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Mi piacerebbe fare uno stage all'estero, secondo lei bastano le competenze che ho acquisito?

 

Gent. issimo prof. volevo da lei, avendo letto la grande esperienza che ha sulle gemme, qualche consiglio su cosa posso fare avendo seguito dopo la maturità un corso sui diamanti ad Anversa HRD, ora sto terminando a Milano all'IGI un altro corso sempre sui diamanti, mi piacerebbe fare uno stage all'estero, secondo lei bastano le competenze che ho acquisito?


lei cosa mi consiglia

Bernardo, anni 21

 

Salve, Bernardo

 

complimenti per la costanza e la passione dedicate ai diamanti, ma per favore...

mi levi innanzitutto  una curiosità:

 

perché uno stage all'ESTERO?

 

A casa nostra ci sono laboratori di prim'ordine, così come  ragazze deliziose, e dovendo alternare teoria e pratica per i necessari approfondimenti le consiglierei caldamente il grande vantaggio di poterlo fare nella propria lingua-madre!  :-)

 

Al suo posto, quindi, io cercherei di fare un periodo presso il Cisgem di Milano, che ha attrezzature da favola.

 

Ma se ritenesse irrinunciabile la scelta esotica, allora poter praticare presso HRD o IGI ad Anversa sarebbe certamente un bel colpo di fortuna.

 

Quanto alle conoscenze acquisite direi proprio che siano una buona base di partenza, quella che le consentirà di iniziare con una discreta disinvoltura in un settore nel quale l'esperienza non sarebbe mai troppa.

 

Peccato solo che l'aumento dell'esperienza coincida quasi perfettamente col calo della vista, ma (almeno per ora) per lei questo non dovrebbe essere un problema...  :-)

 

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Assistere all'apertura e conseguentemente periziare il contenuto di una cassetta... 1 e 2

Spett.le sig.r  G. Lenti


Buon giorno

sono D. X. titolare del laboratorio di gioielleria XX GIOIELLI sito in XX (XX).


Chiedo gentilmente delucidazioni a tal proposito:

Dovrei assistere all'apertura e conseguentemente periziare il contenuto di una cassetta di sicurezza bancaria alla presenza di notaio.


La richiesta mi è pervenuta da un cliente che nutre nei miei confronti stima e fiducia professionale.


Non sono iscritto ad alcun Albo o Ruolo di periti ed esperti se non all'Albo artigiani della CCIAA di XX, chiedo dunque se necessiti qualche iscrizione o requisito particolare per poter esercitare tale servizio qualora lo stesso mi venga richiesto nuovamente e possa diventare un'esperienza lavorativa da continuare.


Non ho minimamente idea neppure delle tariffe applicabili, non c'è fonte che mi possa aiutare se non lei.


La mia esperienza lavorativa e conoscitiva in fatto di gioielli è ventennale.

Studi specifici presso il B. Cellini di Valenza, una specializzazione IGI ma soprattutto oltre quindici anni di lavoro in quel di Valenza maneggiando pietre preziose e gioielli di ogni tipo.


Tra l'altro conosco da anni il sig.r F. XX, titolare del Laboratorio di analisi e consulenza sulla qualità delle pietre preziose sito in Valenza Via XX, grazie al quale ho imparato moltissimo.


La nostra amicizia e la mia voglia di conoscenza mi han consentito di acquisire negli anni moltissime nozioni utili al riconoscimento e alla valutazione delle gemme.


Lo stesso sig.r XX però non ha saputo dirmi molto a riguardo in quanto non si è mai occupato di tale servizio.


Attendo sua gentile risposta anche in forma privata

Ritengo che lei sia l'unica persona in grado di darmi tali informazioni.


Nell'attesa porgo i più


cordiali saluti

D. XX GIOIELLI

 

Buon giorno,  D.

condivido con piacere la confidenza con FXX, che conosco anch'io da tanti anni.

E con soddisfazione rilevo subito dalla e.mail alcuni punti per lei altamente positivi.

 

Ovvero:

- la formazione professionale e la stima della clientela acquisite

in anni di serietà e impegno,

- l'ipotesi di estendere le sue competenze lavorative nel settore

stime e perizie,

- lo scrupolo di reperire informazioni a proposito

di eventuali normative specifiche.

