Egregio GianFranco Lenti, mi chiamo Luca e sto cercando uno zaffiro
bianco (leuco zaffiro)da 2-3-4 carati.
La pietra deve essere di ottima qualità;
possibilmente priva di inclusioni.
Deve essere naturale, non trattata al laser e non riscaldata.
Quanto potrebbe costare e come faccio ad avere l'assicurazione che possieda le caratteristiche da me elencate?
Fin'ora la maggior parte degli orafi mi hanno detto di non trattarli poichè sono praticamente senza valore, mentre l'ultimo da me contattato mi ha detto che può farlo arrivare dallo Sri-Lanka ma viene XX0 euro a carato...
Mi aiuti la prego... Grazie per l'attenzione.
Luca.
Buona sera, Luca
sono anni che non mi capita di cercare un leucozaffiro e quindi non sono aggiornato né sui prezzi né sulle disponibilità.
Però domani sentirò un amico che potrebbe averne e poi le farò sapere.
Intanto le faccio presente che la totale assenza di caratteristiche interne rende perfettamente uguali tanto i sintetici quanto i naturali:
quindi per darle le garanzie che lei chiede spero proprio che nel cristallo sia presente almeno un "qualcosa" di probante.
Anche se di minima entità. :-)
Infine non mi risulta che i corindoni incolori siano sottoposti al trattamento termico dei loro fratelli rossi o azzurri, mentre non avrebbe nessun senso (economico) trattarli al laser.
prima di tutto vorrei ancora ringraziarla per tutto il suo aiuto e sostegno in questa vicenda, fiducioso di poter ricambiare un giorno questa sua cortesia, competenza e aiuto disinteressato (tutte queste qualita' non sono anche sinonimo di professionista?).
Le vorrei fare leggere un estratto dello scambio di e-mail avuto con il mio gioielliere, dove potra' senz'altro apprezzare la sua onesta' e professionalita'.
Insomma, mi sono potuto sbagliare sulla gemma, ma per fortuna non mi sono sbagliato sulla persona e questo alla fine, anche se puo' sembrare bizzarro, e' per me ancora piu' importante.
Ecco l'estratto:
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Gentilissimo sig. ...,
indipendentemente dall’esito della perizia, poiché ci saranno sempre giudizi contrastanti e mai si arriverà a una reale conclusione, quando nascono certi sospetti, la migliore soluzione è ritornare alla fonte, cioè a dire riportatemi l’anello e da sinceri amici troveremo una soluzione.
Non esistendo malafede in entrambi, escludo categoricamente soluzioni alternative.
Tanto Vi dovevo, per Vs opportuna conoscenza, colgo l’occasione per porgerVi saluti di stima e amicizia.
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Gentilissimo Sig. Lenti, la ringrazio ancora per non avermi lasciato da solo in questa vicenda, sapendo che senza il suo aiuto non sarei riuscito a portare gli argomenti giusti per risolverla.
Le faro' comunque sapere come alla fine e' finita....
Colgo l'occasione per porgerle ancora i miei piu' distinti saluti.
Buon giorno, Antonio
sono doppiamente soddisfatto per:
a: la piega per lei positiva che ha preso la querelle, e
b: la correttezza professionale che dimostra il gioielliere!
A me lei non deve nessun ringraziamento perché da sempre ritengo un dovere sia la corretta informazione degli interlocutori, sia la difesa dei tanti gioiellieri (che io ritengo essere la maggioranza...) impegnati nel fare al meglio un lavoro comunque difficile e sovente rischioso.
E ormai da molto anche avaro di vere soddisfazioni.
Spero vorrà alzare alla mia salute un calice (con le bollicine) alla felice conclusione, e in attesa della conferma...
la ringrazio tantissimo per la sua risposta e la trovo anche molto simpatica e piena di humor se non fosse per le circostanze sfortunate, anziche' ridere farei meglio a piangere.
