Consigli per acquisto di strumentazione gemmologica

Carissimo professor Lenti, le rinnovo i miei complimenti per il suo sito che aiuta tutti noi appasionati del campo. Le scrivo poichè vorrei avere da lei dei consigli riguardo la strumentazione gemmologica. Prima cosa: microscopio gemmologico. Vorrei sapere quanti ingrandimenti dovrebbe avere per una buona prestazione? Quali illuminazioni deve avere? Quali filtri (polarizzati, per il pleocroismo...)? Non voglio un microscopio professionale ma uno che comunque mi permetta una buona osservazione della gemma (senz'altro penso che debba avere il campo scuro non sò se anche la luce nordica). Altro utensile di mio interesse è il rifrattometro che vorrei che avesse un prezzo contenuto ma che permetta comunque un buona lettura (rifratt. ottico o digitale?) e vorrei anche sapere se vi sono quelli con cui è possibile vedere l'indice di tutte le pietre, anche di quelle il cui indice è più elevato dello standard (i rifrattometri ottici che ho visto in internet non leggono indici superiori a 1,79-1,80). L'ultimo strumento di mio interesse è lo spettroscopio che ha un prezzo abbastanza elevato e quindi vorrei sapere se non serve un rifrattometro per distinguere le gemme se lo si ha (ho letto che lo spettroscopio distingue anche i sintetici). Lo spettroscopio ha vari modelli qual è quello che permette una migliore lettura? (inoltre ci sarebbe un libro che abbia tutti gli spettri delle varie gemme per il riconoscimento?). Infine vorrei sapere se mi può consigliare un venditore o se conosce qualcuno che abbia dell'usato in buono stato tenendo conto che la mia spesa non deve essere troppo elevata (pensavo al di sotto dei 1000 euro) poichè il mio è un hobby puramente amatoriale. La prego di perdonare la mia lungaggine.
Con simpatia Lorenzo

Buona sera, Lorenzo niente scuse per la richiesta di informazioni e di spiegazioni, perché il vero problema, sovente, sono le richieste telegrafiche alle quali si potrebbe rispondere con pagine e pagine di ipotesi... :-) Ma, per favore, NON mi chiami professore, anche se, tra le altre attività, insegno: mi ricorda i tempi in cui troppi "professori" demotivati e a volte incompetenti o pelandroni m'imponevano argomenti che a loro interessavano anche meno che a me...
Nel caso specifico mi considero un appassionato che mette a disposizione di altri appassionati informazioni e tecnologie aggiornate e, per quanto possibile, facilmente comprensibili (legga "utilizzabili").  :-) Nel sito troverà altri dettagli circa gli strumenti che mi elenca, ma che mi fa piacere riassumere, quindi:

  1. il microscopio gemmologico (verticale) si usa a bassi ingrandimenti (10-15 per la valutazione del grado di "finitura" (simmetria e regolarità di taglio, presenza di abrasioni o di fratture superficiali, ecc.) delle gemme, di solito in "epilluminazione" (luce "incidente" esterna, che potrebbe essere "normalizzata" per la valutazione del colore nei diamanti più piccoli, in lotto.
  2. DEVE avere anche un sistema di luce trasmessa "a campo scuro", per la ricerca, l'analisi e la valutazione delle caratteristiche interne delle gemme, di solito a ingrandimenti maggiori (anche fino a 40-50x) Utile e comoda la funzione "in campo chiaro". Se necessario si potrebbe aggiungere un kit per l'osservazione in luce polarizzata, che però non farebbe le funzioni (e quindi NON sostituisce) il dicroscopio. Poi, con un microscopio orizzontale (a immersione) si cercano e si osservano nel modo migliore le caratteristiche più minute delle gemme di colore, i cui sintetici (di solito) non sarebbero riconoscibili altrimenti, tantomeno con uno spettroscopio.
  3. Il rifrattometro ottico non legge valori superiori a 1,810 solo perché NON esistono i necessari liquidi di contatto con valori superiori. Ma se ne esistono tanti modelli, anche economici, ricordi che per stimare con sufficiente precisione la "3°" decimale é necessario un apparecchio di ottima qualità, e una luce davvero monocromatica... Altrimenti le servirebbe solo per distinguere i quarzi dai corindoni, o i topazi dalle acquemarine. Non conosco e non uso calibri o rifrattometri digitali perché, a parte la diffidenza nelle tarature di fabbrica, non voglio correre il rischio di trovarmi con un apparecchio in panne nei momenti più delicati...
  4. Gli spettroscopi che uso io, in vari modelli, sono TUTTI del tipo a prismi, diaframmi a iride e con scala delle lunghezze d'onda illuminabile in modo indipendente. Sono montati su basi apposite con epi e transilluminazione a fibre ottiche, e hanno il tavolino girevole che si può estrarre per il raffreddamento in condizioni criogeniche. Ovviamente ne ho anche due o tre a diffrazione, ma li considero semplici giocattoli didattici, o quasi, come il dicroscopio e il filtro Chelsea.
  5. Il testo "Gemmologia Tecnica" (che le potrei fornire io) ha una bella raccolta di spettri, ma la più completa si trova nelle Tabelle del Prof. Lenzen, in Germania. 5 - Di tanto in tanto mi capita d'avere qualche microscopio d'occasione, giusto per divertirmi con le verifiche funzionali, i ricondizionamenti ottici e magari con qualche aggiornamento tecnico, ma la cifra che lei stanzierebbe é largamente insufficiente per qualsiasi ipotesi di apparecchiature come si deve. Le piacciono i rischi? Bene, allora proceda: sul tappeto verde ci sono il suo portafoglio e i suoi occhi.  :-)

W le gemme!  :-)