Come e da dove attingere informazioni sulla stima di gioielli da periziare come CTU

Buona sera,
sono gemmologa e sono stata contattata per una perizia come CTU , gli oggetti contengono pietre di colore, dopo averle esaminate vorrei sapere come e da dove poter attingere informazioni sulla stima.
Ringrazio anticipatamente.
Tiziana.

Buona sera, Tiziana

essere gemmologa le consentirà (le consentirebbe) l’identificazione delle varie gemme ma in questo caso lei non sarebbe nemmeno a mezza strada nel compito che la attende.

Soprattutto se lei non avesse una precedente esperienza commerciale ben consolidata nelle pietre di colore…

Oppure degli ottimi rapporti con operatori del settore che le diano accesso a quelle informazioni di cui necessita.

Tutta la mia simpatia e solidarietà perché le stime richieste dai tribunali al CTU sono sempre (o quasi) una bella rogna, visto che nessuno si prende mai la briga di precisarle i parametri di valutazione ai quali riferirsi. tanto da rendere il compito del perito anche più arduo di quello del gemmologo.

Le avessero, per esempio, ipotizzato un prezzo di realizzo “a corpo”, ovvero la cifra fa richiedere per una cessione dei singoli pezzi, oppure un valore “in toto” lei avrebbe almeno un punto di partenza…

E non si azzardi ad accennare a valori di puro realizzo smontando le gemme e fondendo il metallo, da vendere poi previa raffinazione:
le comporterebbe un mostruoso e noioso lavoro che certamente non le verrebbe adeguatamente compensato.

non le resterebbe che ricorrere alla cortesia di gioiellieri e grossisti di gemme per approssimare un valore qualsiasi e intanto le suggerirei di concordare col giudice quel minimo di precisazioni, tanto una di quelle di cui sopra quanto un’altra eventualmente scelta di comune accordo.

Del tipo:
quanto costerebbe far realizzare in fabbrica un oggetto con tali caratteristiche?
oppure:
quanto costerebbe in gioielleria un oggetto con queste caratteristiche?

E via combinando poi le varie domande con le relative risposte… debitamente cautelative.

Parlo di cautela con una precisa cognizione di causa perché pur certo che lei sappia felicemente avvicinare i valori richiesti secondo i parametri (?) fissati. potrebbe anche succedere che le venisse poi richiesto di procedere alla vendita dei gioielli oggetto della sua consulenza.

E qui si scontrerebbe con l’amara realtà di un mercato che, a parte monili di fattura particolarmente pregiata, oggi langue in modo quasi comatoso perché scarseggia persino l’appetito degli avvoltoi che volteggiano sopra le aste giudiziarie.

Dovrebbe allora concludere che il valore attribuito con tanta professionalità e attenzione sia solo un numero che non si riesce poi a tradurre in moneta.

Per finire mi consenta un paio di consigli da amico, perché lei mi sembra abbastanza “giovane” del mestiere…

1 - insieme al cancelliere verifichi con attenzione il verbale di consegna e si rifiuti di firmare se contenesse un inventario con descrizioni del tipo:
     “anello in oro con smeraldo e diamanti, orecchini in oro con zaffiri e diamanti, collier in oro con…" bla bla bla

e, nel caso, faccia cambiare le descrizioni con:
"anello in metallo giallo (evtl. marchiato…) con pietra verde e contorno di pietre incolori, paio di orecchini con pietre blu e…" ecc
perché se alla sua successiva analisi il tutto si rivelasse pura paccottaglia, una firma senza preventiva verifica potrebbe inguaiarla non poco

2 - faccia depositare in una cassetta di sicurezza quelli che le sembrano gioielli di valore dopo la preventiva ricognizione,
      e questo anche nel caso lei disponga di una cassaforte, di una bella porta blindata e di una buona assicurazione:
      la banca le metterà certo a disposizione una scrivania, e lei non rischierà di guardare dalla parte sbagliata dentro una pistola carica.

Buon lavoro.