "rosa di Francia" esiste eccome, ed é conosciuta da secoli;

b  -  il quarzo sintetico esiste da decenni, ma mi risulta che sia prodotto soltanto:

- di colore ametista, più richiesto e meglio pagato, e

- incolore, per uso in elettronica.

 

Quando perfettamente privi di caratteristiche interne utili a una discriminazione é (gemmologicamente) praticamente impossibile discriminare i cristalli naturali da quelli sintetici, quindi sarei proprio curioso di sapere COME il gioielliere ha potuto attribuire l'origine  sintetica all'esemplare esemplare che lei ha presentato.

 

A me non risulta che sia in circolazione il quarzo rosa sintetico e, premesso che sarei  interessato ad averne un campione, nel suo caso opterei quindi per un cristallo naturale o per un soggetto di natura diversa.

 

Se però si trattasse davvero di un quarzo (esame al polariscopio e al rifrattometro) SENZA nulla di significativo all'interno, allora non rimarrebbe che provare con esami più sofisticati (presso il CISGEM di Milano, p. es.).

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Diamanti bancari e zaffiri rossi: possibile che i televenditori sniffino a prezzi politici?

 

Buonasera Gianfranco,

eccomi di nuovo qui con un paio di domande esistenziali: al solito, mentre sto seguendo una televendita di gioielli su XXX, sento quella che per me è l'ennesima castroneria.:

Il presentatore parla di "zaffiri rossi".


Lasciamo perdere che avrebbe dovuto dire "corindoni rossi",  per essere corretto, ma.... il corindone rosso non è il rubino?


O nel frattempo è cambiato qualcosa, in gemmologia?

E poi una curiosità mia personale: i diamanti non vengono mai tagliati a cabochon?

Io non ne ho mai visti, ma questo non significa che non potrebbero esistere.

Ah, un'altra perla del presentatore di cui sopra, a proposito dei suoi diamanti PURI in blister:

"Con questi andate in banca, compilate la distinta e li versate sul vostro conto corrente" (con la pala, immagino)...

Dal tuo sito ho avuto una buona notizia:

io ho un brillante da 1,14 carati E color IF, certificato dal dottor Carlo Cumo, che avevo acquistato dal mio orafo di fiducia, ormai deceduto, parecchi anni fa.


E' montato a solitario e, a mio parere, è bellissimo.


Temevo fosse un certificato un po' scarso, visto che adesso furoreggiano i vari IGI, GIA e HRD,  invece leggo che tu lo consideri superiore a questi: sono proprio contenta!

Grazie per la pazienza che dimostri con noi poveri appassionati un po' rompiscatole...

Con tanta simpatia.

Maria Rosaria

 

 

Buona sera, Maria Rosaria povera appassionata... per nulla rompiscatole... :-)

 

rileggerti é sempre un piacere, e scoprire che mi segui con tanta attenzione e altrettanta costanza mi ringalluzzisce addirittura...

ma ti prego, non infierire troppo contro i teleimbonitori!

 

Sai, con la penuria di trasmissioni guardabili sui vari canali, l'avere la possibilità di divertirsi alle stupidaggini di certi tele_pifferai sarà poco cristiano, ma é certo divertente!

 

E non é poco!

 

Complimenti per la precisa terminologia con la quale sottolinei ben DUE sciocchezze video_gemmologiche:

 

a - i corindoni rossi (se sufficientemente saturi di colore) sono indicati appunto come "varietà rubino", e

b - gli zaffiri sono ESCLUSIVAMENTE azzurri, pur se con gradi diversi di saturazione.

 

Come vedi, in gemmologia é cambiato solo il numero, per fortuna in aumento, di coloro che ascoltano attentamente e verificano poi con la dovuta calma le affermazioni di ineffabili tele_spacciatori non esattamente attendibili!  :-)

 

Per la tua curiosità i diamanti non sono tagliati a cabochon per due ragioni molto semplici:

 

a - sarebbe prima di tutto un lavoraccio lungo e complesso, per la durezza del materiale...

Lavoraccio che oggi sarebbe certamente facilitato dall'uso di laser di potenza, e/o da macchinari più o meno robotizzati, ma

 

b - un cabochon di diamante NON avrebbe il fascino del vulcano di luce che sprigiona invece il cristallo tagliato secondo le canoniche simmetrie.

 

E certo tu saresti la prima a NON comperare a caro prezzo un gioiello ove troneggiasse una incolore semisfera di natura indistinguibile, a occhio, fra un vetro di Swarowaky, un cubic zirconia, o magari un quarzo ialino...

Vero?  :-)

 

Quanto ai diamanti da versare "previa distinta" direttamente sul conto corrente bancario, sarei proprio interessato a conoscere il pio, benefico istituto, che visiterei subito, assiduamente e regolarmente.

 

Previo abbondante rifornimento di materia prima ipercorredata di certificati e di Kimberly Process, ovviamente.  :-)

 

Se e quando ti capiterà di passare da Valenza ti presenterei volentieri l'amico dottor Cumo, e magari approfitterò dell'occasione per scroccargli un'altra dedica su uno dei suoi libri.

 

E per saccheggiargli la scorta di ottimi cioccolatini che come al solito non ha la malizia di nascondermi.

 

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Devo ritenere attendibili tali informazioni?