 

Le preciso immediatamente che la consulenza e qualsivoglia assistenza nei settori che le competono NON richiedono NESSUNA particolare formalità, per il semplice motivo che lei esprime / esprimerà solo il suo parere professionale, alla luce delle sue pregresse esperienze e competenze.

 

Il commercialista le dirà poi se redigere una normale fattura, o dovrà invece deliziarsi con l'ulteriore complicazione di una parcella con tanto di ritenuta d'acconto e percentuale aggiuntiva a favore di... eccetera.

 

Visto però il suo curriculum le consiglierei caldamente di provare a iscriversi presso la sua CCIAA nel Ruolo dei Periti e degli Esperti.

 

Non perché questo la elevi di grado, sia chiaro, ma le sarebbe molto utile, se non addirittura necessario, in un paio di occasioni specifiche:

 

1 - in caso di contenzioso con un altro perito,

perché davanti a un giudice i "titoli" e i "bolli"

fanno ancora effetto, e

 

2 - per l'iscrizione negli elenchi della cancelleria del tribunale

come "consulente del giudice", nel caso volesse perseguire

anche quella via.

 

Quanto alle tariffe non posso esserle di grande utilità perché ormai da anni scanso accuratamente ogni possibile incarico dei tribunali:

un sacco di burocrazia, e poi parcelle insignificanti...

solo a babbo morto!

 

So che la Buffetti Edizioni ha pubblicato un tariffario dei periti che dovrebbe essere abbastanza aggiornato, ma non mi sono mai preoccupato di procurarmelo:

 

meglio, molto meglio collaborare (magari in affiancamento) con notai, avvocati, liquidatori fallimentari, banche e assicurazioni.

 

Si esegue una ricognizione preventiva sui beni da repertare, dopodiché si concordano tempi e modalità di esame, criteri di valutazione e competenze relative.

 

Per darle un'idea, da 3,5% fino a 100.000 € e poi a scendere, per importi superiori, ma con logiche correzioni discrezionali nel caso di pochi oggetti di alto valore, o di molti pezzi a basso costo.

 

Ovvio che i margini di calcolo siano elastici, ma almeno ci si accorda su date precise per quanto riguarda il saldo della notula, senza le consuete, bibliche ere che attengono alla conclusione di un processo...

 

A sua disposizione per altri dettagli, non pubblicherò questa sua salvo il caso di una sua esplicita autorizzazione.

 

Con i tagli opportuni, ovviamente.

 

 

(2)

La ringrazio per la tempestività e per la chiarezza nella risposta.

Terrò in considerazione l'eventuale iscrizione al Ruolo dei Periti e degli Esperti.


Il notaio in questione su indicazione del mio cliente, mi ha in effetti telefonato chiedendo la mia disponibilità e appoggio per eventuali altre perizie cercando una persona valida per tale servizio.


Tale collaborazione potrebbe dunque essere interessante a livello lavorativo.


Pubblichi tranquillamente la mia e.mail con i dovuti accorgimenti.

E' proprio grazie all'essermi imbattuto nel suo sito e alla parte relativa alle domande del pubblico che ho pensato di rivolgermi a lei.


Un servizio molto utile il vostro, svolto a mio parere con estrema professionalità e giusta diplomazia.


Nel ringraziarla rinnovo i saluti e non è detto che un giorno quando sarò a Valenza passerò a trovarla con molto piacere.


Grazie

D.

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Comprare oro dall'Africa, e in poche parole sapere come importarlo in Italia.

Salve, vorrei investire su un attività di import/export di oro.


In breve le spiego:

avrei l'occasione di compare dell'oro in Africa a dei prezzi competitivi per poi importarlo in Italia ma vorrei fare tutto ciò nella maniera più legale possibile tanto da far diventare ciò la mia attività lavorativa.


Il mio unico problema prima di parlare con un commercialista visto che sono certo che alle spalle di una tala attività ci sarà un'infinita burocrazia, vorrei entrare a conoscenza se è possibile avviare una tale attività?


E come funzionerebbe l'importazione di oro dall'Africa in Italia?


