Pietre di colore

Cosa acquistare a Sri Lanka?

Buon giorno, signor Lenti

ho bisogno di un suo consiglio  perché torneremo in Sri Lanka per l'anniversario del nostro matrimonio.


Io orrei comperare un pendente con zaffiro sormontato da tre brillanti.

Suggerimenti? Indirizzi?

 

Grazie.

 

Buona sera, Vincenzo

a Sri Lanka si dedichi solo agli zaffiri, che potrà cercare tanto a Colombo quanto a Kandy e, soprattutto, a Ratnapura.

 

Finalmente si sono decisi a privilegiare il taglio, ora eseguito in ossequio alle leggi dell'ottica, e le gemme derivanti sono di una bellezza travolgente.

Magari é travolgente anche il prezzo, ma potrebbe riportare a casa un cristallo assolutamente unico.

 

Le segnalo in particolare quelli che hanno il colore azzurro concentrato e localizzato SOLO nella parte inferiore del padiglione e quindi appaiono celesti soltanto se osservati attraverso la tavola.

 

La trasparenza é eccezionale, di solito, e sono una vera chicca gemmologica.

 

Non si scaldi più di tanto per i diamanti che, all'occorrenza, potrà benissimo comperare dalle nostre parti accostandoli su consiglio dell'orafo che le farà la montatura.

 

A proposito di perle

 


Buona sera, Gianfranco

ieri ho visto una televendita di fili di perle e pietre varie, e mi ha incuriosito il fatto che, a detta del venditore, le perle di acqua dolce siano prive di nucleo "artificiale", al contrario di quelle coltivate in acqua salata (giapponesi e dei mari del sud).

Mi domando: come fanno a coltivare le perle di acqua dolce senza nucleo?

Come stimolano l'ostrica a produrre le perle?

Ho visto fili di perle di acqua dolce, quasi perfettamente rotonde, di 10/11 mm, vendute a 95 euro al filo....

E si trattava, sempre a detta del venditore, di perle coltivate per nove/dieci anni.

Io ho una collana di un filo di perle giapponesi da 9,5 millimetri, non perfettamente rotonde e con qualche imnperfezione sulla superficie, che ho pagato qualche anno fa xx00 euro (col fermaglio con due carati di diamanti taglio brillante, d'accordo).

Non dovrebbero allora essere più pregiate le perle d'acqua dolce, perchè senza nucleo e "tutta sostanza perlifera", come diceva il venditore?

E delle cosiddette "perle keshi" (se si scrive così) cosa mi dice?.

La ringrazio in anticipo per la risposta e le auguro uno splendido 2010.

Cordialmente.

Maria Rosaria

 

 

Buona sera, Maria Rosaria, e ben ritrovata.

 

Se la matematica non é un'opinione, le sue domande sono più di una, e in parte riferite alle opinioni di un televenditore...

 

Evito quindi la polemica col secondo, e mi dedico alle prime, per quel poco a mia conoscenza.

(Per me le perle sono come le donne: le amo molto più di quanto le non le conosca),

 

Le perle "senza nucleo" sono un "dispetto" che l'ostrica fa ai produttori, espellendo l'innesto inserito in sede di coltivazione.

In seguito si formano poi uno o più "sacchi perliferi" che danno origine a individui privi di nucleo, perché l'ostrica continua a secernere il materiale protettivo, comunque causato da una situazione di "disagio" causata da infezioni e/o presenze estranee.

 

Le perle che ne risultano sono però di forma estremamente irregolare, e direi quindi che il venditore ha aggiunto aggettivi di fantasia a perle rotonde, che io credo di diversa origine.

 

Discorso simile per le perle Keshi ("semi di papavero", in giapponese), che sono un prodotto "secondario" della coltura delle ostriche perlifere tanto d'acqua dolce quanto di quella salata.

 

Accade che, dopo l'impianto, nell'ostrica penetrino altri corpi estranei; sabbia, insetti, uova, o frammenti del mantello stesso, e che quindi siano a loro volta ricoperti dalla conchiolina.

 

Pare che le Keshi siano ricercate e apprezzate dai collezionisti e spuntino quindi quotazioni elevate anche se ben raramente si trovano di forma rotonda.

Però hanno un "oriente" spettacoloso perché formate da una perlagione massiccia, e oltretutto si trovano assortite in colori bellissimi.

 

O, meglio, si troverebbero, perché i produttori di perle individuano ai raggi X le ostriche che hanno rigettato l'innesto, e procedono quindi a un nuovo impianto riducendo di conseguenza le probabilità di formazione delle Keshi.