Buongiorno. Mi scuso se le mie e.mail sono arrivate incomplete: dev'essersi verificato un problema di cui non ho capito la natura.


Vorrei chiederle un consiglio riguardo ad alcune pietre che ho visto in vendita tempo fa come componentistica per bigiotteria: tali pietre, figuravano col nome di zaffiri e rubini ma, ovviamente, non avevano affatto l'aspetto (nè, tanto meno, il prezzo) delle pietre preziose che portano lo stesso nome.


Sembravano piuttosto delle pietre dure dal colore pieno ma dalla superficie molto brillante.


Il venditore mi spiegò che erano composte da una parte della materia grezza di rubini e zaffiri che, non presentando caratteristiche di trasparenza, veniva adibita alla produzione di pietre dal valore nettamente inferiore.


Lo stesso dicasi per un'altra pietra, chiamata "zaffiro con rubino" che aveva il medesimo aspetto delle altre due, solo che, a differenza dello zaffiro, aveva un colore più chiaro (azzurrognolo, più che blu) e delle macchie rosse.


C'era poi una quarta pietra, chiamata "pietra di luna rainbow", presentatami come una varietà di pietra di luna bianca con caratteristiche simili (ho sentito dire che questa pietra, in realtà, sarebbe labradorite bianca, che avrebbe un costo più basso dell'adularia).


La mia domanda è: devo ritenere attendibili queste informazioni?


Purtroppo, la mancanza di conoscenza generale nell' ambito gemme, fa sì che si verifichino sovente imbrogli legati a tipi di pietre inesistenti, sintetiche o tinte.


Ad esempio, ho visto spesso in giro delle pietre chiamate radici di rubino (che a volte hanno un colore rosso, altre volte, fucsia!) o di smeraldo o di zaffiro:

a tutt'ora, non ho compreso cosa siano.


Dal momento che io - spesso - compro pietre dure, cerco di informarmi per limitare questi rischi.


La ringrazio per la sua risposta.

Cordiali saluti

Serena

 

Buon pomeriggio, Serena

 

no problem per le altre e.mail... si vede che per quanto riguarda i computers siamo parenti... :

E per rinforzare la parentela lei cancellerà dal suo vocabolario "pietre dure" e "radici di..."  che sono termini correnti ma non corretti.  :-)

 

I corindoni (rossi = rubini, azzurri = zaffiri, ma anche di vari altri colori) si presentano tanto trasparenti quanto traslucidi o completamente opachi a causa di una più o meno felice gestazione nella pancia di mamma terra.

 

Al loro interno hanno una struttura particolare che si chiama "reticolo cristallino" che nella migliore delle ipotesi é perfettamente ordinata e quindi i piccolissimi, geometrici elementi del cristallo (le "celle_base") si trovano disposti in modo perfetto, come le zollette di zucchero nella loro scatola.

 

Quando invece le celle_base si trovano ammucchiate fra loro alla rinfusa, allora la trasparenza ne soffre in modo estremamente evidente e, complice anche lo spessore del soggetto, la pietra passa da trasparente a traslucida, e a opaca.

 

La materia é assolutamente la stessa, ma l'apparenza e il valore cambiano drasticamente!

 

Non ho mai sentito nominare lo "zaffiro con rubino", ma immagino che lei si riferisca sempre a un soggetto non trasparente e sarei comunque curioso di vedere le famose macchie rosse.

 

A lume di maso dubiterei che si tratti davvero di rubini perché non credo ci sia motivo per alcune gocce di corindone con cromo (rosso) di rimanere separate nel resto del magma dello stesso corindone fuso ma contenente ferro...

 

Senza vedere quindi la pietra mi fermerei qui, ma non mi stupirei se a un'analisi diretta i "rubini" di questa curiosità si rivelassero invece come granati.

 

Discorso simile a proposito della "pietra di luna rainbow" perché tanto l'adularia che la labradorite sono feldspati con varie caratteristiche simili, se non proprio in comune.

E preciso che non ho visto né la labradorite incolore, che esiste,  né quella rainbow, che dovrebbe invece essere la varietà di labradorite detta "spectrolite" per la rara, affascinante proprietà di scomporre la luce nei colori dello spettro.

 

Non entro nel merito dei prezzi per non scrivere un trattato a proposito delle quasi infinite variabili, ma io comprerei davvero volentieri una spectrolite al prezzo (oggi alto) di una pietra di luna bianco_blu.

 

Confermo che sovente s'incontrano materiali di fantasia proposti con i nomi e con le spiegazioni più inverosimili, fino a raggiungere le vette di un'involontaria ma clamorosa comicità, però le "radici" a cui lei si riferisce sono solo una storpiatura descrittiva di soggetti ricavati dalle parti meno "felici" dei vari cristalli.

 

Ovvero da quelle zone in cui la struttura del reticolo cristallino di cui sopra non ha ancora raggiunto la perfezione prevista dalla natura, ma soprattutto da grandi aggregati di microscopici cristalli le cui masse hanno si le caratteristiche chimiche e fisiche di una certa "famiglia", ma non quelle ottiche.

 

E da questi affascinanti "sassi" verdi, rossi o blu sono ricavati gli strumenti per la medicina ayurvedica, i piedistalli i posacenere nonché le sfere colorate per la bigiotteria che le interessa.