In poche parole vorrei sapere quale sarebbe l'itinere da seguire per avviarmi in una tale attività.

Grazie
Cordiali saluti

 

Buon pomeriggio, Andrea

 

spiegarle con "poche parole" un'attività che prevede il massiccio intervento della burocrazia nostrana è un'impresa a metà strada fra l'arduo e il miracoloso... :-)

 

Intanto "nella maniera più legale possibile" non significa nulla, perché la scelta é solo fra legale o illegale...  :-)

 

Quindi, e sempre che in Africa non l'abbiano "fatto su come una caramella" dandole per oro limatura di rotaie o d'altro metallo altrettanto pregiato, lei si premurerà di avere SOLO e SEMPRE dei LINGOTTI.

 

Ovvero niente graniglia, sfridi nè, men che meno, la polvere che si ricaverebbe dai giacimenti alluvionali ed eluvionali per lavaggio di sabbie aurifere.

 

Naturalmente lei comprerà/comprerebbe SOLO dall'ufficio statale delle miniere, quello  che le potrebbe garantire la ragionevole veridicità e costanza del titolo aureo comunicatole in sede di trattativa.

 

Comperando da altre fonti, e posto che le diano davvero della polvere d'oro invece di una bastonata sul cranio, le rimarrebbero ancora almeno tre problemi:

 

a - stabilirne il titolo, ovvero la percentuale di oro "fino" nei suoi acquisti,

b - riuscire a fondere in lingotti il prodotto prima del rientro, e

c - salire in aereo con i documenti necessari per non farsi arrestare all'imbarco,

con relativa confisca del metallo.

 

Il "punto c" comprende la fattura di vendita vistata dall'ufficio delle miniere, il permesso di esportazione, l'attestato di versamento della "tassa ad valorem", e un papiro attestante che tale oro NON proviene da attività illegali o contrarie ai principi umanitari con i quali, da qualche tempo, molti si lavano la bocca.

 

Arrivato in nostrano aeroporto lei dichiarerà alla dogana il possesso di uno o più lingotti del prezioso minerale, e lo lascerà in deposito sotto sigillo fino a quando uno spedizioniere doganale di sua scelta provvederà a sdoganarlo per inviarlo a un "banco metalli" per la successiva, indispensabile affinazione.

 

Invio a mezzo di un "trasporto valori" come Battistolli o simili, che le costerà una tombola fino a quando non concorderà una tariffa a forfait, o non troverà un'altra soluzione.

 

Il commercialista le avrà intanto premesso e spiegato le differenze di procedura burocratica fra un'importazione TEMPORANEA a scopo di lavorazione (l'affinazione, appunto), con successiva riesportazione verso un acquirente estero e quella DEFINITIVA, per l'immissione in commercio dell'oro nel nostro Paese.

 

Ed eccole l'ultimo, ma forse il più importante consiglio:

 

PRIMA di imbarcarsi in questa avventura contatti le nostre rappresentanze diplomatiche in loco, chiedendo loro di verificare l'affidabilità dei partner africani e delle loro procedure.

 

E mi ringrazierà!

 

Auguroni.

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Lavorare con le gemme: ovvero ansiosamente in attesa di una risposta.- 2 -

Buona sera.


La ringrazio moltissimo per le sue risposte, è stato velocissimo, non me lo aspettavo.

Come segno del mio apprezzamento lascerò perdere l'ansia, anche se penso dia un certo slancio alla volontà.


Capisco e condivido le sue critiche alle leggi e al sistema giuridico italiano e apprezzo il suo consiglio riguardante la localizzazione dell'attività.

Io non avevo pensato ai benefici di collocarla all'estero.


In seguito lei mi parla di permessi della questura per il commercio di preziosi, nulla osta di sicurezza per i locali da adibire all'attività e oneri come licenze comunali, affitti, eventuali costi del personale e altre cose.


Ora, sono d'accordo nel prevedere le altre cose (incombenze burocratiche, amministrative, costi di avviamento, CCIAA, INPS, contabilità, tasse e imposte), ma quelle che ho elencato sopra mi sembrano strettamente collegate all'esistenza e all'utilizzo di un locale fisico in cui collocare l'attività, un negozio.


