A volte col rifrattometro non riesco a leggere i valori di gemme comunque comprese nella scala... - 2 -

la ringrazio x il suggerimento sulla quantità di liquido.

 

vorrei adesso sapere se opero bene:

metto una goccina di liquido sul quale appoggio la pietra,quindi guardo nell'oculare e se non dovessi vedere niente la muovo sulla tavola del rifrattometro "di modo che la faccetta rifletta" finchè non vedo comparire gli indici:

 

es. ho preso una pietra colore giallo con taglio ovale i cui indici stimati

che ho visto sono 1,758 e 1,762 pressappoco.

 

Di cosa potrebbe trattarsi?

 

grazie mille

 

Buona sera, Orazio

la risposta per lei é divisa in due parti, con una conclusione... :-)

 

Parte 1°:

 

"vorrei adesso sapere se opero bene"

No, lei opera male!

 

a - La gocciolina di liquido di contatto si depone ALL'INIZIO del prisma;

 

b - il campione si pone FUORI dal prisma, davanti alla gocciolina di cui sopra:

 

c - con una bacchetta o una matita venuta orizzontalmente si fa scivolare

il campione sulla finestra del prisma (del rifrattometro), in modo che sia

adeguatamente inumidita dal liquido di contatto raccolto al passaggio.

E SENZA strisciare la bacchetta sul prisma, che é delicatissimo.

 

A scanso d'equivoci, e guardando il rifrattometro in posizione di lavoro,

lei vedrà nell'ordine:

1 - l'oculare con il filtro polarizzatore,

2 - il campione sul piano d'appoggio, metallico

3 - la goccia del liquido di contatto sul bordo della finestra del prisma.

 

d - si procede alla lettura e si rimuove poi il campione ritirandolo sempre

per strisciamento e si tampona il prisma per asciugarlo dopo la/le letture.

 

Parte 2*

 

Complimenti, ho abboccato come una trota, supponendo che l'uso del

rifrattometro da parte sua contasse su di una precisa formazione

gemmologica, con relativo addestramento all'uso degli strumenti... :-)

 

E si che avrei dovuto insospettirmi per quell'assudo "pressappoco" a proposito di valori che possono essere tutto, meno che "pressappoco", quando riferitia soggetti trasparenti, ben levigati, con tavola e faccette piane e con valori compresi nel range di lettura dell'apparecchio!

 

Quindi, CONCLUSIONE, la gemmobacchetto perché:

 

a -  le prove si fanno con campioni conosciuti,

per verificare innanzitutto lo strumento;

 

b -  per identificare un soggetto servono TUTTI i dati reperibili,

a cominciare dalla massa volumica per finire col carattere ottico.

 

c -  quando si comunicano i valori di I.R. é ESSENZIALE precisare che

si sono eseguite n. x misurazioni, ivi comprese n. y delle stesse

anche sul padiglione.

E sarebbe tranquillizzante elencarne gli ordini di grandezza,

oltre al segno ottico e al suddetto carattere ottico.

 

Altrimenti il poveretto consultato come disponibile, innocente spalla (io, nel caso specifico) rischierebbe la depressione se non riuscisse a trovare (e io non ci sono riuscito) un nome plausibile per il suo cristallo. :-)

 

Si consideri in debito di un caffé per tutta la classe, quando verrà a fare un corso,. :-)