scusate mica mi potete valutare uno smeraldo di queste caratteristiche
2, 36 ctESMERALDA Nº DE PRODUCTO:EM 1295 NOMBRE: ESMERALDA NATURAL NUMERO DE PIEZAS: 1 PESO/ WEIGHT:: 2,36 ct TAMAÑO: 53 X 36 X 18 MM COLOR: VERDE PUREZA: OPACO BRILLO DE: MUY BUENO ORÍGEN :COLOMBIA
grazie
Buona sera, Alessandro
se lei me lo stesse chiedendo sul serio potrei solo rispondere un rassegnato, netto e (molto) sconsolato NO...
Ma se invece mi stesse prendendo in giro, allora mi farei proprio una bella risata insieme a lei.
Sa, nel week end un pochino di buon umore mica guasta. :-)
le avevo scritto a metà Settembre a proposito del possibile acquisto di alcuni rubini e ora che la questione è conclusa la aggiorno, arrogandomi il diritto di un interesse da parte sua del caso :-) eheh.
Rubino comprato, qui di seguito il papiro della vicenda.
Ho deciso di non fare un acquisto al buio (anche se con diritto di recesso e quant'altro), ma, sapendo di un viaggio di lavoro del venditore in Europa, ci siamo incontrati un paio di settimane fa a Firenze per poter visionare dal vivo i soggetti.
E ho fatto benissimo a dar retta alla mia testa e non all'istinto, non c'è altro modo di apprezzare le gemme che vis-à-vis.
Le tre selezionate e di cui le avevo parlato, le ho immediatamente deselezionate dopo averle viste; non perché brutte, ma perché un conto è apprezzare qualsiasi prodotto della natura, ammirandolo e parlandone; un conto è fare un acquisto per proprio piacere e passione.
Ho un'idea ben precisa (e decisamente tradizionalista) di rubino e questi non la rispettavano.
Tre gemme di tono molto molto scuro, con una vivida luce rossa che si accendeva sul fondo (per citare Gaio Plinio Secondo) grazie alla fluorescenza ed una bassa saturazione.
Mi sono domandato dov'era il "vivid red" visto da Gubelin e anche qui l'arcano è stato svelato: le gemme erano certificate sia Gubelin che GRS ma a dare lo stato di "Vivid Red, Pigeon's Blood Type" è stato GRS.
Ente certificatore che io non amo particolarmente.
Sicuramente attrezzato all'avanguardia, però si è fatto strada nel mercato internazionale dominato dai grandi nomi con l'intelligente/(furbo) espediente di arricchire la descrizione del colore delle gemme con aggettivi attraenti e di avere le maglie fin troppo larghe nell'elargirli.
Ho visto certificati con dei "Magnificent Red" "Vibrant Orange" "Hot Pink", "Cornflower Blue", mi manca un "Sexy Yellow" e potrei dipartirmene felicemente. Ma nei rubini dà il meglio di sé.
Ovviamente un venditore o un'asta internazionale sarà più felice di ricevere un certificato del genere per i propri affari, piuttosto di un asettico GIA o un Gubelin che riservano queste osservazioni soltanto nelle note e per gemme di una certa importanza (anche se la tendenza internazionale sta diventando quella, ho visto un certificato GIA datato 2013, dare del Pigeon's Blood ad un rubino fillerato... ma nn voglio divagare oltre).
Tornando all'argomento.
Scartate le tre gemme visionate sul web, tra un centinaio di rubini uno attira particolarmente la mia attenzione.
Ha tutte le caratteristiche che cerco, ma avevo già iniziato a sentire i dolori perché da gemme di un carato, passavo ad una gemma da due carati e venti.
Un colore rosso a base fredda (chiamato bluish red dagli anglosassoni), ricco, di tono medio scuro, saturo e vellutato come una rosa di varietà Marcel Pagnol.
Pulito all'occhio, con quella caratteristica che nei corindoni mi manda fuori di testa: la luce di velluto nella trasparenza dovuta alla distrubuzione rada ma uniforme degli aghi di rutilo (o meno spesso di calcite).
Lo ammiravo e pensavo alla batosta; una gemma con un aspetto estremamente ricco e tradizionale.
Il venditore mi mostra il certificato GIA che lo attesta come corindone naturale varietà rubino, di colore red of strong saturation e Type I.
Nessuna indicazione geografica e personalmente non che mi interessi se non lo vedo estrarre con i miei occhi in quel determinato luogo.
