Importante: da LEGGERE e da CONSERVARE sul comodino da notte insieme alla gemmobibbia. :-)

Buongiorno Gianfranco;

 

le avevo scritto a metà Settembre a proposito del possibile acquisto di alcuni rubini e ora che la questione è conclusa la aggiorno, arrogandomi il diritto di un interesse da parte sua del caso :-) eheh.


Rubino comprato, qui di seguito il papiro della vicenda.

 

Ho deciso di non fare un acquisto al buio (anche se con diritto di recesso e quant'altro), ma, sapendo di un viaggio di lavoro del venditore in Europa, ci siamo incontrati un paio di settimane fa a Firenze per poter visionare dal vivo i soggetti.

 

E ho fatto benissimo a dar retta alla mia testa e non all'istinto, non c'è altro modo di apprezzare le gemme che vis-à-vis.

 

Le tre selezionate e di cui le avevo parlato, le ho immediatamente deselezionate dopo averle viste; non perché brutte, ma perché un conto è apprezzare qualsiasi prodotto della natura, ammirandolo e parlandone; un conto è fare un acquisto per proprio piacere e passione.

 

Ho un'idea ben precisa (e decisamente tradizionalista) di rubino e questi non la rispettavano.

 

Tre gemme di tono molto molto scuro, con una vivida luce rossa che si accendeva sul fondo (per citare Gaio Plinio Secondo) grazie alla fluorescenza ed una bassa saturazione.

 

Mi sono domandato dov'era il "vivid red" visto da Gubelin e anche qui l'arcano è stato svelato: le gemme erano certificate sia Gubelin che GRS ma a dare lo stato di "Vivid Red, Pigeon's Blood Type" è stato GRS.

 

Ente certificatore che io non amo particolarmente.

 

Sicuramente attrezzato all'avanguardia, però si è fatto strada nel mercato internazionale dominato dai grandi nomi con l'intelligente/(furbo) espediente di arricchire la descrizione del colore delle gemme con aggettivi attraenti e di avere le maglie fin troppo larghe nell'elargirli. 

 

Ho visto certificati con dei "Magnificent Red" "Vibrant Orange" "Hot Pink", "Cornflower Blue", mi manca un "Sexy Yellow" e potrei dipartirmene felicemente. Ma nei rubini dà il meglio di sé.

 

Ovviamente un venditore o un'asta internazionale sarà più felice di ricevere un certificato del genere per i propri affari, piuttosto di un asettico GIA o un Gubelin che riservano queste osservazioni soltanto nelle note e per gemme di una certa importanza (anche se la tendenza internazionale sta diventando quella, ho visto un certificato GIA datato 2013, dare del Pigeon's Blood ad un rubino fillerato... ma nn voglio divagare oltre).

 

Tornando all'argomento.

Scartate le tre gemme visionate sul web, tra un centinaio di rubini uno attira particolarmente la mia attenzione. 

 

Ha tutte le caratteristiche che cerco, ma avevo già iniziato a sentire i dolori perché da gemme di un carato, passavo ad una gemma da due carati e venti.

 

Un colore rosso a base fredda (chiamato bluish red dagli anglosassoni), ricco, di tono medio scuro, saturo e vellutato come una rosa di varietà Marcel Pagnol.

 

Pulito all'occhio, con quella caratteristica che nei corindoni mi manda fuori di testa: la luce di velluto nella trasparenza dovuta alla distrubuzione rada ma uniforme degli aghi di rutilo (o meno spesso di calcite).

 

Lo ammiravo e pensavo alla batosta; una gemma con un aspetto estremamente ricco e tradizionale.

 

Il venditore mi mostra il certificato GIA che lo attesta come corindone naturale varietà rubino, di colore red of strong saturation e Type I.

 

Nessuna indicazione geografica e personalmente non che mi interessi se non lo vedo estrarre con i miei occhi in quel determinato luogo.

 

Devo dire che la batosta si è rivelata meno tale del previsto, ma sicuramente molto più alta del budget iniziale.

 

Per una volta ho lanciato il cuore oltre l'ostacolo e mi sono tolto una grandissima soddisfazione.

 

In più devo dire di aver passato una bella giornata non solo a visionare rubini, ma anche zaffiri dagli elettrici del Madagascar fino a quelli del Kashmir (che fuori dalla geografia non avevano un colore molto attraente).

 

Una serie di smeraldi non trattati sia Zambiani che Brasiliani; spinelli di ogni colore e qualche crisoberillo, sia gatteggiante che alessandrite.

 

Le auguro una buona giornata,

Filippo

Buon giorno, Filippo

saluto augurale a parte, la buona giornata me la regala lei con quella e.mail che aspetto da una vita:

tanto come stile quanto e soprattutto come contenuti!

E mi é piaciuta tanto che la inviterei, caldamente e con assoluta convinzione, a scrivere di gemme, ancora e ancora!

Innanzitutto in un libro, da appassionato per appassionati, oppure (o nel frattempo) sulle riviste di settore…

Oltre che, naturalmente, nelle pagine del mio sito di cui le assicuro rilievo e corsia preferenziali!

Ma nei miei archivi non sono (per ora) riuscito a rintracciare nulla con lei come mittente:

mi ha scritto con un altro indirizzo (vergogna, sarebbe una crudeltà) oppure la sua e.mail é rimasta senza risposta perché vittima della mia (periodicamente distruttiva) incompetenza al computer?

Se così fosse ci terrei ad averne la copia da conservare in una cartella a suo nome: 

per favore, attendo dettagli, e intanto continuerò a cercarla nel reparto disastri elettronici.  :-)

Sa, le sue affermazioni sono vero balsamo per la mia gemmocoscienza, e il relativo piacere é moltiplicato dalla naturale, spontanea linearità con cui lei enumera e descrive la quasi totalità delle mie posizioni in tema di gemme in generale, e di rubini (venduti, certificati e descritti... :-) in particolare.

Magistrale la radiografia di venditori attenti e riconoscenti verso definizioni di tinta gemmocommerciale, e mi piacerebbe davvero molto leggere un suo approfondimento in materia.

Sa, io vengo citato come un disfattista, ma le giuro che, pur mortificando mie convinzioni profonde, non ho mai (non ancora, almeno) ipotizzato azioni contro certi laboratori ai sensi della Legge Merlin applicata in modo estensivo.  :-)

Accenda un cero a san Tommaso che le ha consentito di raggiungere l'intimo contatto con le delizie che stava sognando, per raggiungere poi quella consapevole (e nemmeno troppo costosa) felicità da oltre due carati di cui mi accenna:

regina di una collezione, orgoglio al suo anulare o conturbante dono per l'amato bene?  :-)

Le invidio la giornata passata con calma e con emozione, immagino, in mezzo a tantoi magnifici cristalli, e quindi ricordo con nostalgia analoghe esperienza in Thailandia, nel Minas Gerais e a Magdalena.

Che ne dice, andiamo a fare un giro da quelle parti, alla prossima occasione?

Nel frattempo, per favore,  NON trascuri NESSUNA possibilità per fare un giro dalle mie parti perché sarebbe un vero piacere conoscerla.