- Categoria: Pietre di colore
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M'hanno venduto dell'agata striata o del vetro? Ecco una prova da NON fare...! (2)
Gentile signor Lenti
ho da poco acquistato delle pietre di colore forate per bigiotteria, vendutemi come agata bianca e striata.
Sono stata assalita dal dubbio sulla loro autenticità, quando una pietra caduta casualmente si è rotta. L'aspetto nel punto di frattura era quello del vetro;
molto arrabbiata per il possibile imbroglio in cui ero incappata, ho preso due pezzi sempre acquistati come agata bianca, il primo consistente in una sfera sfaccettata grossa e uniforme nel colore, il secondo in una piccola sfera bianca, meno lucida della prima, con lievi venature di disomogeneità nel colore e nella pasta.
Sottoposte entrambi a martellate (ero veramente imbufalita!!!) la prima si scheggiava come un oggetto vetroso, la seconda si rompeva in due pezzi lungo l'asse del foro, presentando superfici compatte e porose.
Premettendo che non posso andare avanti a martellate, gradirei avere da lei più risposte.
Secondo le sue conoscenze e la mia descrizione quale era l’agata?
Come riconoscere pietre che come l'onice, l'agata e i quarzi in genere hanno una composizione chimica simile al vetro?
Esistono test chimici o fisici da fare a casa per avere almeno informazioni di massima sulla natura delle pietre colorate?
In pratica mi interessa sapere unicamente se ciò che acquisto è pietra o materiale di sintesi.
Che letture per principianti mi consiglia?
Grazie per il suo interessamento e per le sue risposte (spero).
Mimma
Buona sera, Mimma
congratulazioni:
lei ha infranto la prima regola della gemmologia, ovvero "i campioni in esame NON devono essere danneggiati".
Regola infranta al primo colpo, immagino... :-)
E meno male che lei non ha comperato né un carro armato, né una mina anticarro, perché nel primo caso il lavoro sarebbe durato a lungo, mentre nel secondo il test sarebbe finito subito!
Bene, é tempo di ferie, quindi voglio credere che siano stati il caldo e i rumori molesti a suggerirle una metodo tanto drastico, e le proporrei la rilassante lettura, per cominciare, di un ottimo e non impegnativo testo come "introduzione alle gemme".
Quanto ai resti dei suoi campioni le dico subito che la sua descrizione non basta per emettere una diagnosi che, senza un esame diretto, avrebbe la stessa attendibilità del responso di una moneta giocata a testa o croce.
Col vetro (e con i materiali ceramici...) si imitano ottimamente agate, corniole, diaspri e onici assortiti: quindi se il suo furore dovesse persistere non le rimarrebbe altro se non rivolgersi a un gemmologo per restringere, per quanto possibile, il ventaglio delle ipotesi.
Nel suo caso escluderei comunque i materiali di sintesi, che sarebbero antieconomici, quindi rimane l'ipotesi delle imitazioni realizzate con materiali artificiali.
Chimicamente i prodotti di cui stiamo ipotizzando la natura sono praticamente inerti a tutto, tranne nel caso del vetro che sarebbe attaccabile dall'acido fluoridrico...
che le sconsiglio vivamente di maneggiare!
Quanto agli esami fisici le anticipo subito che col vetro si possono ottenere i più diversi valori di densità (peso specifico), e con le ceramiche é possibile programmare le durezze e anche le "paste" con granulosità (e aspetto) a piacere.
Giusto quanto basta per rendere inutili sia la bilancia idrostatica quanto la "Scala di Mohs".
Se crede, mi mandi qualche frammento e vedrò se mi riesce di trovarle una risposta, previa la necessaria autopsia e gli opportuni consulti... :-)
Per correttezza le premetto però che non sono particolarmente esperto sui materiali opachi, e in questo periodo anche gli amici tagliatori sono in vacanza.
Cordiali, rilassanti saluti.