Devo dire che la batosta si è rivelata meno tale del previsto, ma sicuramente molto più alta del budget iniziale.
Per una volta ho lanciato il cuore oltre l'ostacolo e mi sono tolto una grandissima soddisfazione.
In più devo dire di aver passato una bella giornata non solo a visionare rubini, ma anche zaffiri dagli elettrici del Madagascar fino a quelli del Kashmir (che fuori dalla geografia non avevano un colore molto attraente).
Una serie di smeraldi non trattati sia Zambiani che Brasiliani; spinelli di ogni colore e qualche crisoberillo, sia gatteggiante che alessandrite.
Le auguro una buona giornata,
Filippo
Buon giorno, Filippo
saluto augurale a parte, la buona giornata me la regala lei con quella e.mail che aspetto da una vita:
tanto come stile quanto e soprattutto come contenuti!
E mi é piaciuta tanto che la inviterei, caldamente e con assoluta convinzione, a scrivere di gemme, ancora e ancora!
Innanzitutto in un libro, da appassionato per appassionati, oppure (o nel frattempo) sulle riviste di settore…
Oltre che, naturalmente, nelle pagine del mio sito di cui le assicuro rilievo e corsia preferenziali!
Ma nei miei archivi non sono (per ora) riuscito a rintracciare nulla con lei come mittente:
mi ha scritto con un altro indirizzo (vergogna, sarebbe una crudeltà) oppure la sua e.mail é rimasta senza risposta perché vittima della mia (periodicamente distruttiva) incompetenza al computer?
Se così fosse ci terrei ad averne la copia da conservare in una cartella a suo nome:
per favore, attendo dettagli, e intanto continuerò a cercarla nel reparto disastri elettronici. :-)
Sa, le sue affermazioni sono vero balsamo per la mia gemmocoscienza, e il relativo piacere é moltiplicato dalla naturale, spontanea linearità con cui lei enumera e descrive la quasi totalità delle mie posizioni in tema di gemme in generale, e di rubini (venduti, certificati e descritti... :-) in particolare.
Magistrale la radiografia di venditori attenti e riconoscenti verso definizioni di tinta gemmocommerciale, e mi piacerebbe davvero molto leggere un suo approfondimento in materia.
Sa, io vengo citato come un disfattista, ma le giuro che, pur mortificando mie convinzioni profonde, non ho mai (non ancora, almeno) ipotizzato azioni contro certi laboratori ai sensi della Legge Merlin applicata in modo estensivo. :-)
Accenda un cero a san Tommaso che le ha consentito di raggiungere l'intimo contatto con le delizie che stava sognando, per raggiungere poi quella consapevole (e nemmeno troppo costosa) felicità da oltre due carati di cui mi accenna:
regina di una collezione, orgoglio al suo anulare o conturbante dono per l'amato bene? :-)
Le invidio la giornata passata con calma e con emozione, immagino, in mezzo a tantoi magnifici cristalli, e quindi ricordo con nostalgia analoghe esperienza in Thailandia, nel Minas Gerais e a Magdalena.
Che ne dice, andiamo a fare un giro da quelle parti, alla prossima occasione?
Nel frattempo, per favore, NON trascuri NESSUNA possibilità per fare un giro dalle mie parti perché sarebbe un vero piacere conoscerla.
ho un rubino ovale, si può dire che ha taglio ovale o è più corretto dire che ha una forma ovale con un taglio sfaccettato?
La ringrazio Saluti
Buona sera, Arianna
se lo scopo della definizione fosse quello di essere capiti all'interno di una chiacchierata informale, "taglio ovale" sarebbe sufficiente per la maggior parte degli interlocutori…
Soprattutto se lei avesse al dito il rubino di cui sopra, dalla cui osservazione ciascuno dei presenti potrebbe ricavare ulteriori e significativi dettagli. :-)
Ma non c'é dubbio che "ovale" sia una forma, ovvero una simmetria di base che poi potrebbe presentarsi con aspetti diversi di finitura:
faccettata, appunto (e nelle molteplici soluzioni della stessa) ma anche "a cabochon", ovvero con una superficie bombata e di solito lucida.
Oppure piatta, come uno scudo, una medaglia o una piastrina policroma su cui incidere tutti gli stemmi e le sigle che le varie fantasie suggerissero all'antica arte della glittica, ovvero dell'incisione.
poco fa mi ha richiamata il gioielliere a cui ho affidato lo smeraldo di cui le avevo parlato un paio di settimane fa, dicendo che la montatura che avevo scelto per far incastonare la pietra è adatta allo scopo.
