volevo farle una domanda sugli zaffiri. Ho sempre visto nelle vetrine zaffiri blu, mi hanno regalato uno zaffiro che ha un colore violetto e non mi sembra autentico, l'ho fatto vedere a un gioielliere, che mi ha detto che e' sicuramente falso.
Lo butto via?
Chi me l'ha regalato e' stato all'estero e mi ha assicurato che era autentico, non so davvero come comportarmi.
Anna
Buona sera, Anna
"Lo butto via"?
Per favore NON si azzardi nemmeno a immaginare l'esecuzione della ventilata minaccia! :-)
Non so cosa lei intenda per "l'ho fatto vedere a un gioielliere", ma chiariamo subito che a mio avviso una semplice occhiata NON è assolutamente sufficiente, e con un'analisi appropriata le sarebbe stato detto di QUALE TIPO di "falso" si tratti.
Tanto per la cronaca la informo poi che il violetto sarebbe un colore molto pregiato e altrettanto raro negli zaffiri, perché originato dalla somma di rosso e di blu miscelati, di solito, in felice proporzione reciproca.
E gli zaffiri che lei ha visto in vetrina spaziavano certo da un delicato celeste glicine fino al violetto di cui sopra, ora che sono stati praticamente esclusi dal mercato quelli molto più scuri (blu verdastro) delle qualità meno pregiate.
Che poi l'esemplare a lei non sembri "autentico" non é un dramma, ma si tratta di un sospetto che potrà chiarire senza indugi con un'attenta e precisa analisi gemmologica.
Mantenga quindi la calma e fino a conclamata prova contraria si fidi dell'amico che le ha fatto il regalo...
Anche se le "sole" non sono certo una prerogativa soltanto nazionale. :-)
ho comprato in Tanzania una tanzanite di 7 carati e mezzo, a forma di goccia.
Sfortunatamente il gioielliere, al momento di montarla, l'ha rotta a causa di uno shok termico.
Potrebbe cortesemente indicarmi quanto può essere il valore di una pietra di questa caratura?
Buon giorno, Chiara
mi spiace, ma senza vedere la sua tanzanite (o, almeno, quello che ne rimane) mi é impossibile azzardare un qualsiasi valore.
Purtroppo il suo é un caso non infrequente perché alla diffusione del bellissimo cristallo NON si accompagna una contemporanea conoscenza delle sue caratteristiche, e relative precauzioni di trattamento.
Micidiale poi lo scambio con lo zaffiro, di durezza ben più elevata.
vorrei intraprendere una attivita' commerciale inerente l'importazione delle pietre grezze (nello specifico dal Brasile).
Premetto che non ho ancora iniziato, quindi sto cercando di avere maggiori ragguagli in merito a tutte le sfaccettature normative e al da farsi appunto per lo start up della mia futura attivita',
le spiego in breve in attesa magari di un incontro in sede da lei a Valenza o da me in ufficio a xxx, ove acconsentira'.
Ho letto qualcosa ma non sono convinto volevo capire come fare per la certificazione Kimberly?
A chi mi devo rivolgere deve essere fatto in Brasile o qui in Italia?
Poi ho letto che necessita' di una licenza rilasciata dalla questura?
Si ma nel mio caso io andrei spero ad acquistare o a prendere in locazione un discreto appezzamento di terra con delle bellissime cascate per appunto la raccolta, perché di questo si parla di raccoglierli diamanti e delle altre pietre rubini smeraldi zaffiri.
A questo punto la mia perplessita' cresce in quanto diventerei proprietario quindi che tipo di attivita' devo aprire parlo di camera di commercio?
Aspetto suo gentile riscontro per porle altre domande sperando che la mia idea parta presto sicuro di poter contare sulla sua disponibilita' e competenza.
Le auguro una buon lavoro
cordiali saluti
Buona sera, Giuseppe
se avrà la pazienza di scorrere a ritroso le risposte alle domande simili alle sue troverà senza problemi la maggior parte delle informazioni che le servono.
Comprese quelle relative alla licenza di commercio preziosi che deve essere rilasciata dalla questura competente, previo sopralluogo di verifica idoneità dei locali da adibire all'attività.
