Pietre di colore

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Felicemente sfuggito ai pirañas, anaconda e ai coccodrilli del Rio, rieccoti

Salve Gianfranco


non só se ti ricordi di me, ci siamo conosciuti atraverso internet alcuni anni fa quando sono arrivato in Brasile

tu mi inviasti una lente, e ti sono ancora grato


arrivai in Brasile avendo una passione per le pietre preziose, ma nessona conoscenza a rispetto quindi abbandonai l'idea, ma sembra che le pietre mi perseguitano :-)


vengo al dunque di questo messaggio:


ho un conoscente que lavora con pietre preziose e mi ha chiesto se potevo aiutarlo a commercializare le sue pietre


lui ha grandi quantita di Alessandrita (alessandrite?) ma anche altre pietre,come smeraldi, rubini, topazi,ecc.


cosa puoi dirmi a rispetto?


Alessandrita e una pietra che ha mercato in Italia?


un abraccio

 

 

Ciao, Mattia

 

certo che mi ricordo di te, che oltretutto sei stato una delle prime vittime della mia indiscussa abilità col computer:

due crash software e uno hardware, con perdita di documenti, foto... e indirizzi!

 

Tu però. che se ben ricordo volteggiavi in amazzonia dalle parti di Manaus avresti anche potuto farti vivo un tantino prima, non credi?

 

Ti sarei venuto a trovare volentieri, perché nel frattempo sono (sarei) diventato "project leader" di un importante progetto socio-economico a base di gemme e di formazione professionale nello stato del Tocantins, da quelle parti.

 

Ma uso il condizionale dato che in Brasile ci sono i Brasiliani che la stanno tirando in lungo...

come se avessero fatto scuola a Roma, mentre io sono famoso per la pazienza... che non ho.  :-)

 

Condivido la tua passione per le gemme e mi congratulo col tuo amico, che innanzitutto avrebbe disponibilità di gemme (i rubini) che a me risulterebbero invece assenti nel sottosuolo di quel Paese di Bengodi:

dove le avrebbe trovate?

 

A parte questo, il mercato delle pietre di colore é decisamente fiacco, e per un grossista, oggi, vedrei una ragionevole opportunità SOLTANTO in una fiera di settore come quella di Vicenza (e SOLO nell'edizione di gennaio: le altre due sono soldi buttati nel water).

 

Se poi l'amico avesse disponibilità consistenti (anche finanziarie) rimarrebbero la Russia e l'estremo oriente, ma qui non potrei aiutarti perché non ho contatti abbastanza consolidati da suggerir

 

Il crisoberillo varietà alessandrite é un delizioso e raro criostallo, ma i campioni che ho trovato io in Brasile erano piccolini, pesantemente "spotted" con tante macchioline scure e, soprattutto, con un "cambiamento" (di colore) poco marcato.

 

E' una gemma da collezione (una signora gemma) ma proprio per questo é roba da palati fini... con portafoglio robusto, e anche in una fiera importante sarebbe difficile collocarne più di qualche pezzo.

 

Ma se gli esemplari del tuo amico sono "super" forse il posto migliore per offrirli sarebbe la Fiera di Tucson.

 

Pensi di venire in Italia, prossimamente?

 

Fatti sentire, possibilmente NON fra un secolo!  :-)

  • Scritto da Gianfranco Lenti
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E' nato un amore: viva l'andalusite.

Salve, sig. Lenti, leggo con vivo piacere la sua rubrica "domande e risposte", mi ha colpito molto la sua evidente passione, le sua competenza e il suo stile di scrittura.... :-)


Ho da poco acquistato una piccola pietra di andalusite di cui mi sono innamorata!


E' tagliata a goccia, trasparente, ma con alcune minuscole inclusioni che, strano a dirsi, sembrano enfatizzare ancora di più la sua luminosità!


C'è anche un finissima inclusione verticale, non è una frattura, è proprio un filino, il colore è sul verde, ma sembra virare leggermente al giallo e al rosso scuro.


Probabilmente non vale nulla, l'ho pagata una sciocchezza, ma mi piace da morire e vorrei farla incastonare in un anello in oro rosa, ho già individuato il modello e non vedo l'ora di poterlo indossare, per rimirare quella pietrina tutto il giorno.