A questo proposito, mi è stato comunicato che i vari orafi e incassatori da lui contattati NON si assumono alcuna responsabilità per l'eventuale rottura della pietra, poiché si sa che lo smeraldo è molto delicato e può capitare che si scheggi durante la lavorazione dell'anello.
Il gioielliere mi ha altresì rassicurata che si tratta di casi limite che normalmente non accadono ma ha voluto informarmi della cosa per correttezza.
A suo dire, il lavoro verrà affidato a uno dei migliori incassatori di Milano, con il quale ha lavorato già in diverse occasioni e per lavorazioni "importanti" (dell'ordine di decine di migliaia di euro).
Vorrei solo sapere una cosa: questo "sgravo di responsabilità" è davvero una prassi comune tra gli orafi/incassatori?
Non so se essere contenta dell'onestà del professionista cui mi sono rivolta oppure se essere preoccupata per le sorti della mia piccola gemma.
Grazie e buona serata. :-)
V
Buona sera, Virna
complimentandomi per la correttezza del suo gioielliere le dico subito che le sue paure sono, direi, eccessive!
Si, lo smeraldo é abbastanza fragile e il suo montaggio presenta alcuni rischi in più di quello si altri cristalli, ma non é certo il caso di perderci il sonno per la paura di una catastrofe… :-)
Le confermo che gli incastonatori, pur lavorando (di solito) con bravura e soprattutto con la massima attenzione, NON assumono nessuna responsabilità perché nessuno di loro (che io sappia) é protetto da una qualsiasi assicurazione contro tali eventi:
per il costo, che sarebbe proporzionale al valore della gemma, e per la macchinosità della messa a punto di una qualsiasi procedura assicurativa.
Una procedura che lascerebbe comunque molte zone d'ombra, o che causerebbe il blocco di qualsiasi attività professionale del genere.
Quindi dorma tranquilla, perchè i rischi della vita sono altri… :-)
Dato che ogni tanto capita, per pura casualità ovviamente :-), che con il mio ragazzo si parli di "anello di fidanzamento", mi piace dilettarmi a immaginare come potrebbe essere e, per essere sincera, cerco spesso di fornirgli qualche spunto, onde evitare che, quando sarà il fatidico momento, si trovi completamente disorientato nella scelta.
Devo fare una piccola premessa: ho gusti piuttosto classici ma sono sempre alla ricerca di quel particolare che renda le cose uniche e personali. A questo proposito, stavo riflettendo su una possibile montatura; le allego la fotografia (presa spudoratamente da internet) della stessa.
Vorrei da lei un parere sulla sostituzione dei due diamanti laterali con due alessandriti...
Crede che starebbero bene affiancate al diamante centrale?
Il fatto che cambi colore a seconda della tipologia di luce cui è esposta, la rende davvero unica a mio avviso e potrebbe proprio rappresentare il particolare che vado cercando.
In alternativa, ha altri consigli circa le pietre laterali?
Chiedo scusa se la sto tartassando di domande ultimamente ma la mia personalità sognatrice non mi lascia scampo! :-)
Saluti
Virna
Buona sera, Virna
l'anello che lei ipotizza, una bella variazione di "trilogy", é indubbiamente un modello raffinato, elegante e adattissimo alle serate del Teatro alla Scala…
Ma é decisamente lontano da quello che si considera il tipico "anello di fidanzamento", almeno a mio giudizio.
Tantopiù che aggiungendo anche le due alessandriti (stupende!) in posizione laterale su griff lei potrebbe avere l'amara esperienza di romperne almeno una.
E il tipo di montatura che lei ipotizza, per la rarità e il valore del minerale "gem quality" in circolazione NON mi sembrerebbe il massimo della sicurezza contro gli urti.
Una sicurezza anche più aleatoria per un tipo di anello tanto significativo da essere indossato in continuazione, non crede? :-)
Già che ci siamo, lei ha già individuato UNA COPPIA di alessandriti che, trasparenti, ben tagliate e sfolgoranti in un travolgente, intenso cambiamento di colorestiano aspettando che lei le acquisti?
Ricordi che NON si trattertebbe di due cristalli da collezione, ma di due gemme che dovranno innanzitutto e soprattutto colpire per la loro vivacità, e non solo cromatica!
Io ho tenuto d'occhio l'offerta di questo affascinante crisoberillo nelle fiere che frequentavo, ma le assicuro che i campioni davvero belli sono e sono sempre stati decisamente rari.