Smeraldi con olio e smeraldi con resine: non comprendo la grande differenza di valore commerciale

Buongiorno Gianfranco

 

ho avuto modo di leggere diversi topic nel suo sito, ed essendo una appassionata di pietre preziose mi piacerebbe rivolgerle alcune domande, sugli smeraldi in particolare che sono sono le pietre che personalmente apprezzo di più.

 

Ho notato che da un pò di tempo vi è una polemica sul trattamento degli smeraldi con resina artificiale.

 

Premesso che tutti gli smeraldi sono tutti trattati, personalmente, dal mio punto di vista, non  riesco a comprendere questa grande differenza che poi influisce su valore commerciale della pietra, tra resina ed olio.

 

In altri termini, considerato che l'olio anche se incolore altera comunque sempre un pò la colorazione della pietra, non riesco a comprendere quale grande differenza vi possa mai essere con un trattamento minore o moderato di resina artificiale.

 

Mi sono informata e ho scoperto che in Colombia quando tagliano i cristalli grezzi trattano intere partite con l'olio o con la resina, a seconda di quelle che sono di fatto delle loro scelte, almeno così mi è stato detto.

 

Però in termini di valore commerciale gli smeraldi trattati con resina valgono meno rispetto a quelli trattati con olio, e qui mi interessa chiedere a un esperto come lei in che percentuale questo minor valore si potrebbe quantificare, almeno in linea di massima. 

 

In ogni caso, la ringrazio fin d'ora per il tempo che vorrà cortesemente dedicare ai miei quesiti.

 

Cordialmente,

Silvia

 

 

Buon giorno, Silvia

 

condivido la sua passione per i favolosi cristalli verdi che grazie a Mamma Natura provengono dai quattro angoli della terra, o quasi.

 

E pertanto mostrano personalità e caratteristiche anche piuttosto diverse:

mi riferisco innanzitutto al colore e poi al tipo di quelle (quando presenti) stupende caratteristiche interne da ammirare con i microscopi gemmologici.

 

Ma le faccio presente che NON TUTTI gli smeraldi sono “trattati”, perché NON TUTTI  i cristalli presentano le necessarie fratture “aperte” - cioé in contatto con la superficie del cristallo - indispensabili per le infiltrazioni.

 

Quanto alla differenza fra olio (incolore) e resina le sottolineo come tecnicamente ci sia la stessa differenza fra un leggero make-up femminile e un pesante intervento con l’impianto di protesi siliconiche!

 

Negli smeraldi l’uso storicamente antico dell’olio (incolore) viene oggi gabellato come “ripristino del  liquido perso dal cristallo sottoposto al taglio” e fin qui sarei indulgente sia per il facile ripristino della situazione iniziale quanto per le conseguenze economiche di solito modeste.

 

Altra musica invece per l’olio colorato che oltre a mascherare cavità indesiderate può alterare anche sensibilmente l’effettivo colore APPARENTE della gemma e facendola apparire ben più bella di quanto non fosse prima del trattamento.

 

E poi c’é una vera e propria adulterazione mediante resine colorate e soprattutto permanenti, la cui individuazione e rimozione non sono certo né facili né alla portata di tutti.

 

E’ chiaro che quando il / la cliente abbia perfettamente compreso la natura e gli effetti degli interventi di plastificazione operati sullo smeraldo io non avrei nulla da ridire, almeno non a livello estetico.

 

Perché con i propri gusti e con i propri soldi ciascuno é - o dovrebbe essere - libero di fare quello che crede meglio...

 

Invece il tacere all’acquirente questi che NON sono dettagli secondari richiama in toto - e mi corregga se sbaglio - il reato di truffa perché anche senza ricamare o disquisire fra sofisticazione e adulterazione il reato consisterebbe sempre nel far pagare a qualcuno qualcosa con caratteristiche diverse da quelle “vantate” al momento della transazione.

 

Poi un buon avvocato/a potrà sostenere con auliche sentite e magari flautate argomentazioni che nelle gemme alla fin fine si paga solo quello che “si vede” e allora penso che ci sarebbe davvero materia per una bella tenzone in tribunale.  :-)

 

Uno scontro per il quale non ho più tempo, purtroppo, perché le asperità della vita mi concedono meno divertimenti di un tempo.  :-(

 

In ultimo devo però deluderla a proposito di quanto mi chiede sul del calo di valore fra smeraldi “nature” o magari conditi all’olio (di mandorle, di cocco, di palma, ecc) e quelli pesantemente sigillati con resine epoxy di alta genealogia chimica:

sui primi potrei esprimermi con una certa competenza, ma i secondi sono solo una materia di studio per i miei corsi e per qualche penoso esperimento da dilettante come "piccolo chimico".

 

Viva il verde.  :-)