Sono pienamente d'accordo con lei che sarebbe molto meglio chiedere il suo parere PRIMA che DOPO l'acquisto ma qui parliamo purtroppo di un acquisto fatto nel 2007 e solo per caso ho letto un articolo che parlava di "lead glass filled rubies" (rubini stuccati con vetro al piombo) che ancora per caso mi ha spinto a fare qualche ricerca su internet.
In realta' credo alla "buona fede" del gioielliere perche' e' stato lui stesso m'ha chiesto di mandargli tutta la documentazione (certificato AIGS piu' il suo di certificato) per poter valutare bene le circostanze.
Purtroppo per adesso il suo certificato non si trova e onestamente non mi ricordo piu' se ci era stato dato al momento dell'acquisto, comunque lui non nega niente e a quanto pare e' disposto a prendersi le sue responsabilita' qualora ce ne fosse bisogno (speriamo che anche qui l'apparenza non inganni).
Onestamente anche lui vuole vederci chiaro ed essere sicuro della bonta' del prodotto venduto e per questo ha ricontattato il suo fornitore/gemmologo che dopo tante spiegazioni e' riuscito a tranquillizzarlo.
Sul suo invito l'ho contattato anch'io e questo e' quello che mi ha risposto:
Purtroppo il certificato AIGS dice le stesse cose sia per rubini di pessima qualita' che per i rubini di buona qualita' che in realta' sono si stati trattati ma solo in MINIMA MINIMA parte.
A suo dire il rubino in oggetto e' un ottimo corindone del mozambico che non ha niente a che vedere con il pessimo prodotto indiano in circolazione in questi giorni e insiste sul fatto che la pietra in mio possesso e' da valutarsi ad almeno 1000 euro/carato e per essere tranquillo mi invita a farla valutare/analizzare al laboratorio Cisgem di Milano.
Non nega assolutamente l'esistenza di rubini trattati del valore di 10 dollari al carato ma insiste sul fatto che assolutamente non e' questo il caso con questo "rubino".
Le voglio anche dare il nome di questo "gemmologo di fama internazionale" sapendo che lei non lo pubblichera' sicuramente data la sua discrezione.
Il nome e' XX WW e dovrebbe essere di V. e considerando che di veri esperti gemmologi in Italia ce ne saranno veramente pochi, il nome probabilmente potrebbe dirle qualcosa.
Qui c'e' veramente gente che mette in gioco la propria reputazione e prima di procedere al recupero della somma spesa vorrei essere veramente sicuro di essere stato truffato (ma in che mondo viviamo? Anziche' sentire il bisogno di sapere di non essere stato truffato qui mi trovo ad aver il bisogno di sapere di essere stato truffato).
Comunque a prescindere da come andra' a finire questa malaugurata situazione, avrei veramente bisogno di farle valutare alcuni altri pezzi di cui sono in possesso perche' il rischio a questo punto che io sia stato "menato per il naso" anche in altre circostanze e' veramente alto.
Sono consapevole del fatto che se pago un anello con pietra preziosa 5.000-6.000 euri il suo valore effettivo non possa essere superiore alla cifra pagata perche' ovviamente ci deve essere un margine di guadagno per l'operatore, sperando che questo margine si mantenga su limiti accettabili e non sia del 95%.
Lei a questo punto cosa farebbe, si farebbe magari prendere da qualche dubbio circa l'interpretazione del certificato oppure e' convinto, magari ancora piu' di prima, che si tratti di una truffa e magari anche in mala fede?
Ringraziandola ancora per la sua cortese disponibilita' e per il suo prezioso aiuto, le invio i miei piu' distinti saluti,
Antonio
Buon pomeriggio, Antonio
un acquisto del 2007 esclude qualsiasi possibilità di recesso, ma per fortuna il gioielliere si dimostra persona corretta e me ne compiaccio vivamente:
sia perché ho sempre difeso la categoria (non certo e non solo per spirito di corpo), sia perché nel malaugurato caso di un "equivoco" il gioielliere risponde in prima persona... e la maggior parte dei venditori di eBay magari no!
