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La responsabilità d'indirizzare un "turista fai da te"
Sono sottointesi i complimenti per il suo servigio, più unico che raro - gemmologia.net -
Premessa:
Nell'ipotesi di un "turista fai da te"; con un corso sostenuto all'IGI di Milano in relazione al prezioso grezzo interessato;
con il minimo di attrezzatura da viaggio indispensabile (salvo problemi allo sbarco aeroportuale per l'attrezzatura, visto come la vedono certi Paesi);
in una situazione di primo contatto, in un paese come Brasile, Colombia, Africa (che non te la mandano di certo a dire); dove non si conosce nessuno (aimé!)...
le chiedo:
1 - Come consiglia di muoversi per mettersi nelle tracce di un buon prezioso?
2 - Esistono enti competenti o certificati sul posto? (sempre che, se esistono, ne valga la pena rivolgersi al fine dell'acquisto da fare)?
3 - Come scoraggiare con psiche, conoscenza e recitazione se serve :-) i furbetti a caccia di turisti da “accontentare”?
Tanto da evitare spese di intrattenimento e cortesia e per evitare contrattempi di ore o giorni per gli inutili aiuti da parte dei perditempo?
(Anche quelli convinti, "in buona fede", di aprirti una strada feconda a buon rendere)?
Grazie!!!
Le ho chiesto forse troppo :-)
Me ne rendo conto ma non le nego la mia curiosità, nel poterla conoscere un giorno di persona.
E poter approfondire con Lei. Grazie ancora!
Buona sera, Luca
grazie per i complimenti e ben lieto di conoscerla, se e quando vorrà passare da Valenza.
E meno male che con le premesse m'ha risparmiato due pagine di considerazioni, perché con il resto delle domande c'é materia per un corposo trattato...
o per la storia della mia vita, se mai mi saltasse il ghiribizzo di riassumerla... :-)
Tanto per cominciare, il "turista fai da te" é l'esemplare di una specie a rischio... permanente, per vari motivi:
a - ha di solito poca pecunia da spendere, e quindi quasi sempre alla ricerca "dell'affare";
b . ha poco tempo a disposizione per una ricerca abbastanza ampia e approfondita da giustificare un acquisto ragionevolmente sicuro, e
c - VUOLE COMUNQUE comperare, per non tornare a mani vuote, e dopo una decina di giorni di frustrazioni (e di tentazioni) é cotto al punto giusto per i locali cacciatori di scalpi.
Tantopiù che, corsi o non corsi, l'esperienza NON si compera...
ma in compenso si paga!
"Brasile, Colombia, Africa":
piano, con la geografia, guardi che stiamo parlando di continenti, e sovente sarebbero più utili nozioni di zoologia.
A parte questo, la prima regola sarebbe quella di contattare le nostre autorità diplomatiche in loco, tanto per eventuali suggerimenti commerciali (indirizzi), quanto e più per l'assistenza a livello di legislazioni locali:
ci sono "operatori" specializzati nella vendita (illegale) di gemme e nella successiva denuncia (con arresto) del malcapitato e sprovveduto gemmoturista.
Le risparmio i dettagli di una simile esperienza, che le auguro vivamente di NON fare.
Naturalmente ci sono Paesi che hanno istituzioni preposte alla vendita del prezioso minerale, ma spesso e volentieri il materiale migliore é già stato "scremato" da chi di dovere.
Anzi, di potere, ma una e.mail alle varie ambasciate la potrebbero almeno (e forse) orientare in merito.
Il "mercato libero" é una specie di "zona di nessuno" dove si possono vivere le esperienze più varie, pur avendo già assunto le informazioni e adottato le precauzioni del caso.
Il Brasile sarebbe, a mio avviso, il più "civile" dei Paesi citati da lei, dove a volte ci si può avvalere anche della collaborazione di un laboratorio gemmologico discretamente attrezzato, ma la situazione pare deteriorarsi rapidamente.
Come in India, del resto.
Molto peggio l'Africa, dove in molti Paesi (non li frequento tutti, sia chiaro), il saccheggio del portafogli del bianco é uno sport universale, e nel quale le "autorità" si distinguono per la particolare efficienza.
Un paio di suggerimenti relativi ai "consiglieri" che abbondano a tutte le longitudini: é MOLTO utile fotografare loro, e i loro documenti, lasciando poi la pellicola (o la memoria della digitale) in mani sicure PRIMA di approfondire il contatto...
e limitando poi i movimenti SOLO alle ore diurne.
Lei non ha citato la Thailandia, che come neofita io le avrei forse consigliato:
nel caso non trovasse nulla di convincente, almeno si sarà fatto un bel viaggio.
Auguri.