Tormaline di tanti colori: come si chiamano?

Ciao Gianfranco,

approfitto spudoratamente della tua gentilezza e competenza per chiederti di che varietà di tormalina sono le pietre dei due anelli di cui ti allego le foto.

Le ha fotografate come meglio ha potuto mio marito, ma i colori non sono esattamente “reali”.

Quella verde dell’anello a torchade è più chiara, sembra una tonalità più scura di verde acqua:

l’ho acquistata quasi cinquant’anni fa a Desio, alla “Miniera di Pio Mariani” (lo conosci?).

E’ stata il mio primo acquisto gemmologico e il primo anello che mi ha fatto il mio vecchio orafo, morto a sessant’anni dodici anni fa.

Quella gialla quasi rotonda (un ovale largo) invece risale a pochi anni fa, e il colore reale è molto simile a quello che si vede nella foto nello “spicchio” più chiaro. Io direi che è giallo-verde, mio marito sostiene che sia gialla.

Mi è venuta la curiosità di sapere se hanno un nome specifico, come lo hanno alcune varietà come la rubellite e l’indicolite, o se invece sono tormaline e basta.

Lo so che senza vederle dal vivo è difficile giudicare, ma conto sulla tua esperienza di gemmologo di lungo corso per cercare di sapere qualcosa di più..

Ti ringrazio, ti saluto cordialmente e ti abbraccio.

Maria Rosaria

Buona sera Maria Rosaria

le tormaline si troverebbero in natura in una dozzina di “varianti”, la maggior parte delle quali indicate però solo con il colore che evidenziano.

P. es. c’é una varietà detta “tormalina lattuga” perché ricorderebbe appunto il colore delle foglie di tale verdura.

Altre (t. occhio di gatto, t. policroma, t. dravite, t. sciorlite,  t. siberite, t. apryte, t. acroite) con un buon ventaglio di colori ma ben pochi si preoccupano di andare oltre il nome della famiglia individuata. 

Tempo fa mi ero anche incuriosito della furibonda campagna scatenata dai brasiliani in difesa della loro "Tormalina Paraiba” dopo che sul mercato arrivarono anche cristalli altrettanto belli ma di provenienza nigeriana.

Francamente la cosa mi lasciò quasi indifferente, fedele al mio dogma di gemmofede che recita:

“quando una gemma é bella, é bella e basta”!

Sempre che sia naturale e possibilmente ben tagliata…  :-)

Certo, conoscevo Pio Mariani con cui intrattenni affascinanti conversazioni (io soprattutto ascoltavo…) circa la provenienza e la genesi degli esemplari stupendi che esponeva.

Purtroppo suo figlio non ereditò la stessa passione - la stessa vocazione, direi -