Tanzanite trattata o no?

Gent.mo sig. Lenti, ho acquistato una tanzanite sul cui report gemmologico redatto dall’Instituto Gemologico Espanol c'è scritto “The gemstone is natural tanzanite (no indications of enhancements)", è possibile che effettivamente la pietra non abbia subito nessun trattamento termico di miglioramento oppure il trattamento termico è di routine e non viene considerato come trattamento per migliorare la gemma?

Ringrazio anticipatamente per la sua disponibilità e porgo un cordiale saluto.

Filippo

 

Salve, Filippo

visto che lei mi scrive dal bellissimo Veneto mi viene spontanea la risposta che ricevevo sovente quando cercavo di mettere in difficoltà qualche suo conterraneo: 

“conforme, ciò digo…” ovvero “dipende, perbacco”…  :-)

Perché vede, un navigato professionista sa dire, e in questo caso saprebbe scrivere, qualcosa che faccia credere all’ascoltatore o al lettore proprio quello che costui desidera ascoltare, o leggere.

Non sarebbe (non dovrebbe essere) un escamotage disonesto, ma quel generico “no indications of enhancements = nessuna traccia di miglioramenti” dovrebbe essere precisato meglio come “no indications OF ANY enhancement = nessuna traccia DI QUALSIASI miglioramento”, oppure “no indications of heating = nessuna traccia di riscaldamento”.

insomma, almeno un peccato di omissione… liquidabile con tre pateravegloria.  :-)

Ma ma ma… 

La tanzanite presenta normalmente  un colore che va dal giallastro al marroncino e questo la renderebbe molto meno desiderabile come gemma.

Fu poi rinvenuta quasi subito di quel colore azzurro (dal celeste al blu-violetto) perché non lontano da quel giacimento un vulcano o un fiume di lava aveva scaldato l’area adiacente con i cristalli contenuti.

Inutile dire che l’uomo s’affrettò quindi a replicare il riscaldamento per ottenere il colore più apprezzato, tanto con metodi artigianali quanto (oggi) con moderne attrezzature a temperatura e magari anche ad atmosfera controllata.

Come del resto avviene per rubini e zaffiri, ma il problema é che non sempre rimangono tracce dell’intervento…

E anche le s’individuassero come distinguerne l’origine naturale invece che umana?

Almeno, come farlo nei casi meno evidenti?

Personalmente darei per scontato che tutti i cristalli in circolazione abbiano subito una scaldata più o meno intensa e/o prolungata, ma la cosa non mi disturba, e di tanto in tanto mi lucido gli occhi con i piccoli campioni di tanzanite della mia collezione:

le consiglierei quindi di fare altrettanto e, se ancora in tempo, preferire il montaggio della sua su di un ciondolo che la proteggerebbe dai rischi degli urti su di un anello.

In ultimo le segnalo la seconda edizione di un ottimo libro sulle tanzaniti, scritto da Valerio Zancanella: 

molto interessante e soprattutto più leggibile della precedente edizione.  :-)