Sarebbe così gentile da dirmi qualcosa in più su questa pietra?


So solo che ci sono giacimenti in Andalusia e che la mia pietra in particolare viene dal Brasile.


grazie mille!!!


Alessia

 

 

 

Buona sera, Alessia

 

grazie per i complimenti, ma sono innanzitutto preoccupato per lei, che presenta inconfondibili sintomi di contagio da gemmofilite fulminante!!!

E le dico subito che questa patologia può essere contenuta ma quasi mai guarita.

 

Di solito, almeno, perché salvo casi speciali (dal terzo figlio in poi, per esempio) tende piuttosto a cronicizzarsi in generale, con non infrequenti ricadute verso un ceppo o l'altro di gemmovirus.  :-)

 

Quanto all'andalusite, per lei germe patogeno per eccellenza, non proviene solo dall'Andalusia, che tra l'altro offre quasi sempre esemplari massivi (ovvero marmorei), bensì dal Brasile, dalla Russia, dallo Sri Lanka, dalla Francia e... anche da casa nostra:

Monte Amiata, Val Sesia e Val Malga.

 

La si trova in otto o nove colori diversi, e alcuni possono anche essere indotti artificialmente, per esempio mediante riscaldamento.

 

L'andalusite é un cristallo fortemente "pleocroico", ovvero che presenta nitidamente DUE colori se osservato da direzioni diverse, opportunamente orientate, oppure con uno strumentino che si chiama dicroscopio.

 

Al suo interno si trovano a volte "cristalli negativi" e quei "filini" che lei ha individuato (complimenti!) e che sono invece sottilissini aghi di rutilo, un minerale che p. es. in zaffiri e rubini crea quel tipico, vellutato e delicato "effetto seta".

 

Nessuna meraviglia quindi che lei sia stata colpita dal fascino dell'andalusite, e innanzitutto me ne complimento vivamente.

 

Nelle quasi trecento varietà di soggetti "papabili" ci sono appunto gemme semplicemente deliziose, purtroppo ingiustamente e assurdamente trascurate da "snob" senza cultura e soprattutto senza gusto che contano sul sicuro (?) effetto delle "firme" solo per compensare numerose e malcelate carenze estetiche.

 

Ma siccome non tutto il male... eccetera, questo lascia a disposizione di chi abbia sensibilità e attenzione la possibilità di acquisire esemplari semisconosciuti ma di una bellezza sconvolgente, sovente a costi assolutamente appetibili.

 

Gemmologicamente parlando, l'andalusite ha una durezza (7,5) simile a quella dello smeraldo, quindi da usare con attenzione se montata su di un anello, per evitare il rischio che un urto la possa "sfaldare" (dividere in due) se colpita secondo una certa direzione, o magari anche solo scheggiare.

 

Meglio invece sarebbe un bel ciondolo, che oltretutto le darebbe la possibilità di mostrare il suo piccolo, luccicante tesoro anche agli altri, e con maggior frequenza:

quindi, ammirazione, spiegazioni e effetto gemmocontagio, in una botta sola!  :-)

 

Benvenuta in famiglia.

E alla prossima.  :-)

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Smeraldi: la forma giusta per chiedere un consiglio... dall'Afghanistan.

Egregio sign. Lenti,
Non so se questa sia la forma giusta per chiederle un consiglio, io ci provo, se avessi sbagliato mezzo, chiedo venia in anticipo.


Mi trovo in Afganistan e vorrei fare un regalo a mia moglie, ma allo stesso tempo non vorrei prendere una "fregatura".


Qualche amico in zona, potrebbe evitare ( o almeno provarci) di farmi prendere qualche grossa fregatura (taglio - purezza) ma non sulla loro convenienza, ove possibile desideravo sapere:

a) la zona di cui sopra è ancora consigliata per questo tipo di pietra?
b) un prezzo equo vendita al dettaglio, quanto al carato?