Premessa poi l'indispensabile assistenza di un BUON commercialista (siamo sempre il Paese del bollo tondo e dell'incertezza del diritto) potremmo concordare un incontro tanto a Valenza quanto a XXX per tutti quei dettagli che é meglio approfondire di persona.
Intanto le anticipo che sarei stupito di sapere che dal Brasile lei possa importare corindoni ivi ritrovati, perché a tutt'oggi non mi risultano giacimenti di tali preziosi cristalli.
ho letto le tue riflessioni socio-economiche sulla Cina, che mi trovano completamente d'accordo.
Tra la metà degli anni 90 e il 2002 mio marito, ingegnere chimico, si è occupato della progettazione di un impianto in Cina, in joint venture con la sua azienda (XXX, allora del gruppo Montedison), per la produzione di cefalosporine iniettabili (i cinesi amano le iniezioni, al contrario di noi occidentali).
Lo stabilimento si trovava (e si trova tuttora, immagino) a Jinan, ma non ricordo il nome della provincia, so che era vicino al fiume Giallo.
Gli italiani ci hanno messo il capitale e le risorse umane di alto livello, nonché la tecnologia.
I cinesi la manovalanza e la dirigenza "politica"...
Quello che avrebbe dovuto essere un affare per entrambe le parti si è rivelato tale solo per i cinesi:
in Italia non è arrivata una sola lira di utile (tutto "reinvestito" in loco), e alla fine la fabbrica è stata rilevata senza sborsare un euro dai cinesi...
Alla controparte italiana l'avventura cinese è costata cara, tra gli stipendi dei dipendenti in missione all'estero, la fornitura di apparecchiature sottocosto e la perdita del mercato asiatico delle cefalosporine....
Insomma, quella che sembrava un'opportunità per la nostra azienda si è rivelata una solenne fregatura.
E penso che ci siano molte altre aziende italiane che hanno subito la stessa sorte.
Con simpatia.
Maria Rosaria
Ciao, Maria Rosaria
mi hanno scritto in parecchi/e su questi tema, e trascurando per un momento le amate gemme aggiungo qualche ulteriore considerazione.
Si sono molte le aziende italiane che hanno assaggiato la correttezza e la convenienza dei rapporti "commerciali" con i degni nipotini di Mao.
Se guardi la campagna potresti vedere molti attrezzi individuali, tipo moto-coltivatori e simili, "made in Cina" ma con una somiglianza molto, molto marcata con quelli che fabbricavano in una cittadina poco distante da Bologna.
Fabbricavano, perché dopo l'esperienza cinese (fiere, viaggi e soggiorni, offerte per richieste mirabolanti, modifiche con prototipi gratuiti e nuovi impianti produttivi in Italia) non se n'é più fatto nulla, malgrado anni di tira e molla..
La ditta non aveva alle spalle la Montedison e quindi é fallita, mentre il titolare (mio cugino primo) ne ha ricavato un infarto e un bel funerale.
La realtà é che come imprenditori italiani NON siamo abbastanza preparati, finanziariamente forti e nemmeno crudamente smaliziati per confrontarci con certe realtà.
Né tanto meno per farvi fronte con strategie nazionali (o europee) in termini medio-lunghi.
E come nazione possiamo solo stendere un pietoso velo sulle nostre "istituzioni", quelle che nuotano nel loro dorato empireo isolate come i pesci rossi in una boccia.
Come i pesci rossi in una boccia, appunto, ma più costose e non altrettanto utili.
Sai, ho collaborato con l'ICE in missioni e ricerche di mercato all'estero, ho, presentato programmi e progetti alla Farnesina e di recente anche alla Regione Piemonte (ai tempi del nefasto regno della zarina Bresso, con la sua degna corte) e dal mio limitato orizzonte non saprei proprio come giustificare, oggi, una qualsiasi traccia di ottimismo.
Dai, torniamo a parlare di gemme: il mio fegato lo esige! :-)
Cercando informazioni sulla tanzanite sono "incappato" nel suo sito, che ho trovato molto interessante come molto interessanti sno anche i consigli/suggerimenti che ho letto negli scambi di email.
