Pietre di colore

Ah, mi ero sbagliato , le perle da 9 mm non erano australiane ma giapponesi

Ah, mi ero sbagliato, le perle da 9 mm da XXX euro non erano australiane ma giapponesi, che ho letto che sono comunque di buona qualità, mi hanno proposto anche le australiane che come mi ha detto  lei sono degli esemplari più grandi, quelle  che ho visto io sono di circa 11 mm, son quasi sferiche ma costano un  pò di più...


penso che opterò per le giapponesi.   :-)

Saluti Piero

 

 

Buona sera, Piero

 

bene, cin cin alle perle con gli occhi a mandorla!  :-)

 

Il prodotto é sempre lo stesso, nato però in ostriche diverse:

Pinctada Maxima per le australiane, e Akoya per le giapponesi.

 

I criteri di valutazione e di scelta rimangono in ogni caso i  medesimi.

 

 

 

Corindone rosa, sbeccato?

Signor Gianfranco Lenti,

le scrivo per un problema riguardo una pietra in mio possesso ricevuta in regalo.

Dunque innanzitutto mi perdoni ma non mi è possibile mandarle una foto della gemma, quindi cercherò di descrivergliela al meglio possibile:

alla lente 10x la gemma risulta pulita, anzi direi che è priva di inclusioni, il colore è omogeneo di un colore rosa intenso e il taglio che definirei buono ha leggerissimi difetti che definirei di politura della gemma, la simmetria mi sembra discreta (la forma è ovale), gli spigoli sembrano in modo estremamente lieve "sbeccati".

Ora la seguente gemma potrebbe essere qualsiasi cosa, tuttavia ho fatto delle prove che un amante delle gemme non avrebbe mai fatto anche se penso che chi me l'ha regalata non l'abbia pagata molto anzi forse niente, così pensavo forse sbagliando che valesse poco tenendola con dei vetri e in malo modo.

La prova di cui parlavo che alla fine è andata a buon termine per la pietra stessa è un esame della durezza attraverso le dovute punte.

In modo graduale ho tentato di scalfire la gemma senza riuscirci neppure con una punta da 8 non azzardando la punta da nove che l'avrebbe senz'altro graffiata.

Ora pietre di questa colorazione di una durezza del genere sono molto poche e a dir la verità le solo opzioni che mi vengono in mente sono i corindoni che corrispondono per durezza e colore.

Comprendo che la pietra possa aver subito trattamenti o che essa possa essere di sintesi considerando la purezza e l'omogeneità del colore.

Quindi quali caratteristiche interne potrei considerare per uno analisi al microscopio (ingrandimenti?) che permetta il riconoscimento della natura della gemma, se di sintesi, naturale o naturale ma trattata.

Grazie mille e perdoni il disturbo


Distinti saluti

Lorenzo

P.S. Consideri che se fosse naturale anche se trattata avrebbe un certo valore considerando che dovrebbe pesare più di due carati.

 

Buona sera, Lorenzo

 

rispondere a lei non é un disturbo come non lo é per tutti gli altri visitatori del mio sito, ma nel suo caso mi sorge un dubbio:

pur convinto che lei legga le mie risposte mi sembra proprio che non ne ricordi i contenuti!  :-)

 

Di tanto in tanto spunta questo o quello strumento, e oggi tocca al microscopio la funzione di bacchetta magica...

funzione che NON possiede quale che sia l'ingrandimento utilizzato.

 

Identificare una gemma vuol dire incrociare i rilevamenti effettuati con apparecchi diversi (rifrattometro, polariscopio e bilancia idrostatica) per corroborarli poi con osservazioni successive (UV, microscopio, RX, tester di conducibilità, lente).

Con il solito. ottimo testo a portata di mano.

 

Lei invece ha fatto l'unico test che oltre a essere dannoso per il soggetto é anche decisamente empirico, con indicazioni abbastanza aleatorie e discutibili.

 

Durezza superiore a 8 e spigoli sbeccati?

