Devo ritenere attendibili tali informazioni?

Buongiorno. Mi scuso se le mie e.mail sono arrivate incomplete: dev'essersi verificato un problema di cui non ho capito la natura.


Vorrei chiederle un consiglio riguardo ad alcune pietre che ho visto in vendita tempo fa come componentistica per bigiotteria: tali pietre, figuravano col nome di zaffiri e rubini ma, ovviamente, non avevano affatto l'aspetto (nè, tanto meno, il prezzo) delle pietre preziose che portano lo stesso nome.


Sembravano piuttosto delle pietre dure dal colore pieno ma dalla superficie molto brillante.


Il venditore mi spiegò che erano composte da una parte della materia grezza di rubini e zaffiri che, non presentando caratteristiche di trasparenza, veniva adibita alla produzione di pietre dal valore nettamente inferiore.


Lo stesso dicasi per un'altra pietra, chiamata "zaffiro con rubino" che aveva il medesimo aspetto delle altre due, solo che, a differenza dello zaffiro, aveva un colore più chiaro (azzurrognolo, più che blu) e delle macchie rosse.


C'era poi una quarta pietra, chiamata "pietra di luna rainbow", presentatami come una varietà di pietra di luna bianca con caratteristiche simili (ho sentito dire che questa pietra, in realtà, sarebbe labradorite bianca, che avrebbe un costo più basso dell'adularia).


La mia domanda è: devo ritenere attendibili queste informazioni?


Purtroppo, la mancanza di conoscenza generale nell' ambito gemme, fa sì che si verifichino sovente imbrogli legati a tipi di pietre inesistenti, sintetiche o tinte.


Ad esempio, ho visto spesso in giro delle pietre chiamate radici di rubino (che a volte hanno un colore rosso, altre volte, fucsia!) o di smeraldo o di zaffiro:

a tutt'ora, non ho compreso cosa siano.


Dal momento che io - spesso - compro pietre dure, cerco di informarmi per limitare questi rischi.


La ringrazio per la sua risposta.

Cordiali saluti

Serena

 

Buon pomeriggio, Serena

 

no problem per le altre e.mail... si vede che per quanto riguarda i computers siamo parenti... :

E per rinforzare la parentela lei cancellerà dal suo vocabolario "pietre dure" e "radici di..."  che sono termini correnti ma non corretti.  :-)

 

I corindoni (rossi = rubini, azzurri = zaffiri, ma anche di vari altri colori) si presentano tanto trasparenti quanto traslucidi o completamente opachi a causa di una più o meno felice gestazione nella pancia di mamma terra.

 

Al loro interno hanno una struttura particolare che si chiama "reticolo cristallino" che nella migliore delle ipotesi é perfettamente ordinata e quindi i piccolissimi, geometrici elementi del cristallo (le "celle_base") si trovano disposti in modo perfetto, come le zollette di zucchero nella loro scatola.

 

Quando invece le celle_base si trovano ammucchiate fra loro alla rinfusa, allora la trasparenza ne soffre in modo estremamente evidente e, complice anche lo spessore del soggetto, la pietra passa da trasparente a traslucida, e a opaca.

 

La materia é assolutamente la stessa, ma l'apparenza e il valore cambiano drasticamente!

 

Non ho mai sentito nominare lo "zaffiro con rubino", ma immagino che lei si riferisca sempre a un soggetto non trasparente e sarei comunque curioso di vedere le famose macchie rosse.

 

A lume di maso dubiterei che si tratti davvero di rubini perché non credo ci sia motivo per alcune gocce di corindone con cromo (rosso) di rimanere separate nel resto del magma dello stesso corindone fuso ma contenente ferro...

 

Senza vedere quindi la pietra mi fermerei qui, ma non mi stupirei se a un'analisi diretta i "rubini" di questa curiosità si rivelassero invece come granati.

 

Discorso simile a proposito della "pietra di luna rainbow" perché tanto l'adularia che la labradorite sono feldspati con varie caratteristiche simili, se non proprio in comune.

E preciso che non ho visto né la labradorite incolore, che esiste,  né quella rainbow, che dovrebbe invece essere la varietà di labradorite detta "spectrolite" per la rara, affascinante proprietà di scomporre la luce nei colori dello spettro.

 

Non entro nel merito dei prezzi per non scrivere un trattato a proposito delle quasi infinite variabili, ma io comprerei davvero volentieri una spectrolite al prezzo (oggi alto) di una pietra di luna bianco_blu.

 

Confermo che sovente s'incontrano materiali di fantasia proposti con i nomi e con le spiegazioni più inverosimili, fino a raggiungere le vette di un'involontaria ma clamorosa comicità, però le "radici" a cui lei si riferisce sono solo una storpiatura descrittiva di soggetti ricavati dalle parti meno "felici" dei vari cristalli.

 

Ovvero da quelle zone in cui la struttura del reticolo cristallino di cui sopra non ha ancora raggiunto la perfezione prevista dalla natura, ma soprattutto da grandi aggregati di microscopici cristalli le cui masse hanno si le caratteristiche chimiche e fisiche di una certa "famiglia", ma non quelle ottiche.

 

E da questi affascinanti "sassi" verdi, rossi o blu sono ricavati gli strumenti per la medicina ayurvedica, i piedistalli i posacenere nonché le sfere colorate per la bigiotteria che le interessa.