- Categoria: Pietre di colore
- Scritto da Gianfranco Lenti
- Visite: 4758
Importare smeraldi grezzi e/o preformati dall'Asia, magari via Anversa.
Buon giorno,
mi chiamo Gianpietro e vivo a Palermo.
Durante i miei viaggi ho contratto la "malattia" delle gemme preziose e come chiunque l'abbia contratta prima di me cerco di farla diventare un vero lavoro.
Ho provato a sottoporre il mio progetto a un commercialista ma purtroppo le mie domande non hanno trovato molte risposte.
Ho visitato il suo sito e ho trovato alcune parziali risposte ad alcune delle mie domande.
In breve sarei interessato a importare smeraldo grezzo dall'Asia per poi farlo tagliare in Europa per poi rivenderlo attraverso vari canali tra i quali anche le vendite all'asta di gioielli realizzati con i pezzi migliori.
Spero che lei possa aiutarmi.
Ecco le mie domande da 100 Milioni di Euro :-):
- A cosa si va incontro se un privato si fa arrivare a casa dall'India un pacchetto postale contenente "minerali di berillo verde" per analisi gemmologica?
- Se tutti i documenti di esportazione sono in regola si può stare tranquilli con la dogana italiana oppure potrebbero richiedere degli esami dettagliati del contenuto al fine di accertare il valore?
- Leggendo tra le "Domande e risposte" mi sembra di aver capito che sarebbe meglio farsi arrivare il tutto in Belgio... e poi prendere il treno per l'Italia.
Ho capito bene?
- A chi potrei rivolgermi per delle consulenze dettagliate in materia?
- La legge italiana fa differenza tra importazione di pietre preziose, di grezzo e di semilavorati quali per esempio un cristallo al quale è gia stata data la forma ma non è ancora stato "tagliato"... un "preformed"?
Spero che mi possa indirizzare al fine di acquisire la conoscenza di certe cose prima che la succitata "malattia" possa avere effetti deleteri sulla mia condizione di uomo libero.
Ho provato a postare il tutto sul suo sito ma non ci sono riuscito.
Cordiali saluti
Gianpietro
Buon giorno, Gianpietro
il commercialista da lei consultato si é trovato nelle stesse difficoltà di chiunque debba dare informazioni precise circa atteggiamenti e comportamenti relativi alla pubblica amministrazione:
alla burocrazia, insomma, le cui "regole" non solo deriverebbero solo da "leggi", ma soprattutto dall'interpretazione delle stesse, con i relativi "regolamenti" redatti apposta per rendere fumosamente incerte anche LE POCHE regole casualmente nate chiare.
Nel campo dei materiali ornamentali anche il più retrogrado dei passacarte può trovare materia per "mettere in luce" davanti al capufficio il proprio zelo nel cavillare su tutto, dalla definizione del prodotto all'attribuzione del valore, nonché alla validità e attendibilità dei documenti accompagnatori.
Per cui potrebbe succederle di ricevere i suoi grezzi sdoganati d'ufficio con l'indifferenza riservata a una partita di mattoni quanto d'essere sepolto da una marea di eccezioni (roba da esaurimento nervoso) fino a quella perizia di cui parlo nelle varie risposte.
E aggiungendo anche misteriosi quanto sospetti termini come "berillo verde", "semilavorati" o "preformati" lei non farebbe altro che moltiplicare per n volte le probabilità di godere delle attenzioni del tardigrado di turno.
Questo il senso del mio consiglio in favore della dogana di Anversa, dove queste operazioni sono prassi giornaliera e, soprattutto, affidate a gente con una precisa competenza specifica.
Non vedo la necessità di prendere un treno per il Belgio (tanto più che l'aeroplano costa meno) perché se le operazioni di import fossero frequenti e abbastanza consistenti le converrebbe certo servirsi di uno spedizioniere in funzione di dichiarante doganale in sua vece, per inoltrarle poi la merce via corriere.
Rimane l'incognita del "titolo" al quale un privato effettuerebbe l'importazione del materiale, e anche qui ci sarebbero, oltre alle suddette incognite, anche il valore dichiarato (o assegnato) al suo minerale e la mancanza di una partita iva che sarebbe giustificabile solo con un "valore ridotto" del lotto di grezzi, e/o con un'operazione definibile come "non ripetitiva".
Ma la prego di non chiedermi in merito i necessari, ulteriori dettagli... che non ho! :-(
Da inguaribile ottimista continuo a sperare che anche a casa nostra si possa presto operare nell'osservanza di regole sensate e, soprattutto, certe, e intanto le suggerirei di contattare la ditta:
FERRARI spa
15100 Alessandria AL
10, v. S. G. Bosco
tel: 0131 20 85 20
fax: 0131 44 48 79
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
che é specializzata in operazioni doganali su preziosi.
E, avendo uffici e corrispondenti in vari aeroporti, potrebbe certo assisterla con successo.
Oltre a darle altre informazioni nella lingua nostrana, che é un dettaglio da NON sottovalutare. :-)
Infine, lei non ha potuto inserire nulla nel mio sito perché io non posso permettermi, per ragioni di tempo, di fare anche il moderatore di quanto volessero pubblicare lettori e lettrici.
Lei non mi dice se soffre ancora di gemmofilia acuta o é già nella fase cronica, come me, ma in ogni caso le faccio i miei auguri per entrambe le situazioni.
Che di solito si alternano con disarmante regolarità.
Per favore, non appena incassati i 100 milioni di € si ricordi di accreditarmi una ragionevole commissione. Grazie. :-)