Tanzanite dimostratasi eccessivamente fragile malgrado un uso attento: può succedere?

Salve qualche settimana  fa ho ricevuto un anello con una pietra di tanzanite ct 0.31.

La pietra dopo due giorni aimè si è praticamente rotta al lato.

In più la pietra aveva dei graffi ma la commessa mi ha detto che erano le occlusioni dello zoiste ma passandoci un dito sopra si sentiva proprio il graffio.

È possibile che si rompa così?

Preciso che assolutamente ci sono stata molto attenta perché lo zoiste non ha una durezza di 10 come il diamante.

 

Buona sera Elisa

a parte che NESSUNA gemma si avvicina alla durezza del diamante, la tanzanite già piuttosto “tenera” di suo ha poi sopportato anche quel trattamento termico che le ha conferito lo splendido colore azzurro che la rende tanto appetibile.

Ma tale trattamento che sarebbe già uno stress per conto suo per gli esemplari più importanti viene (verrebbe….) eseguito in laboratori ben attrezzati per controllare perfettamente i tempi di salita, di mantenimento e di riduzione della temperatura.

Sarei invece meno sicuro che gli esemplari di caratura minore ricevano le stesse attenzioni, anche perché non pochi di questi sfuggono al controllo e sono poi riscaldati in modo artigianale più o meno approssimativo dagli stessi tagliatori.

Naturalmente non sono in grado di dirle se le fratture da lei individuate fossero preesistenti ma in tal caso l’innalzamento della temperatura e successiva riduzione della medesima potrebbero aver influito sulla “solidità” del cristallo, introducendo o aggravando l’esistenza di tensioni interne.

Questo sarebbe il motivo per cui non poche tanzaniti sarebbero poi infiltrate con colle trasparenti allo scopo di ridurne la fragilità.

Fin qui la teoria, quella che POTREBBE spiegare la frattura da lei lamentata anche solo dopo due soli giorni di attentissimo uso…

Però per azzardare una ipotesi documentale é necessario un ACCURATO esame al microscopio per cercare almeno, se esistono, le eventuali e comunque pur minime tracce di collanti.