Data la piega presa dalla querelle direi che pur senza la garanzia del negozio il gioielliere parrebbe disposto a tutelare la propria reputazione, e le auguroi sinceramente un accordo bonario.
Magari con un cambio merce di valore simile.
Ma a questo punto le sottolineo tre questioni fondamentali:
1 - discutere sulla qualità di partenza dei rubini stuccati é pura accademia, insomma una mera cortina fumogena... o il nascondersi dietro un dito, se preferisce.
In realtà si tratta SEMPRE, a mio avviso, di cristalli di bassa categoria... e fino a quelli più infimi.
2 - Non sempre e purtroppo non tutti i gioiellieri sono correttamente informati e adeguatamente aggiornati in tema di gemmologia perché sotto l'italico cielo aprire una gioielleria é molto meno complicato che non gestire una tavola calda o una pescheria.
E la cieca fiducia in certi fornitori corrisponde al nascondere la testa sotto la sabbia, quando va bete.
3 - Confermo e rincaro il mio giudizio sul "gemmologo" fornitore di cui ritengo lei e il suo gioielliere siate stati vittime.
Il dilungarsi poi con disquisizioni pseudo-dotte e in considerazioni geografico-commerciali non mi sembrano nemmeno più i patetici tentativi di cui al punto 1, ma semplicemente il tentativo d'arrampicata sugli specchi.
Tanto per citare, il "gemmologo" in questione dovrebbe sapere che da TUTTI i giacimenti provengono cristalli di alta, media e bassa qualità commerciale...
Nel sito che lei mi ha segnalato (ottimo, grazie!) é specificato che nello stesso crogiolo sono trattati esemplari delle più diverse qualità e provenienze, quindi é ragionevole ritenere che la selezione e il prezzo siano successivi:
basati pertanto solo su apparenza e dimensione del prodotto ai quali sarà aggiunti i costi di processo ve di commercializzazione:
altro che qualità di partenza!
In assenza di fratture e di cavità il trattamento definito MINIMO MINIMO potrebbe riguardare solo la superficie della tavola, il cui "lustro" ne avrebbe beneficiato, ma nel suo caso le infiltrazioni di vetro sono dichiarate ANCHE all'interno del soggetto.
In entrambi i casi la mia opinione non cambia e la precisazione é solo per la consuetudine di spaccare il capello in quattro di una disquisizione che definirei "une connerie" o "eine Schweinerei" perché la mia educazione m'impedisce di usare il termine "porcata". :-)
Mandi pure il rubino al Cisgem, ma mi stupirebbe che le rilasciassero una perizia a valori, in quanto laboratorio d'analisi gemmologiche solamente "tecniche".
Esattamente come l'AISG di Bangkok che ha descritto il soggetto con termini appropriati e fornendone una descrizione completa:
peccato che si tratti di una descrizione che, con tanto di decorativo certificato, si presti benissimo a "equivoci", almeno per chi non é del settore.
Equivoci sulla cui intenzionalità non mi pronuncio.
Mi chiami, se crede, per la disamina degli altri oggetti in suo possesso, ma nel frattempo niente lacrime premature. :-)
Gradisca una solidale e amichevole pacca sulla schiena.
mi scuso in anticipo per la "continuazione", ma sono veramente obbligato, perche' purtroppo non ci si vuole arrendere all'evidenza.
Il rubino di cui si parlava viene strenuamente difeso dal gioielliere e dal suo gemmologo/fornitore, dicendo che il rubino e' un ottimo rubino naturale e di valore ed il certificato lo dimostrerebbe. Il fatto che sia stato trattato non indicherebbe assolutamente niente di anormale perche' tutti i rubini che si vendono nelle gioiellerie oggi giorno vengono trattati.