La ringrazio in anticipo e le porgo i miei più cordiali saluti
Vincenzo


 

Buon giorno, Vincenzo

 

complimenti, lei si trova proprio in un bel posto e saranno certo in molti a invidiarle l'amenità e la serenità di un simile luogo di vacanze!  :-)

 

A parte gli scherzi, qualunque modo va bene per chiedere un consiglio, sempre che  lei si accontenti di quelli alla buona che posso darle io...

 

Nella sua zona di operazioni si trovano smeraldi estremamente pregiati, limpidi (trasparenti) e soprattutto di un ottimo verde:

giustamente saturo e saturo e tanto brillante da far perdere la testa a sua moglie!

 

Ma, pur premettendo che gli smeraldi (e lo stesso dicasi per le altre gemme) si valutano per quello che sono INDIPENDENTEMENTE dalla zona da cui (si crede) provengano, le dico subito che senza una preparazione specifica e un'adeguata attrezzatura per analisi gemmologiche, tanto lei quanto i suoi amici:

 

a - potreste SOLTANTO apprezzare i pregi estetici dei vari cristalli, e

b - potreste essere le facili (e molto probabili) vittime dei tanti pataccari indigeni.

 

Dove ci sono gemme di pregio ci sono anche TANTI "dritti" che aspettano soltanto di servire di pelo e contropelo il solito merlo di passaggio.  :-)

 

Rifiuti quindi senza esitazioni le offerte dei venditori di strada, e alla prima occasione veda di esaminare le offerte di qualche buona gioielleria di Karachi ove, PER CONFRONTO, sceglierà quell'esemplare dal colore più seducente, e dalla luminosità (cioé con riflessi) che letteralmente "esplodano" a ogni minimo movimento dello smeraldo.

 

Soprattutto sotto la tavola, la zona centrale, che NON deve apparire né opaca né tantomeno "sfondata" e senza luce.

 

Ricordi anche che nelle pietre di colore parlare di "purezza" non ha molto senso, salvo il caso le caratteristiche presenti all'interno della gemma non ne compromettano pesantemente la luminosità e la trasparenza.

 

Anzi, e proprio negli smeraldi, si trovano a volte quelle formazioni caratteristiche (il cosiddetto "giardinetto") che ne sono tanto la garanzia di naturalità quanto l'inimitabile impronta digitale che li rende unici ora e inconfondibili poi, nel tempo.

 

Se avesse modo, voglia e tempo per farlo provi a chiedere informazioni presso la nostra ambasciata locale, ove almeno qualcuno dei funzionari avrà già avuto modo di testare la "serietà" di qualche operatore locale.

 

E in tal caso ne approfitti, nella speranza che costui non voglia giocarsi un buon contatto castigando lei...  :-)

 

In ogni caso non dimentichi mai che lei non é obbligato a comperare ora, quindi in caso di dubbi (anche minimi) lasci perdere, e lo smeraldo per la moglie lo comperi poi in Italia, dopo il rientro.

 

Alla dolce consorte dirà che l'attende una sorpresa, che per ora é in lavorazione...

ma almeno sarà Vincenzo a non avere (sgradite) sorprese!

 

In ogni caso lei lascerà perdere gli acquisti su fotografia, per evitare il rischio di scegliere solo il risultato di un buon ritocco fotografico.

 

Uomo avvisato... :-)

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Opale cercasi...disperatamente

Cerco "semplicemente" un opale.

Non su internet, possibilmente... in zona Mantova/Ferrara/Rovigo.


Sì, la richiesta è tanto concisa da sembrare scortese, e sembra uno di quegli articoletti tipo "AAA cercasi ragazza disponibile...", ma la bozza di prima era un papiro di infinita lunghezza...


Spero in una risposta ^_^


Buona sera, Stefania

 

premesso che gli opali io li comperavo in Australia e li vendevo poi in Germania, trovarli in Italia (e non solo nella sua zona, é un problemino mica da poco!

 

A casa nostra ci sono ancora antiche superstizioni a proposito di questo meraviglioso materiale, di cui lei si guarda bene dal fornirmi una qualsiasi indicazione.

 

Io posso ipotizzare il taglio, che sarà certamente a cabochon:

e non perché io sia un veggente, ma per il semplice motivo che gli opali sono tutti così.

