- Categoria: Diamanti
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Diamanti e criteri di scelta. Con miti pregiudizi da cancellare.
Voglio / devo / desidero comperare / regalare / scegliere
un brillante:
- che taglio mi consigliate?
- qual’é il taglio che vale di più?
- cosa ne dice del "taglio Amsterdam"?
- mi hanno detto che il colore "J" é scadente…
- come si fa a vedere se una pietra ha una perfetta rifrazione oppure no?
Caro amico
Ore di spiegazioni, o il responso di una moneta gettata in aria, avrebbero
all’incirca la stessa credibilità!
In pratica:
- il taglio rotondo é quello più commerciale,
e quello che, se ben eseguito, ha l’effetto ottico migliore.
- i tagli di "fantasia" hanno una personalità più spiccata, si adattano
meglio a successivi utilizzi (su gioielli di forme diverse) e, non di rado,
hanno quotazioni leggermente inferiori a corrispondenti esemplari di taglio
rotondo, perché hanno (avrebbero?) un
mercato più ristretto.
- "taglio Amsterdam" non significa nulla, salvo non si intenda una certa
percentuale relativa all’altezza della corona, e conseguente ampiezza di
tavola;
Stesso discorso per il "taglio Anversa".
- il colore J é in una posizione intermedia, nella scala americana
(G.I.A.) che comincia con D, e per il favorevole rapporto costo/apparenza
é, a mio avviso decisamente appetibile
per diamanti da indossare;
- "perfetta rifrazione" non significa nulla.
Anche se un noto televenditore la spacciava come una qualità, in realtà
la rifrazione é un fenomeno ottico le
cui conseguenze sono utilizzate per ottenere, con un taglio appropriato,
la riflessione totale della luce all’interno delle gemme, in modo che ritorni
verso l’osservatore.