Provo a quindi a farle la mia domanda.
Vorrei acquistare una Tanzanite e sono stato consigliato da amici che lavorano in Botswana di mettermi in contatto con una persona che li tratta in loco.
Dopo vari scambi di mail mi ha proposto a circa X.X00 €, giusto per fare un esempio, una tanzanite con le seguenti caratteristiche:
*1,40 ct
*Color – Blue-Violet
*Saturation – Intense
*Clarity – Lightly included (Minor noticeable inclusions that can be seen with the naked eye)
*Cut – Very good (almost perfect arrangement of facets on crowns and pavilion, stone has some minor misalignment of facets)
che mi verrebbe inviata corredata delle certificazioni.
La mie domande sono, immagino, disarmanti per la loro banalita´:
1) quali sovrebbero essere le certificazioni che mi garantiscono di ricevere una gemma e non, mi passi il termine, un "fondo di bottiglia"
2) e se ritiene il prezzo effettivamente vantaggioso.
La ringrazio in anticipo della sua risposta e, visto che siamo a gennaio; le auguro un sereno 2011.
Cordialmente,
Roberto
Salve, Roberto
se permette pubblicherò (debitamente censurata) la sua e.mail come esempio dell'opportunità di chiedere PRIMA di un eventuale acquisto. e non DOPO, perché tra l'altro le sue domande NON sono per nulla banali!
Non conosco laboratori di riferimento in Botswana, ma in ogni caso le avrei detto che io mi fido solo dei NOSTRI laboratori:
tanto per ragioni di acclarata competenza quanto per la scontata reperibilità futura...
E, pur toccando ferro, le lascio immaginare il perché. :-)
Ho sempre sostenuto l'inderogabile necessità di vedere, esaminare e valutare di persona le gemme e quindi non la sorprenderà certo il mio scetticismo nel caso di una transazione basata sulla reputazione e sui consigli rimbalzati di terza mano, tantopiù che lei non avrebbe nessuna possibilità di giudizio PRIMA del pagamento.
Né di rivalsa dopo, se andasse storta, perché quasi certamente le rimarrebbe solo la magra consolazione di compatire l'immagine riflessa in uno specchio:
la sua immagine, purtroppo. :-)
Quindi, per entrare nel merito di quanto lei mi chiede:
1 - il prezzo indicato mi sembra decisamente alto, per una pietra solamente di 1,5 carati:
tanto che non sarebbe un problema trovare qui un esemplare di caratura analoga e della migliore qualità.
Ma il colore che il commercio considera il "top", o che piace a me, piacerebbe poi altrettanto anche a lei?
Le garantisco che ci sono almeno altre due, forse tre variazioni di colore in grado di far sognare
qualsiasi appassionato, ma il difficile sarebbe il descriverle adeguatamente SENZA mostrare le gemme.
2 - Definire il taglio come "cut: very good" NON significa nulla perché non é specificata la forma del medesimo:
rotondo, ovale, ottagonale (quadrato o rettangolare), a goccia, a trilliant, eccetera,
né le tantomeno le dimensioni e relative simmetrie caratteristiche.
Il che significa che oltre a una gemma con una forma che non le piace lei potrebbe ricevere:
a - un cristallo piatto come un'ostia, o
b - profondo come un cono di gelato, e nessuna delle due forme la riempirebbero di felicità... gemmoestetica.
Sottolineo come positive le note relative a minori "incertezze" nelle simmetrie di taglio, e la visibilità a occhio nudo di caratteristiche interne, ma tutto sommato e SOLO IN BASE AI POCHI DETTAGLI di cui sopra io non rischierei la cifra richiestale.
Negativa anche l'eventuale ipotesi di richiedere una o più foto perché la natura stessa del colore nella tanzanite (cristallo tricroico) potrebbe facilmente indurre in errore tanto di sovra quanto di sottostima, nella quasi assoluta certezza che le riprese NON sarebbero certo effettuate in "condizioni di luce Standard".
Visto che sto smaltendo i bagordi delle recenti intemperanze, invece del calice con le bollicine mi ritengo in credito nei suoi confronti di un caffé. :-)