 

Nulla da ridire sulle leggere irregolarità che lei ritrova sulle sue perle:

ricordi che si tratta di un prodotto che la natura ha "fabbricato" ad uno ad uno, con personalità e caratteristiche differenti:

solo le successive selezioni hanno accostato individui di caratteristiche simili, ma comunque diverse.

 

E meno male, altrimenti assomiglierebbero alle regolarissime e monotone biglie di plastica!  :-)

 

Andar per gemme, alla Indiana Jones

Buongiorno, mi accodo a tutti i messaggi che ho letto nel farle i complimenti per il sito che, per il sottoscritto (praticamente un ignorante in materia di gemmologia), rappresenta uno spazio accessibile e chiaro per avvicinarsi al fascino della materia.


Vengo subito al dunque...


Ho vissuto in oriente per un anno e vi tornerò ancora per studio, affetto e lavoro.

Come altre persone che le hanno scritto non ho potuto fare a meno di lasciarmi ammaliare dalle perle cinesi, o dalle pietre di Bangkok o ancora dalle leggende di avventure di altri tempi vissute da personaggi (forse inventati) quasi leggendari sulle montagne tra Yunnan, Myanmar e Laos alla ricerca di pietre o forse alla ricerca di atmosfere che non appartengono più alla nostra quotidianità.


Ho quasi digerito l'idea di non poter trarre i profitti mirabolanti che l'ignoranza in materia potrebbe portarmi a sognare, ma vorrei poter conoscere meglio il mondo delle pietre (quelle peculiari dell'oriente in particolare), spolverandolo un po' da questa atmosfera polverosa da Indiana Jones che riempie molti dei racconti che mi sono stati fatti o che ho letto in giro.


A questo proposito le chiedo una serie di consigli:


- esiste un testo che raccoglie indicazioni sui luoghi delle gemme di cui le ho parlato?


- sa consigliarmi lei dove andare per godere appieno del fascino del mondo delle pietre orientali?


- sono interessato per lo più a perle e pietre di colore, vorrei fare un corso, ma non ho disponibilità di soldi e soprattutto di tempo, come posso raffinare un po' le mie conoscenze anche in termini di strumentazione tecnica?


La ringrazio molto in anticipo

Tommaso

 

 

Buona sera, Tommaso

 

la ringrazio per i complimenti, ma sottolineo innanzitutto che la capisco...

La capisco proprio, perché anch'io soggiaccio da sempre al fascino cui lei accenna, e anziché guarirne credo proprio di essere in fase di costante aggravamento!

 

Indiana Jones però é soltanto un coreografico e magari romantico personaggio di fantasia, e se al posto di belle donne e/o documenti avesse cercato gemme (con i soldi in tasca), credo proprio che sarebbe realisticamente finito in pasto alle formiche in men che non si dica.

 

Devo deluderla per quanto riguarda i libri di viaggio ad argomento "gemmifero", perché i nostri testi si limitano a citare i luoghi d'origine, oltretutto con scarne (o nulle) informazioni pratiche.

 

Le sole eccezioni sono il poderoso "Gemmologia" di Speranza Cavenago Bignami, e quanto scritto da Claude Mazloum (libri e articoli sulle nostre riviste).

 

In lingua inglese (editi soprattutto negli USA) ce ne sono invece a iosa, anche se qualcuno di questi sembra uno dei reportages della RAI dai "fronti di guerra", ovvero dalla terrazza o dal bar di un albergo di Beirut...

 

Quanto ai testi tecnici le consiglierei caldamente "Gemmologia Tecnica", anche se non é certo tascabile, oppure i manualetti di Schumann oppure della stessa Cavenago.

 

In ultimo per favore NON dimentichi mai che dove girano gemme (e soldi) si trova TUTTO il campionario di banditi, di truffatori e anche di sprovveduti casinisti, il cui costo é sempre eccessivo.

NON s'illuda d'improvvisarsi tecnico e se crede di considerare anche un futuro commerciale un corso di gemmologia é consigliabile quanto un'assicurazione sanitaria, e opportuno come le vaccinazioni d'uso:

uomo avvisato...

 

Le auguro in ogni caso buon viaggio, e il più felice dei successi...

ma, per favore, mantenga i contatti:

sono interessatissimo, oltre che curioso, a proposito dei suoi viaggi.

 

Arriba la vida.

Considerazione sulla crisi del settore...

Egregio Sig. Gianfranco, volevo scriverle per farle delle considerazioni riguardo alla situazione commerciale delle gemme e pietre preziose in genere.