Siccome provengo da una famiglia di commercianti conosco bene i problemi collegati al'esistenza di un locale adibito a negozio e, anche per questo motivo, io immaginavo più un'attività incentrata sulla mia persona e non su un particolare locale.

 

Occhio alle penne: il commercio di preziosi NON PU° CONDIVIDERE i locali con quelli destinati ad abitazione:

questo é il trend al quale si stanno orientando le questure.

 

Le spiego meglio.


Quello che ho in mente è di andare in Brasile, approfittando della cittadinanza brasiliana, della conoscenza della lingua e del territorio, delle richezze naturali, e del favorevole cambio euro/real, e comprare pietre da rivendere in Italia e in Europa.


Il mio interesse nasce dal pensiero che andando direttamente alla fonte potrei avere costi, e di conseguenza prezzi, inferiori a quelli di altri operatori per cui riuscirei a vendere facilmente a grossisti e gioiellieri, che non indosseranno la pietra ma la rivenderanno, magari dopo averla montata, con un ricarico elevato ma ad un prezzo competitivo o almeno nella media per il consumatore finale.


Per come io immagino la cosa avrei bisogno soltanto di denaro, fornitori, clienti, una partita IVA e un commercialista.

Dico soltanto ma capisco che non è poi così poco.

 

No, non é poco: competenza gemmologica a parte, é tutto!

 

Quello che io vorrei capire è, vista la sua esperienza, se secondo lei possa esistere un'attività così strutturata.

Io semplicemente comprerei al minor prezzo possibile e venderei al maggior prezzo possibile cercando di avere un profitto e pagando tutte le tasse che lo Stato richiede.


La cosa le sembra irrealizzabile senza l'esistenza di un negozio in cui i clienti possano entrare, magari attratti da una bella vetrina?

 

Di belle vetrine ce ne sono a iosa:

per vendere ci vuole ben altro perché i clienti la notino, la cerchino e poi la preferiscano.

 

Mi pare di aver capito che lei è anche commerciante.

 

Si, fra le varie cose, ma compero solo quello che mi viene richiesto, e per il quale mi si lasci una caparra.

 

Se ho capito bene le chiedo: lei dove compra le pietre?

 

ovunque le trovi con un buon rapporto costo/qualità

 

Ha dei fornitori a cui si rivolge sistematicamente?

Ha dei fornitori che vanno nel suo negozio a offrirle pietre?

 

Ho interlocutori che consulto per sondarne le disponibilità.

Non mi interessano le visite casuali e non ho un negozio.


I miei dubbi nascono dal fatto che la mia esperienza è limita al commercio al dettaglio di altri tipi di beni.


Nel commercio degli alimentari, per esempio, il commerciante ha il suo bel negozio, pieno di prodotti comprati in quantità e a prezzi bassi presso grossisti o cash and carry, e il suo lavoro, semplificando molto, è quello di stare lì ad aspettare che entri un cliente che compri la merce pagandola un po' più cara di quanto l'ha pagata lui stesso.


Come funziona, invece, il commercio delle pietre?

 

Ne ho trattato diffusamente, più volte:

per favore legga nelle "varie" e in "pietre di colore".

 

Ho capito dalle sue risposte che è bene cercare in aste giudiziarie e luoghi forse poco ortodossi

 

si, anche ma non solo.

 

ma esistono i grossisti di gemme?

Sono forse pochi (lei ha parlato di poca differenza tra importatori, grossisti e venditori al dettaglio)?

Come lavorano?

Da chi prendono le pietre?


Capisco che si debba considerare caso per caso ma saprebbe farmi degli esempi, magari tratti dalla sua esperienza?

 

per rispondere adeguatamente dovrei scrivere un libro, che magari sarebbe obsoleto prima della stampa.

 

Lei parla di cambiamenti legislativi in senso peggiorativo avvenuti in passato; potrebbe essere più specifico facendo anche solo un piccolo esempio che mi permetta di capire meglio?

 

Come no?

Immagini d'aver impegnato tutte le sue sostanze e anche il suo credito per impiantare l'attività, e di veder poi crollare a zero il mercato perché un gruppo di dementi ha ottenuto una super-tassazione dei "beni di lusso" portando l'iva dal 14 al 38%...