 

Il resto me lo dovrebbe specificare lei:

colore prevalente, dimensione, limiti di costo e, magari, anche l'uso previsto.

 

Naturalmente potrei dirle qualcosa solo a settembre, ma nel frattempo le suggerirei di tenere d'occhio le fiere dei minerali (Verona, per esempio) dove magari potrebbe trovare un esemplare di pregio e a un prezzo accettabile.

 

Ma comperi SOLO da ditte italiane, perché non sarebbe la prima a portare a casa (a caro prezzo) un opale sintetico, e da un venditore poi scomparso nel nulla.

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Una neofita avida di sapere: oggi neofidanzata... e domani entusiasta collezionista di gemme. :-)

Buonasera sig. Lenti, mi chiamo Jessica, ho 30 anni e le scrivo da Verona.

Credo di essere stata folgorata sulla via di Damasco, e ne sono ben lieta.


Mi spiego meglio.

Dopo anni di totale indifferenza nei confronti delle gemme, ecco che mi ritrovo all'anulare della mano sinistra un bellissimo Zaffiro di un blu intenso e notturno, coronato da tanti piccoli diamanti, e montato su una struttura in oro giallo e bianco, con una galleria spettacolare, a gabbietta.


In poche parole, mi sono fidanzata!

Da quel momento ho voluto sapere di più sulle gemme, e ho acquistato anche un libro in merito.


Qualche settimana fa facendo zapping mi sono imbattuta nella televendita XXX, e sono rimasta incantata dai tanti colori e dai tagli splendidi delle gemme che vengono proposte.


Una cosa mi ha lasciata perplessa però; queste gemme vengono vendute a prezzi così bassi che mi chiedo dove sia l'inganno.

Mi piacerebbe fare qualche acquisto per iniziare la mia personale piccola collezione di gemme, ma sono restia.


Lei cosa dice?


E' normale che un ciondolo in argento con una Iolite Ceylon di 6x3 mm e due Diamanti di 1 mm (provenienza Madagascar, mi sembra) venga solo 19 euro??


E' un affare o una fregatura??


La ringrazio moltissimo per avermi letta fino a qui, a presto!
Jessica

 

 

Buona sera, Jessica

 

leggerla é un piacere, e quindi non mi deve ringraziare!

Anzi, le sono grato io per avermi segnalato il deciso, piacevole miglioramento delle folgorazioni sulla celebre via, e quindi spero proprio che la Farnesina tolga quell'itinerario dall'elenco delle zone a rischio:

 

nella giusta considerazione dei benefici effetti che ora produce!  :-)

 

Ragionando a spanne direi proprio che lei abbia scelto il modo migliore per abbandonarsi alla nuova passione, e le auguro che la vita le riservi tanta felicità:

tanto con le gemme quanto col fidanzato, naturalmente!  :-)

 

Benissimo con l'idea di una collezione di colori sfavillanti, ma le suggerirei un attimo di calma e, soprattutto, una buona dose di sana diffidenza verso le televendite.

 

Non conosco la ditta che lei mi cita, ma le poche comparse nei miei limitati orizzonti erano (sono) gestite da venditori eleganti, telegenici e magari dai toni molto suadenti, ma ampiamente sprovvisti di quelle competenze che invece sarebbero state, e ritengo siano SEMPRE necessarie...

 

Almeno per evitare le "improprietà" più stridenti. (*)

(*) eufemismo generoso e caritatevole per non spaventare lei, che si definisce simpaticamente come una "neofita avida di sapere". :-)

 

Giusto per citare, le sottolineo che NON SI INDICA MAI l'origine di un cristallo, perché la (presunta) informazione sarebbe certo fuorviante e, nella quasi totalità dei casi, NON si é in grado di garantire l'attribuzione geografica.

 

In attesa che il suo (certo bellissimo) anello di fidanzamento sia affiancato da un semplice cerchietto d'oro (rosa, magari), tenga d'occhio le fiere locali perché proprio a Verona si tiene periodicamente un'importante fiera di minerali e gemme, ove potrà certo incontrare operatori qualificati e corretti.

