Corindone naturale varietà rubino: posso frustare il gioielliere o mi limito solo a morderlo?

Gentile sig. Lenti,

 

Ho visto il suo sito e letto le sue risposte a quesiti di varia natura e mi ha positivamente "colpito" …

 

Mi permetto quindi di chiederle un parere …

 

Ho acquistato un rubino di cui le allego certificato gemmologico del dr. Pio Visconti.

 

Il rubino era inserito all'interno di un blister e quindi ho potuto vederlo al momento dell'acquisto solo dalla parte "davanti" …

 

Ho successivamente fatto montare il corindone su un anello scelto che ricevo potesse valorizzarlo ... e il risultato mi è  molto piaciuto (le invio anche di questo un'immagine) …

 

La problematica è sorta quando a casa ho notato che il "dietro" del corindone mostrava un "taglio" ... (di cui le invio 2 immagini anche se purtroppo non so quanto si possa notare il "taglietto" …)

 

Ho fatto presente al mio gioielliere ( "di fiducia"?? Dove tra l'altro i miei genitori ed io andavamo da ben 30 anni circa) mi ha detto che si vedeva già dal certificato un alone più scuro e che era quello ... che non inficia il valore del rubino … 

 

Ora io mi e le pongo tre questioni:

 

1) il "mio" gioielliere non avrebbe dovuto dirmi del "difetto" considerando che mi ha detto di averlo visto direttamente a Valenza quando me l'ha preso …

 

2) sul certificato non avrebbe dovuto esserci una specifica in merito? 

 

3) E' vero che non ne inficia il valore ... considerando che io l'ho pagato la bellezza di € X.000 senza la montatura?

 

Cosa ne pensa? 

 

Mi risponda con la sua diretta verità…

 

Ovvio che il gioielliere in questione non mi vedrà più finché campo… 

 

Resto in attesa di suo cortese riscontro!

 

Grazie anticipatamente.

L.F.

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E brava L, complimenti!

 

Tempo addietro nemmeno il Sant’Ufizio non sarebbe, probabilmente, stato così drasticamente sicuro nel mandare al rogo il reprobo-gioielliere! :-)

 

Non ho nessuna intenzione di difendere un collega, ma in questo caso la inviterei a considerare con me alcuni dettagli… non secondari.

 

“A naso” scommetterei infatti che Il gioielliere di famiglia, vantando pluridecennali e soddisfacenti rapporti fiduciari si guarderebbe bene dal giocarle lo scherzo che lei sembra lamentare.

 

Certo, lui come (forse) il 90% dei suoi simili, ha scelto per lei una gran bella gemma e l’ha fatta corredare con un fior di certificato gemmologico, ma ha forse economizzato sulle descrizioni e sulle spiegazioni che l’esemplare - e la cliente! - avrebbero assolutamente meritato…

 

Vede, L, in un certificato d’analisi s’indicano le caratteristiche significative rilevate nel e dal campione, ma ci si pone anche il problema del successivo contatto fra il gioielliere che é l’ultimo anello della virtuosa catena e il cliente.

 

Un problema perché una descrizione complessiva ed estensiva di TUTTO quello che si può osservare p. es. in un rubino sarebbe davvero eccessivo per un solo foglio, o magari anche per due o tre…

 

Ma soprattutto la quantità di dettagli potrebbe tanto confondere quanto addirittura spaventare il cliente finale.

 

Soprattutto in assenza di appropriate, dettagliate e soprattutto semplificate descrizioni.

 

E questo mi sembra proprio il suo caso, perché intanto quello che lei chiama “difetto” é una caratteristica assolutamente NATURALE di un gran bel campione.

 

La natura non produce “difetti” ma solo un entusiasmante assortimento di caratteristiche che poi siamo noi bipedi a classificare in base alla rarità, alla bellezza e all’influenza su determinati parametri.

 

Tanto estetici quanto economici…

 

Intanto mi complimento per le foto, che per nitidezza, contrasto e colore realistico (avendo i fac-simile dei certificati del C.An. Gem. ho potuto calibrare perfettamente il mio monitor e così apprezzare appieno la saturazione cromatica del rubino fotografato.

 

Ho persino intravvisto quella traccia più scura che l’ha inquietata tanto, e mi dispiace per il suo disappunto:

ma se é per consolarla sono pronto a far cambio offrendole un corindone rosso "Verneuil Process" che le garantisco assolutamente “puro” e privo di qualsiasi problema interno.

 

Siccome li fabbricano in Svizzera a quintali le lascerei naturalmente scegliere tanto la caratura quanto la forma e il taglio, corredandolo con tre diversi certificati d’analisi, tanto dettagliati da garantirle felici ed efficaci abbracci fra le braccia di Morfeo:

affare fatto?  :-)

 

E in compenso, visto che ho dovuto spendere più parole per tranquillizzarla piuttosto che non per congratularmi con lei, le aggiungo con quella “diretta verità” che lei sembra apprezzare che... é invece la finitura della montatura che secondo il mio parere lascia a desiderare!

 

Bello il disegno, ariosa la linea ma inaccettabile l’economia di lima e di fresa sulle sbavature ben evidenti nella foto.

 

Quindi corra dal gioielliere e si riappacifichi con lui, subito.

 

E subito dopo gli chieda d’intervenire con gli attrezzi di cui sopra, almeno nei punti più accessibili.

 

Poi, una bella rodiatura e un profumato brindisi con tante bollicine per celebrare la ritrovata gemmoserenità.

 

Conferma gradita, per favore. :-)