Se la gemma non é stata usata per giocare a biglie, o precedentemente impastata col cemento armato sarebbero termini antitetici, ma a posteriori é difficile ipotizzare qualcosa di credibile.

E di cristalli rosa ne esistono più di una trentina, giusto per divertirsi fra le varie ipotesi di partenza.

 

L'assenza (?) di caratteristiche interne renderebbe ancora più difficile la ricerca al microscopio, a qualsiasi ingrandimento, tanto col soggetto in aria quanto in immersione, con qualsiasi tipo di illuminazione compresa la luce polarizzata.

 

(?) Nota: Nelle gemme le caratteristiche interne, diagnostiche e non, sono un'infinità e il loro elenco descrittivo supera di gran lunga lo spazio di una e.mail e soprattutto il contenuto della mia scatola cranica. :-)

Le inclusioni nell'acquamarina ne abbassano il valore??

Buongiorno sig. Lenti,

le porgo una domanda sull'acquamarina:


mi è stato riportato che le pietre che hanno delle piccole inclusioni (tipo finissimi filamenti e velature che mi hanno detto essere cristalli di... non ricordo cosa...) in realtà, a differenza dei diamanti che vengono in genere svalorizzati, non perdono in valore economico ma sono solo caratteristiche della pietra.


Mi conferma tale versione?


La ringrazio e le porgo distinti saluti.

Giovanni

 

 

Buon giorno, Giovanni

 

non solo le confermo quelle informazioni, ma le sottolineo che proprio la presenza di quelle caratteristiche interne le forniscono la preziosa garanzia di un cristallo naturale!

 

Se poi quelli che appaiono (e potrebbero essere) finissimi filamenti fossero i sottili canali tubolari a volte presenti nell'acquamarina, lei avrebbe anche il piacere di osservare un cristallo il cui colore non é stato indotto mediante riscaldamento.

 

Tale trattamento avrebbe infatti trasformato in vapore l'acqua presente nei sottili canali facendo esplodere il soggetto.

 

Note finali:

quando non interferiscono con la trasparenza le caratteristiche interne delle gemme NON ne svalutano il pregio... anzi ne costituiscono tanto la prova d'origine naturale quanto un'impronta caratteristica che le rende semplicemente uniche.

 

E il fatto che siano abbastanza rare nelle acquemarine ha due spiegazioni:

a - la "pericolosità" di cui sopra in fase di eventuale riscaldamento (frequente, per virare in celeste-azzurro un originale verde-mare), e

b - la relativa abbondanza di materiale grezzo che consente un'accurata selezione all'origine dei soggetti da avviare al taglio.

 

Nemmeno i diamanti sono "svalorizzati" dalla presenza di caratteristiche interne con vari (e accettabili)  gradi di visibilità:

cambia solo il costo in funzione della crescente rarità di quelli situabili nei livelli superiori di "clean", quel concetto che noi identifichiamo impropriamente come "purezza"..

Dal Mineral Show un mare di gemme. E di domande.

Egregio signor lenti,

Tema che oggi mi pongo sono le tormaline, pietre semi-preziose che senza dubbio sono una delle famiglie gemmologiche che possiede una più vasta gamma di colorazioni, dalla magnifica colorazione verde smeraldo delle pregiatissime cromo-tormaline e dal rosso rubino di alcune rare rubelliti, al magnifico blu zaffiro di alcune rarissime indicoliti.

Inoltre ci sarebbe anche la varietà incolore, l'acroite, a sua volta rarissima se totalmente priva di colore.

Le è mai capitato materiale di questa colorazione?

Costando molto, questo materiale è di difficile reperibilità, sa a chi potrei rivolgermi?

A Bologna mi è stata proposta una bella gemma di crisoberillo giallo da 4 carati circa al prezzo di X0 euro per carato, non le sembra poco per suddetta varietà considerando che aveva una colorazione piacevole, era pulita, e da quanto ricordo anche bel taglio?