Mio padre opera nel settore da moltissimi anni, ottenendo risultati ottimi.

A settembre sono stato alla fiera di Vicenza con lui, e ho visto una vivacità di movimento inaspettata.


Eppure, a sentire chi opera nel settore, sembra che ci sia la miseria più assoluta; che è tutto fermo, che non si guadagna più niente; e, addirittura, un amico di mio padre ha detto che se la figlia avesse "osato" tentare di entrare nel settore, l'avrebbe ammazzata di botte (in senso figurato, ovviamente).

Eppure, guardando un po' le persone che operano nel settore... io tutta questa "miseria" non la vedo.

Certo, sicuramente non gireranno le cifre di una volta, vista la crisi generale, ma tra il sentire gente che asserisce di essere in crisi, e poi vederla in giro sfreciiare con macchine costose e tirare fuori tranquillamente 3-5 mila euro in contanti... secondo me qualcosa che "stona" c'è.

Vedendo poi moolte persone che, nonostante tutto, contiinuano a operare nel settore da anni chiedo a lei, che magari non si occupa dalla sezione commerciale del settore e può darmi un parere disinteressato:

non è che il piangere miseria non sia nient'altro che una strategia per scoraggiare eventuali interessati a entrare nel settore, avendo così concorrenti in meno?

Grazie,

Daniele

 

Salve, Daniele

 

faccia prima di tutto le mie congratulazioni a suo padre, che evidentemente ha saputo consolidare una fama di competenza, di correttezza e di disponibilità:

quegli ingradienti che io considero da sempre essenziali per un duraturo successo soprattutto nel nostro settore.

 

Lamento con lei il "vizio nazionale" del piagnisteo come abitudine, ma proprio perché sono "dentro" fino al collo nell'ambiente le suggerirei di non lasciarsi confondere dalle immagini derivanti dalle nostre fiere:

sono baracconi degli specchi dove noi, vestiti a festa, andiamo ancora e sovente a dispensare sorrisi...

e soprattutto per non lasciare il posto a un eventuale concorrente!

 

Naturalmente coloro che una volta potevano permettersi l'alta gioielleria se la possono permettere anche oggi, ma tutti siamo concordi nel sostenere che é crollata verticalmente la domanda da parte dei clienti "medi", quelli cioé che oggi hanno altre priorità e non di rado nuovi, drammatici problemi.

 

Quanto al babbo che indirizzerebbe la figlia verso aree diverse, sappia che a Valenza é un fenomeno consueto ormai da anni.

E non solo a Valenza, tant'é che la sfido a trovare qualcuno che, in caso di vincita alla lotteria, sia disposto a imbarcarsi in attività produttive di lungo periodo.

Con assunzioni sindacalmente protette, consistenti immobilizzi di capitale, "amenità" burocratiche e assurdità fiscali, all'ombra dell'onnipresente e indispensabile commercialista.

 

Escluderei però la volontà della categoria di scoraggiare eventuali "new entry" perché il nostro settore avrebbe sempre spazio per (e bisogno di!)  una sana concorrenza, nonché della fantasia e dell'entusiasmo di nuove leve.

 

Ma la battaglia si decide, purtroppo, innanzitutto, con le disponibilità finanziarie prima ancora che con i cervelli.

 

Purtroppo.

Lo "smeraldo coltivato" può essere considerato in ambito commerciale allo stesso livello di uno smeraldo naturale?

Buonasera, potrebbe gentilmente spiegarmi la differenza tra uno smeraldo termodiffuso e uno coltivato naturalmente?

Vorrei anche sapere se lo smeraldo coltivato può essere considerato in ambito commerciale allo stesso livello di uno smeraldo naturale?

 

Buon giorno, Orazio

la termodiffusione é un procedimento per aggiungere o "rinforzare" il colore di certi cristalli, in particolare rubini e zaffiri, facendo penetrare i coloranti per qualche micron sotto la superficie del soggetto.

 

A volte difficile da individuare, é una vera e propria truffa quando non dichiarata e adeguatamente compresa dall'interlocutore.

 

Smeraldi "coltivati naturalmente" é semplicemente una presa in giro, con l'uso di termini più "digeribili" per i malcapitati e disinformati compratori.

 

Si tratta infatti di cristalli sintetici a tutti gli effetti, che di "coltivato" non hanno proprio nulla perché prodotti in laboratorio (in quantità industriali) da numerose ditte specializzate:

altro che considerarli allo stesso livello degli smeraldi naturali, commercialmente parlando!