 

La ringrazio per le sue risposte riguardanti i materiali grezzi e l'esecuzione del taglio; io immaginavo che costasse molto far tagliare del grezzo.

 

Infatti in Italia il lavoro costa carissimo, malgrado gli operai siano pagati una miseria.

 

Condivido le sue critiche rivolte ai responsabili della triste condizione in cui si trova il nostro Paese, dopotutto io sono uno studente universitario e i dati sulla disoccupazione giovanile non sono certo rassicuranti.

 

La mia giovane età, che si traduce in un diploma di maturità classica e nessuna competenza spendibile sul mercato del lavoro, e il rischio che anche la mia futura laurea in giurisprudenza non sia un porto sicuro mi spronano a cercare di inventarmi una professione legata alle mie caratteristiche, cioè, alle mie origini brasiliane e a una vita trascorsa insieme a commercianti.

 

In passato ai familiari che mi chiedevano se pensassi di tornare a vivere in Brasile rispondevo con un deciso no ma oggi la mia risposta è: "Andrò dove ci saranno opportunità"; e lei sa che in Italia le opportunità scarseggiano.

 

In Italia le opportunità si devono inventare per proprio conto.

Poi ci pensa la casta a spegnere molte illusioni.

 

Ancora una volta le ho posto molte domande e la ringrazio per quello che ha già fatto e per quello che saprà fare per me.

 

Fabrizio


P.S.: mi ha fatto sorridere l'equivalenza commerciante = sospetto evasore fiscale, ha colto in pieno la realtà italiana

 

Purtroppo. Un sorriso amaro, naturalmente.

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Lavorare con le gemme: ovvero ansiosamente in attesa di una risposta.

Buon pomeriggio.


Io mi sono molto interessato, recentemente, alle gemme e mi sono già molto informato sia sui corsi di gemmologia, sia sulle professioni tipicamente svolte da chi ha tale preparazione.


Esaminando il percorso delle gemme, dalla miniera alla gioielleria e oltre, e le varie figure professionali che operano in questo percorso, mi sono motlo interessato alla figura dell'importatore, di quel commerciante su grande scala che collega le due estremità del percorso, e che io, forse erroneamente, ma questo spero saprà dirmelo lei, distinguo dal grossista.


Io sono italo-brasiliano e vorrei comprare pietre in Brasile per rivenderle in Italia e in Europa.


Essendo un cittadino brasiliano che conosce molto bene sia il posto sia la lingua ho il vantaggio di riuscire a risolvere facilmente problemi come la sicurezza delle transazioni (come dice lei in Sud America la palla calibro 9 è molto usata ma questo non è certo un ostacolo insormontabile).


Ci sono, però, alcune cose che non mi sono chiare.


Comprando in Brasile e rivendendo in Italia io sarei considerato un grossista?

Come operano i grossisti?

Comprano da intermediari (io vorrei essere uno di questi intermediari) o vanno direttamente alla fonte?

Comprano pietre già tagliate o grezze?


Viste le pietre presenti in Brasile (diverse varietà di quarzo, topazio, tormalina, smeraldo, etc.) è meglio esportare materiale grezzo da tagliare in altre parti del mondo, oppure comprare pietre già tagliate?

I miei clienti dovrebbero essere soprattutto privati o professionisti del settore?


Dove posso informarmi sulla legislazione riguardante l'import-export e il commercio di pietre (io studio giurisprudenza e mi piace essere informato sugli aspetti legali)?


Capisco la complessità e la numerosità delle mie domande e voglio dirle che apprezzerò ogni aiuto che saprà darmi.


Resto ansiosamente in attesa di una sua risposta.


Fabrizio

 

Buona sera, Fabrizio

 

si le sue domande sono un tantinello abbondanti, ma se lei s'impegna a lasciar perdere l'ansia, io cercherò di risponderle al meglio delle mie (comunque limitate) conoscenze.

Affare fatto?  :-)

 

Innanzitutto le differenze fra importatore e grossista, aggiungendovi anche il dettagliante sono andate via via sfumando nel tempo e nei volumi d'affari, tanto che oggi é sopravvissuta una sola, vera distinzione: quella burocratica!