 

Italiani, possibilmente, perché lei avrebbe/avrà certo modo di apprezzare anche in futuro la loro collaborazione.

 

I libri sono, memoria permettendo, il modo più rapido e (non sempre) più economico per esplorare a "costi certi" il mondo delle gemme, ma cerchi di leggerne qualche pagina PRIMA dell'acquisto per non portarsi a casa qualche illeggibile, noiosissimo "mattone".

 

Se crede io ho ancora qualche copia di "Introduzione alle gemme", che le costerebbe 20 € più una tombola di spedizione, ma le fornirebbe una discreta (e minima...) base tecnica insieme a una piacevole panoramica divulgativa.

 

E in futuro potremmo parlare anche di quelli più impegnativi, ovviamente.

Magari anche di quelli da cercare sulle bancarelle dei mercatini, come p. es. il quasi introvabile "Gemme al Microscopio" di B. Anderson, ed. Boringjieri.

 

Mi arrendo infine a proposito della quotazione del ciondolo, che non mi azzarderei a giudicare senza un esame diretto.:

 

La iolite non raggiunge, di solito, quotazioni elevate, e in compenso la si trova in quantità davvero considerevoli, tanto che il costo maggiore é sovente solo quello del taglio.

 

Una lavorazione che in India, in Brasile e in Thailandia non é certo elevato, senza considerare poi anche la Cina.

 

In ultimo ammetto che per me i diamantini malgasci sarebbero una novità, ma ormai i centri di taglio stanno spuntando numerosi quanto i nuovi giacimenti diamantiferi, e quindi mi nascondo nell'ombra della mia caverna senza aggiungere altro..

 

Anzi no:

aggiungo un caloroso benvenuto nel felice girone dei/delle gemmodipendenti.  :-)

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Non esistono le domande provocatorie, né quelle offensive, se formulate in buona fede...

 

 

Buongiorno sig. Lenti,


scusi la domanda provocatoria e forse apparentemente offensiva, ma leggendo la sua risposta sugli esami rapidi per l'identificazione dei diamanti natutali, mi sorge spontanea una domanda sicuramente provocatoria:

E' possibile, con le tecniche e le tecnologie truffaldine a lei conosciute, ingannare un gemmologo o un Istituto di Cerificazione riconosciuto?

Scusi la provocazione, ma almeno mi tolgo un tarlo e mantengo la fiducia nella sua categoria o perlomeno nella sua esperienza e franchezza.

Saluti, Marco.

 

 

Salve, Marco

 

lasci stare i tarli, e ragioniamo con calma da pari a pari, perché se formulate in buona fede, cioé col desiderio di conoscere, io ritengo che non esistano domande provocatorie né offensive.

 

Invece abbondano risposte inadeguate, nella migliore dei casi, o addirittura evasive, che per ignoranza o vigliaccheria confondono, deludono e finiscono tragicamente per dirottare l'interesse di chi chiede verso aree illustrate in modo significativamente credibile.

 

Perché proprio di questo si tratta, ovvero il nocciolo della questione é dire pane al pane...!

 

Gemmologi, istituti, esperti e "istituzioni" a piacere sono innanzitutto caratterizzati da un comune denominatore:

l'essere umano, che in quanto tale é comunque SEMPRE soggetto a errori.

 

Anche in gemmologia si possono quindi prendere consistenti, dolorose (e di solito costose) cantonate e, noti bene, dando per scontata la buona fede degli attori interessati all'emissione dei vari responsi.

 

Col senno di poi si possono ricercare e magari individuare le cause di un dramma che é innanzitutto umano, prima ancora che professionale:

mancato aggiornamento, attrezzatura inadeguata, fretta e/o superficialità, carenze caratteriali fino all'indulgenza verso i propri limiti,.

e via elencando.

 

Ma non vorrei che lei ipotizzasse una qualsiasi indulgenza da parte mia verso la categoria... incriminabile!  :-)

 

Quindi le farei un solo esempio che é la base di partenza nel rosario di consigli susseguenti ai miei corsi di gemmologia:

avere il coraggio di aver paura!