Ho anche inviato due link del sito della AIGS dove viene "meglio spiegato" il significato della dicitura sul certificato ma purtroppo non vogliono intendere.
Vorrei ancora chiederle se esiste anche una sola remota possibilita' che in realta' si tratti veramente di un "ottimo rubino" (e di valore) oppure quel certificato purtroppo non lascia proprio alcun dubbio?
Data la mia insistenza lei avra' gia' capito che in realta' mi sono fatto prendere all'amo e sto cercando di capire l'ammontare della fregatura o per meglio dire della truffa prima di dare la bella notizia anche a mia moglie.
Le ho anche allegato una copia del certificato, dove per motivi della privacy ho cancellato i dati personali ed anche una foto dell'anello sul quale e' stato montato il rubino (la struttura dell'anello e' in oro bianco 18 carati con dei brillanti (almeno lo spero)).
Ringraziandola ancora una volta per il suo prezioso aiuto, le invio i miei piu' cordiali saluti.
Antonio
P.S. Dopo le diro' anche quanto ho pagato per questo "investimento".
Salve, Antonio
le partecipo subito le mie condoglianze, nella speranza che le successive considerazioni attenuino almeno in parte la sua delusione,
E quella di sua moglie, naturalmente.
No, anche senza parafrasare Dante (lasciate ogni speranza, o voi che comprate...) i rubini stuccati con vetri al piombo e sostanze varie sono cristalli IN ORIGINE di qualità decisamente scarsa ai quali il sapiente maquillage dona un aspetto decisamente più gradevole, ma nulla di più.
Quanto al valore siamo al disopra dei cristalli sintetici, ma molto, molto lontani dai rubini davvero naturali e di aspetto simile.
La prima regola delle Norme in tema di gemme e relative proprio ai certificati recita che i medesimi DEVONO essere redatti in modo UNIVOCO, in modo cioé che NON si prestino a interpretazioni fuorvianti.
Nella migliore delle ipotesi il gioielliere che le ha fornito l'anello ha inghiottito acriticamente quel "natural ruby" che é riferito SOLO AL CRISTALLO DI PARTENZA.
Cristallo che é stato poi ADULTERATO con l'aggiunta (filling = riempimento) di vetro al piombo per migliorarne l'aspetto, il colore soprattutto.
E sempre nella ipotesi il gioielliere proverebbe la sua buona fede rilasciandole UN SUO CERTIFICATO attestante che si tratta di un "rubino naturale", punto e basta.
In tal caso, pur se un pochino sprovveduto, anche il commerciante avrebbe potuto essere stato tratto in inganno dal solito "tutti i rubini sono trattati"...
che é QUASI vero per il semplice riscaldamento, MA NON PER IL FILLING, che in ogni caso DEVE essere dichiarato per quella sofisticazione che é in effetti.
Diverso il discorso del "gemmologo" che vorrei guardare negli occhi (e incontrare di fronte a un vasto pubblico) nel caso insistesse nel sostenere la suddetta tesi:
guardarlo in faccia, fargli mettere il tutto per iscritto con tanto di autorizzazione alla divulgazione che, le assicuro, mi sforzerei di rendere universale...
Clamoroso: un rubino"trattato" con certificato "natural ruby"!
Per poi invitarlo a cambiare mestiere, perché sulle nostre spiagge un "vu cumprà" in più o in meno non sarebbe un problema.
Sia chiaro, il "filling" NON é un reato di per sè, ma lei aveva il diritto di essere informato correttamente (e di capire le spiegazioni) per accettare CONSAPEVOLMENTE l'acquisto di quel prodotto.
Anticipo quindi la sua prossime domanda:
Che fare, ora?
risposte:
1 - se non sono trascorsi i canonici 30 giorni dalla transazione, eserciti il diritto di recesso e si faccia ridare i soldi.