 

Infatti i dettaglianti debbono avere un registratore di cassa e un orario di negozio, mentre i grossisti e gli importatori no.

 

Tutti quanti sono soggetti alle NOSTRE leggi e qui iniziano le dolenti note, perché lei ipotizza di vendere in Europa e IN ITALIA:

bene, a mio avviso l'Italia NON é in Europa perché, a parte l'onere finanziario che ne sopporta, non ne ha derivato la civiltà che si caratterizza con leggi chiare, snelle sensate ed efficacemente applicate.

 

E lei che studia giurisprudenza potrà aggiungere anche i commenti relativi un sistema giudiziario che avrebbe fatto arrossire persino Gengis Kahn.

 

Il che, tradotto in consiglio caldamente e dolorosamente realistico, significa:

si guardi bene dall'aprire un'attività del genere IN ITALIA.

 

Casomai, la localizzi per esempio in Belgio e poi estenda l'attività con una filiale sotto i nostri cieli, nella provincia ove il suo fegato e il suo sistema nervoso le dessero migliori speranze di sopravvivenza.

 

In ogni caso incarichi un navigato commercialista di sondare innanzitutto la questura, che le dovrà/dovrebbe dare la licenza di commercio preziosi e il nulla osta di sicurezza per i locali da adibire all'attività.

 

Quindi si faccia fare un bel piano dettagliato di:

a  -  le incombenze burocratiche,

b  -  le incombenze amministrative,

c  -  i costi di avviamento, e

d  - l'ammontare degli oneri che le competeranno IMMEDIATAMENTE e indipendentemente,

a prescindere dai suoi successi commerciali.

E per oneri intendo CCIAA, INPS, licenze comunali, scritture e tenuta di documenti contabili,

dichiarazioni periodiche e annuali, tasse, imposte, affitti ed eventuali costi del personale.

 

Poi, consideri che comperando in Brasile e rivendendo in Italia (importazione diretta) lei sarebbe considerato semplicemente un commerciante, quindi un sospetto di evasione mediante sottofatturazione o, come minimo, di vendita al nero:

pertanto soggetto ai controlli di rito e almeno a perizia sul valore delle importazioni.

 

E che il cielo le risparmi l'eventuale contestazione per una perizia "a capocchia" da un "perito" che normalmente farebbe magari l'orologiaio...  :-)

 

Come, cosa e da chi comprino i grossisti é sovente una conseguenza di decisioni caso per caso, e non certo materia di piani prestabiliti e immutabili per l'intera categoria.

Le faccio presente che le gemme e cristalli pregiuati si trovano nei posti, nei modi e nei momenti più disparati, ivi comprese le aule delle vendite giudiziarie, quindi si aspetti pure un sacco di sorprese.

 

La sola distinzione che si può fare é in base al pregio dei lotti, per cui la merce di alto valore si può comperare tanto grezza quanto tagliata, incidendo percentualmente poco il costo del taglio.

 

I cristalli più economici sono invece tagliati nella quasi totalità nei Paesi ove il costo del lavoro é minore.

 

Quanto alla scelta di ipotetici clienti la mia opinione varrebbe quanto una moneta interrogata a "testa o croce" e quindi gliela risparmio.

 

Il commercialista di cui sopra le potrà elencare leggi e regolamenti inerenti l'import e l'export di gemme, ma non s'illuda poi d'avere delle solide basi di riferimento:

da noi le  regole cambiano con frequenza casuale e, purtroppo, con l'amara e pregressa esperienza che per gli addetti del settore il cambiamento non sarà in senso migliorativo.

 

Come italiano sono furibondo nel constatare, impotente, come la Nazione stia andando a fondo perchè le leggi sono evacuate da incontinenti e incompetenti personaggi a cui tanto il bene comune quanto una qualsiasi competenza, risultano essere concetti disueti o addirittura sconosciuti.

 

Quindi nessuna meraviglia che poi le stesse leggi siano applicate a capocchia da chi non capisca un accidente né del loro contenuto, né tantomeno della materia specifica.

 

Ora le é chiaro il consiglio iniziale, malgrado io non sia mai stato ammalato di esterofilia?

 

Auguri.