C'è un nuovo arrivato che ho visto alla fiera: il demantoide del Madagascar, veramente molto bello per la sua grande brillantezza.

Ho visto anche delle alessandriti, di qualità che non mi piaceva molto, alcune erano belle ma ovviamente di prezzo non basso.

Inoltre ritengo che per l'acquisto di una gemma che abbia un cambio di colore (come zaffiri, granati, diaspri e fluoriti) bisogna avere tempo e soprattutto disponibilità del venditore per potere vedere il colore alla luce del sole (le luci utilizzate per vedere il colore e anche quindi il cambio secondo me falsano un po' ) e alla luce a incanscenza poichè il luogo ben illuminato della fiera con luce spesso incandescente, non permette di vedere con una torcia il cambio in modo adeguato.

Mi è stata offerta una gemma tonda da 11 punti della quale il venditore ha detto che aveva il più bel cambio tra le gemme che abbia avuto al prezzo di XX0 euro che non mi sembra poco, ma mi dispiace che non abbia potuto ammirarla come si deve, un po' per le piccole dimensioni che però mi vanno bene, e soprattutto per quella dannata luce di cui parlavo sopra.

Lei personalmente che ne pensa?

Ho visto anche la morganite, ma di colore non molto intenso anche se non trattate.

In una e-mail che ho visto sul suo sito diceva che aveva delle morganiti stupende, che prezzo hanno? Sono trattate?

Ho visto anche una benitoite da 0,32 ct al prezzo di XX0 euro che mi sembrava molto bella (credo che lo fosse veramente), che ne pensa?

Infine la tormalina gialla, è una varietà pregiata?

Costa molto (considerando che è anche molto bella dalle foto che ho visto)?

Il dottor XX che quando l'ho conosciuto aveva le più belle tanzaniti della fiera, ma quest'anno e anche l'anno scorso non c'era al mineral show con mio grande dispiacere.

Spero di riuscire a contattarlo, ma comunque sono in contatto con un amico che me l'ha presentato quella volta e quindi vedrò.

Grazie di nuovo.

Distinti saluti.

Lorenzo.

 

Salve, Lorenzo

 

mi sono permesso di fare un collage con le sue ultime due e.mail, visto che riguardano entrambe la visita al Mineral Show, e di sforbiciare i suoi complimenti che sono ormai superflui... :-).

 

Condivido il suo entusiasmo e la sua ammirazione per le tormaline, anche se non userei tanti superlativi:

per fortuna non sono poi troppo rare e quindi hanno prezzi tutto sommato abbordabili anche per esemplari di buona dimensione.

 

Ne ho diverse in collezione, naturalmente dei vari colori e forse ho anche l'acroite (non ho ancora finito di catalogarle tutte, e credo che non finirà mai...) che però come tutte le gemme incolori non mi entusiasma particolarmente.

 

Quarzi e diamanti esclusi, ma solo per le stupende inclusioni che sovente presentano.

 

Le raccomando però di eliminare quel "semi-presiose" dal suo vocabolario perché é un termine improprio e soprattutto ingiustamente riduttivo.

Anche per la tormalina gialla che, pur se (relativamente) abbondante, ha una dignità del tutto pari a quella delle sorellline dai colori più rari.

 

Dei prezzi che le sono stati proposti penso quanto segue:

a - gli esemplari li ha visti lei, e io no, quindi niente giudizi;

b - si tratta di SINGOLI pezzi, quindi suppongo destinati alla sua collezione:

se le piacciono e se é disposto a sborsare la pecunia richiesta li prenda pure.

 

Se invece intendesse farne commercio dovrà farsi un'esperienza e "un occhio" con pazienti ricerche e confronti fra vari fornitori, oppure incaricare qualcuno come me di cercare quanto le serve comperando "al meglio"...

 

Ma per reperire i singoli pezzi che le mancano nulla di meglio che cercarli, o prenotarli, presso uno dei tanti espositori delle varie fiere, dove si rassegnerà a usare luci a incandescenza le cui temperature di colore sono sempre troppo varie.

