Attenzioni, precauzioni e indicazioni per la Tanzanite

Buongiorno sig. Lenti,

 

Le scrivo per una tanzanite, molto piccola, che ho acquistato di recente.

 

Ho 35 anni, ma da quando ero poco più che ventenne ho sempre avuto un' attrazione per le gemme preziose, affascinandomi di esse la storia, ovvero il  fatto che ciascuna sia il prodotto di accadimenti geologici dell' ordine di milioni di anni, nonché quel senso di perfezione che trasmettono e 

l' ultimo mio innamoramento è stato verso la tanzanite.

 

Ne ho preso una di circa 30 punti, da far poi montare per esser indossata da me come orecchino e avrei, riguardo la piccola pleiocromatica, tre cose da chiederle:

Per pulirla va bene l'acqua depurata o sarebbe preferibile la distillata?

 

(Quest'ultima del tutto priva di minerali, a differenza della depurata, che, a quanto ho capito, ne presenta comunque piccolissime traccie).

Ho letto inoltre, ma spero sia una castroneria, che il Sole può rovinare il colore della Tanzanite.

E' vero?

Il fatto è che vivo a Napoli e qui di sole ce n'è molto e quindi mi ponevo il dubbio se poi dovessi indossare il futuro orecchino solo in serata e di notte.

Le chiedo infine se sia il caso di far osservare la graziosissima stellina della Tanzania da un addetto ai lavori, nonostante la bassissima caratura:

La Tanzanite, lei me lo insegna, ha un alto valore commerciale a carature significative, sotto in genere il carato è, mi consenta il termine, prêt à porter e difatti l'ho pagata, dicendomi che al dettaglio sarebbe costata circa il doppio, X0 euro e appunto la farei vedere per una questione quasi affettiva, non commerciale

Le spiego, ho comprato la gemma al Tarì di Marcianise, in blister e me l' hanno descritta come una tripla A, dal colore Vivid exceptional, tuttavia il blister riportava soltanto come caratteristiche il fatto che fosse tanzanite naturale, il tipo di taglio, Round Brilliant e il peso in carati, insomma il classico blister confezionato e redatto dallo stesso venditore. 

La ringrazio tantissimo della disponibilità e, mi creda, è piacevolissimo leggerla.

Marcello

  

                                                                                                                                   

Le allego delle foto della tanzanite

 

                                                                                                                                                  

Buon giorno, Marcello, e complimenti per l’acquisto perché la tanzanite é roba per palati raffinati…

 

E siccome ha una durezza da 6 a 7 la pulisca (risciacqui) con quello che vuole perché non patirebbe nulla.

 

Nulla a parte gli abrasivi, e dubito che fra le sue dotazioni per il lavello ci siano ossidi di cerio e / o di alluminio…  :-)

 

Nessuna preoccupazione quindi per l’acque, che anche avendo in soluzione qualche sale (in soluzione, NON in sospensione) non sarebbe certo in grado di far danni.

 

Quindi acqua tiepida, detersivo per piatti e spazzolino da denti a setole morbide, con ultimo risciacquo in acqua distillata o in alcol bianco.

 

E come PER TUTTE LE GEMME si eviteranno quegli abominevoli e pericolosi shock termici derivanti da un lavaggio in acqua bollente e risciacquo in quella fredda:

messaggio ricevuto?  :-)

 

Come le sarà ormai noto, io sono un feroce nemico dei blister, che a tanti “contro” (l’acquirente NON può esaminare la gemma, ecc. oppone almeno un “PRO”,

Ovvero l’ipotesi data per scontata che qualcuno abbia esaminato (e quindi garantito) le caratteristiche proprio di QUELL’esemplare.  :-)

Nel Tarì di Marcianise operano fior di professionisti (il Tarì1 nacque con la copia del “regolamento interno” che io trasmisi loro sottobanco) e quindi lei potrà tenersi caro il contatto per futuri acquisti.

 

Tanto più che nel frattempo avrà magari affinato anche i suoi criteri di scelta fino al punto d’infischiarsene dei blister.

 

La tanzanite é talmente ricca di personalità, oltre che di fascino, che mi consente di sorvolare tranquillamente sui dettagli a proposito dell’intensità del colore, un colore che oltretutto é stato indotto mediante riscaldamento.

 

Un colore quindi  di cui lei potrà ignorare senza esitazioni le triple X, le quintuple Y e le decuple K   :-)  per scegliere quella saturazione che il taglio avrà esaltato in modo irresistibile.

 

E irresistibile non solo per lei perché dal celeste glicine fino al blu violetto la tanzanite ben tagliata é sempre una delizia per gli occhi.

 

La prossima volta chieda di vedere qualche esemplare taglio “a trilliant” (un triangolo con i lati panciuti  :-) e poi lo guardi attraverso la tavola facendolo oscillare sotto una buona luce:

e poi mi dica se condivide il mio suggerimento circa il prossimo acquisto da montare come ciondolo di una catenina oppure a contrarié di un anello insieme a un diamante con lo stesso taglio.

 

Faccia pure vedere il suo esemplare da un gemmologo, che non perderà l’occasione per lustrarsi gli occhi al microscopio, ma poi viva tranquillo a proposito di temuti danni a causa della luce solare…

 

Danni che ovviamente io non posso escludere nel caso lei intenda passeggiare sotto il sole partenopeo per i prossimi due o tremila anni, e allora…  :-)

 

Cordiali saluti.

 

P.s.

Grazie per la buona volontà a proposito delle foto…

Una metà delle quali non sono male.  :-)