- Categoria: Diamanti
- Scritto da Gianfranco Lenti
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Vorrei un suo parere sui diamanti da laboratorio: che differenze ci sono rispetto a quelli naturali?
buonasera signor lenti, vorrei un suo parere sui diamanti da laboratorio.
e' possibile ricreare un diamante con un "seme"?
che differenze ci sono rispetto a quelli naturali? :)
Buona sera, Daniela
l'accrescimento di un cristallo partendo da un "seme" é il procedimento inventato da Giorgio Spezia e tuttora in uso per la produzione di cristalli di tipo idrotermico, in particolare quarzi e berilli di vari colori:
i
l "seme, ovvero una batteria di semi, sono immersi in una soluzione che, mantenuta sovrasatura mediante un regolare apporto di sostanze nutrienti, "alimenterà" la crescita di individui di dimensioni via via crescenti e quindi proporzionali al tempo di processo.
Questo metodo non é invece adatto per ottenere soggetti che, come il diamante, hanno origine da situazioni caratterizzate da temperature e pressioni enormi.
Tralasciando i successi ormai storici di General Electric (1956) e altri, oggi i diamanti sintetici utilizzabili in gioielleria sono prodotti con due procedimenti diversi:
il metodo HPHT (alta pressione e alta temperatura) e quello della deposizione progressiva di diamante veicolato sotto forma di vapore.
Entrambi i metodi producono soggetti che otticamente, fisicamente e chimicamente sono diamanti a tutti gli effetti,e il progresso delle tecnologie impiegate ne eleva regolarmente e continuamente la dimensione (per ora ridotta) e, soprattutto, la qualità.
Le differenze riscontrabili incominciano a essere sempre più numerose ma anche sempre meno evidenti, e quindi la casistica che sottende la ricerca, nonché i metodi (e gli strumenti) della stessa coprono ormai un ampio ventaglio di situazioni.
Con i primi diamanti sintetici le evidenze interne, e a volte una fluorescenza caratteristica, erano segnali inequivocabili, ma la pacchia non é durata a lungo, e il problema si é fatto davvero arduo perché ora servono strumenti sofisticati e costosi per una diagnosi attendibile.
Almeno nei casi più difficili.
Impossibile quindi risponderle oggi in modo esaustivo in poche righe, ma non le nascondo che anche scrivendo un lungo articolo dovrei limitarmi a uno elenco riassuntivo SENZA riuscire a tracciare confini precisi.
Non foss'altro per la continua modifica degli stessi come conseguenza della continua evoluzione delle summenzionate tecniche produttive. :-(
In compenso le caratteristiche interne di MOLTI diamanti naturali sono tanto particolari e soprattutto tanto diverse da costituire delle vere e proprie "firme" a garanzia dell'origine naturale del cristallo che le contiene.
E per me, appassionato da sempre di osservazioni al microscopio, rappresentano anche un riscatto e una clamorosa rivincita di magnifici diamanti sbrigativamente e scioccamente definiti come "non puri" :-)