Oppure a dotarsi di una sua lampada portatile.

 

Non conosco ancora il granato demantoide del Madagaskar, che potrebbe essere uno dei prossimi acquisti, e intanto la informo che la morganite ha un delicato colore rosa, NON MOLTO INTENSO, magari  indotto artificialmente.

E non posso dirle i prezzi delle mie semplicemente perché non li registro, non li ho mai registrati per evitare poi la tentazione di venderle.

 

 

 

 

 

La tanzanite bella, ma spesso trattata... Non SPESSO, ma SEMPRE!

&g

Egregio signor Lenti,

di nuovo complimenti e ringraziamenti per il sito e l'aiuto che offre a tutti noi appassionati.

Volevo sapere come e se è possibile riconoscere una tanzanite che ha subito un trattamento e quindi nel nostro caso il riscaldamento.

Molte pietre vengono riscaldate per migliorarne il colore: corindoni, berilli...

Ma come si fa a riconoscerli?

Inoltre volevo sapere se si utilizza un liquido specifico per vedere se una gemma è stata "rivestita" come per gli smeraldi, le cui imitazioni possono essere internamente di berilli naturali ma rivestiti da una sostanza particolare che gli dà il bel colore verde (ai microscopio non ci dovrebbero essere problemi comunque per riconoscerle).

La ringrazio anticipatamente, poichè le sue risposte potrebbero essere utili per la fiera di Bologna.

Saluti

Lorenzo


P.S.

Potrebbe dirmi all'incirca le quotazioni di tanzaniti (tra un carato e i due), tsavoriti (tra un carato e i due) e morganiti (del peso compreso tra 2 e massimo 4 carati).

 

Buona sera, Lorenzo

 

 

 

Non per le domande ma per le premesse con quali lei le infiora dandole per scontate...

 

Passi confondere una gemma (o una famiglia di gemme) per un'altra ma, tanto per farle un esempio,  chi le ha detto che gli smeraldi si trattano per riscaldamento?

Mi dia retta e lasciando da parte i "pensierini" in proposito si comperi un buon libro di gemmologia, da leggere poi con calma e con molta attenzione!

 

Le tanzaniti, se sono di colore diverso dall'originale giallo-marroncino sono state TUTTE sottoposte a quel riscaldamento grazie al quale assumono quelle favolose tonalità che vanno dal celeste chiaro al blu violetto.

 

In immersione le  gemme si osservano  in liquidi che avendo un indice di rifrazione simile al loro ne consentano l'approfondita analisi senza il fastidio dei riflessi di luce delle faccette.

Nel caso degli smeraldi io uso il benzoato di benzile.

 

Quanto poi a identificare correttamente e sicuramente le varie imitazioni é un altro paio di maniche, perché é necessario :

a  -  sapere cosa cercare, e poi

b  - saperlo riconoscere, una volta trovato con gli strumenti adatti.

 

Il berillo incolore o debolmente verde si sfaccetta a gemma e poi lo si ricopre con un sottile strato di berillo sintetico verde per conferirgli un colore pregiato.

 

Si tratta del "metodo Lechleitner" con cui si producono esemplari anche molto belli, ma pericolosi solo in conseguenza di un'analisi poco accurata o non abbastanza qualificata.

 

I corindoni riscaldati si riconoscono quando si individuano "nuvole" di "polvere" nella massa del cristallo, tracce che sarebbero il residuo del parziale discioglimento per effetto del calore di preesistenti aghi di rutilo .

Ma non capita sempre, e non capita in tutti i corindoni comunque riscaldati.

 

Infine, lei insiste nel chiedermi i prezzi "approssimativi" delle più varie gemme malgrado io le ripeta sempre che si tratterebbe di quotazioni poco meno che campate in aria e quindi di nessuna utilità:

a Bologna rintracci il dr. XX che, se presente fra gli espositori, le offrirà un ricco assortimento di tanzaniti di taglia e prezzi a piacere.