 

Perché se cercare qualcosa che la tale gemma DEVE avere, o individuare qualcos'altro che l'IPOTIZZATA talaltra gemma HA, e NON DOVREBBE MOSTRARE sono la base per l'acquisizione di una ragionevole certezza diagnostica, quando invece NON si trova nulla di significativo le cose si complicano all'inverosimile.

 

In tal caso sono solo l'estensione delle analisi e una consistente esperienza che possano giustificare una convinzione sufficientemente solida da essere trascritta come risultato dell'analisi gemmologica.

Senza trascurare l'indispensabile, preziosa umiltà di un eventuale, ulteriore consulto con un collega grazie al quale ridurre ancora l'area del dubbio.

 

Ovvio che se "ieri" avessero prodotto un rubino, uno smeraldo, uno zaffiro o un diamante sintetico (o, magari, anche solo un particolare "trattamento" cosmetico) che nessuno degli analisti ha ancora visto, il rischio di errate o mancate identificazioni sarebbe molto, molto alto.

 

Ma voglio credere che in assenza di caratteri "significativi" le precauzioni e le attenzioni aumentino di conserva, soprattutto oggi...

 

Purtroppo anche così, e quando le dotazioni tecniche non siano né complete, né aggiornate o non particolarmente efficaci la possibilità di un clamoroso errore si fa certamente consistente.

 

Insomma, dando per scontata la necessità di rimanere sempre all'erta come una lepre ritta in mezzo al trifoglio, una ragionevole certezza rimane il premio di un duro impegno.

 

E nemmeno sempre...

 

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Come si proteggono e si conservano le perle?

: Buongiorno sig. Lenti,

Forse la domanda è fuori luogo ma, in sintesi e presumedo che lei abbia una esperienza profonda nel campo della giotelleria, vorrei porle il seguente quesito:


Come devono essere conservate le perle, se non indossate, che sono montate su collane, anelli e orecchini?


Spero di non disturbarla, ma non trovo in Interner un "Perlologo"...
Saluti,

Marco.


Buona sera, Marco
non sono un esperto ma solo un appassionato di perle, ma le assicuro che la cura delle perle richiederebbe innanzitutto una certa prevenzione, in particolare quell'attenzione che ne riduca al minimo il contatto con il sudore, i cosmetici e i profumi.
Poi, se e quando necessario si detergono poi con un panno umido e morbido prima di riporle.
E ricordando che é proprio qui, vagando per i cassetti, che sovente esse corrono i rischi maggiori.
Innanzitutto la temperatura dovrebbe essere moderata, e l'umidità relativamente alta per evitare il pericolo della disidratazione.
Poi, é essenziale tenerle SEMPRE separate dagli altri gioielli, le cui gemme e relative montature potrebbero segnarle profondamente.
L'ideale sarebbe dedicare alle varie gioie in perla altrettante custodie individuali, magari solo dei sacchetti con relativo cordino di chiusura, se si tratta di anelli, di spille o di orecchini.
Per ciascuna delle collane di mia madre io avevo fatto cucire dei semplicissimi tubetti con una "pelle di daino" da parabrezza di auto., e con i ritagli m'erano usciti anche vari sacchetti per gli anelli.
Sarebbe quindi sufficiente avere nel parentado qualcuno con una macchina per cucire (e la voglia di usarla), e il gioco é fatto.   :-)

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Possiedo XX,X carati in smeraldi colombiani di buona qualita' vorrei poterli vendere.

salve possiedo XX,X carati in smeraldi colombiani di buona qualita' vorrei sapere
come poterli vendere e se siete interessati

 

 

Buona sera, Antonio

 

mi spiace, ma io compero gemme SOLTANTO su preciso mandato dei clienti, che di solito ne precisano anche le caratteristiche di massima.

 

Per vendere degli smeraldi le considerazioni da fare, sin dall'inizio, sono varie, e tutte importanti:

saturazione e tipo di colore, trasparenza, dimensione, eccetera

 

Lei, in ogni caso, dovrebbe almeno precisare se i suoi smeraldi sono ancora grezzi o invece già tagliati, e di quale caratura (media, per esempio) siano, oltre alla forma e alle simmetrie dell'eventuale taglio.