Avanzando la richiesta in presenza di un paio di testimoni, che casomai potrebbero far comodo in sede di contestazione legale.
2 - sempre con i due testimoni e nel caso le fosse rifiutata la restituzione del denaro:
a - si trovi un grintoso avvocato e gli faccia leggere la nostra corrispondenza;
b - si faccia rilasciare la dichiarazione di "rubino naturale " dal gioielliere, con accurata descrizione del soggetto;
(gli estremi della pietra li dedurrà dal "certificato" AIGS).
c - si faccia sigillare l'anello col rubino:
busta di plastica trasparente, cordoncino passante attraverso il gambo dell'anello e sigillo in ceralacca.
Oppure anche una busta telata la cui chiusura sia controfirmata dai presenti.
d - offra un concordato stragiudiziale, (rapido ma costoso: chi perde paga tutto...)
o minacci una denuncia per truffa
e - nomini me perito di parte, con facoltà di affiancamento:
con l'approssimarsi delle vacanze apprezzerei molto il saldo di una congrua parcella... :-)
Spero per lei in una risoluzione bonaria perché il gioielliere ha tutto da perdere in una pubblicità che potrebbe danneggiare la sua immagine di competenza e/o di correttezza, quindi per ora tranquillizzi sua moglie perché non é ancora il momento di alzare bandiera bianca,
Anzi!
Nota finale:
I laboratori, TUTTI i laboratori, fanno la pappa col ricavo dei certificati che emettono, e l'AIGS non fa certo eccezione.
Consideri che i rubini conditi con vetro al piombo e altre sostanze sono ora prodotti a migliaia e chi li "certifica" si assicura una consistente polpetta grazie a una domanda in forte aumento-
In ogni caso non sono infrequenti né i casi di certificati semplicemente fasulli né quelli relativi a descrizioni che si prestano a interpretazioni almeno discutibili.
Soprattutto se di mezzo c'é anche una lingua straniera.
Sono a sua disposizione se e quando volesse procedere ma, mi creda, preferisco di gran lunga fare il consulente PRIMA dell'acquisto che non il killer DOPO!
Un rubino che nel certificato di autenticita' AIGS viene descritto con:
Identification: Natural Ruby.
This stone has been clarity enhanced. Lead rich foreign substance found in fissures and cavities.
e' da scartare a priori perche' di sicuro di basso valore/qualita' in quanto "trattato" oppure ci sono dei rubini che anche se trattati possono essere belli e di valore?
In questo specifico caso il rubino e' di 2,5 carati ed e' anche molto bello ma potrebbe trattarsi solo di vetro colorato con tanto di certificato?
La ringrazio in anticipio per la sua opinione/valutazione.
Cordiali Saluti,
Antonio
Buon giorno, Antonio
quasi certamente il soggetto di cui parla é un corindone, portato ad avere l'aspetto (il colore) di un rubino pregiato mediante infiltrazione di "sostanze estranee" nelle fratture, e riempimento con le medesime di eventuali cavità superficiali.
Tra l'altro, quel "clarity enhanced" ("purezza incrementata") é un termine preso pari pari dal settore diamanti e nel quale dovrebbe rimanere confinato perché, a mio avviso, parlare di "purezza" nelle pietre di colore é una meschinità.
Gemmologicamente parlando il "rubino" di cui sopra é un'infamia, una pura e semplice adulterazione che però ha un suo significato esclusivamente ornamentale.
A Valenza ne giravano alcuni esemplari di ultima generazione, con carature assortite e prezzi attorno ai 50 € al carato:
cioé 12/20 volte i costi all'origine... se non m'hanno informato male.
Sono comunque stupito (anche se il termine più adatto sarebbe "disgustato") che si emettano certificati con dizioni tali da trarre facilmente in inganno quanti NON del settore:
perché la maggior parte dei consumatori abboccherà proprio a quel "natural ruby" che di naturale ha solo il povero cristallo di partenza.