 

Le faccio comunque presente che le gemme tagliate con forme e dimensioni assortite sono adatte per realizzare dei solitaires, ma non per una produzione in serie, e dovrebbero essere ALMENO di qualità medio-alta.

 

Inutile che le faccia presente io lo stato della nostra economia, l'umore di eventuali compratori e le considerazioni sulle prospettive future:

ma se il rapporto costo/qualità dei suoi cristalli fosse davvero favorevole, la quantità non é tanto alta da spaventare un buon gioielliere, o un valente artigiano orafo.

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Negli zaffiri più scuri le inclusioni (a occhio nudo), sono meno evidenti?

Buon Giorno, e mi scusi se di sovente la disturbo per chiarire i miei dubbi gemmologici;

 

 

Questa volta gradirei sapere se negli zaffiri più scuri le inclusioni (a occhio nudo),

sono meno evidenti rispetto a quelli di colore più chiaro.

 

Ringrazio Michele

 

 

Buona sera, Michele

 

a parte il fatto che lei con le sue domande é sempre il benvenuto nel sito, le confermo che non solo negli zaffiri, ma in qualsiasi situazione analoga le caratteristiche interne sarebbero meno evidenti, e quindi meno percepibili.

 

Infatti la visibilità di un soggetto, a parità di dimensione e di posizione, é tanto più marcata quanto più é accentuata la differenza di colore e di contrasto fra il cristallo ospite e il soggetto ospitato.

 

E siccome negli zaffiri particolarmente "saturi" di azzurro a volte é quasi impossibile fare osservazioni per trasparenza, persino le eventuali, tipiche zonature chiare alternate ad altre più scure potrebbero apparire con una evidenza molto, molto ridotta.

  • Scritto da Gianfranco Lenti
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E' più pregiato lo zaffiro del Madagascar o quello dello Sri Lanka?

Buona giornata.

Gradirei sapere se è più pregiato lo zaffiro del Madagascar o quello dello Sri Lanka,  e se il primo  è più intenso di colore rispetto al secondo.


Ringrazio

Michele.

 

Buon giorno, Michele

 

a proposito di pietre di colore la sua domanda fotografa il tipo di curiosità più ricorrente....

 

Una curiosità che per fortuna rimarrà tale, lasciando quindi al popolo dei gemmoadepti il piacere di cercare, di confrontare e di scegliere gli esemplari "più pregiati".  :-)

 

Ma fra il blu-violetto dei cosiddetti "Madagaskar" più saturi e il celeste (ma anche il blu profondo) dei confratelli "Sri Lnka" ci sono (ci sono, ci sono, ci sono, perbacco!) un'infinità di variazioni dal tema, come intensità e tonalità di colore, e anche come trasparenza, tanto che le due aree gareggeranno sempre, testa a testa, per offrire  esemplari magnifici.

 

Insomma, in entrambi i casi una sterminata scelta che sarebbe riduttivo e scorretto qualificare geograficamente.

Concesso e non ammesso poi che l'origine attribuita sia poi quella reale.

 

Purtroppo, noi della parrocchia avremmo l'abitudine, un vero e proprio il vizio, di continuare a chiamare alcune varietà di cristalli con il nome della (supposta) provenienza, ma questo avrebbe uSalvana giustificazione SOLO in rapporto, per esempio, con gli esemplari più tipici (e secondo me nemmeno i migliori) di un certo blu, di un certo verde, di un certo rosso...

 

Quindi, se così parlando si risparmia tempo fra addetti, si consolida però una falsa informazione che, alla lunga, può solo fare danni.

 

Ripeto quindi anche a lei il solito ritornello:

se una gemma é bella, allora é bella e basta!

 

Ovvero, essa rappresenta il pulcino più bello di quell'immensa covata con soggetti di TUTTI i livelli qualitativi:

non si lasci quindi ingannare dalle favole per cui TUTTI gli smeraldi colombiani sarebbero favolosi, TUTTI i Rubini Birmani sarebbero fantastici, e TUTTI gli zaffiri... eccetera.   :-)