Esiste una linea di demarcazione fra la Tormalina rosa e la rubellite?

Gentile signor Lenti,
mi chiamo Luca, ho 39 anni e Le scrivo dalla provincia di Roma.

Nel corso dell'ultimo anno ho cominciato a interessarmi alla vasta e affascinante materia gemmologica e ho iniziato a collezionare esemplari di piccola caratura.

I migliori, o quantomeno quelli che mi sono piaciuti di più, sono stati montati in pendenti per mia moglie.

Alcuni mesi fa ho deciso di comprare un cristallo di tormalina rubellite.

Dopo alcune ricerche online, mi sono rivolto a un venditore (da cui avevo acquistato in precedenza altri minerali) che mi ha fornito una gemma di circa 1 carato, forma ovale e con inclusioni appena visibili all'occhio nudo (direi, per la mia sommaria conoscenza, "slightly included”).

Devo aggiungere che il venditore mi ha assicurato che tale tormalina, proveniente dal Brasile, non ha subito alcun tipo di trattamento.

Mi risulta, infatti, che alcune rubelliti in commercio (come da lei esplicitato in uno dei precedenti post sul suo sito a proposito della cosiddetta Rubellite "Shimoyo") vengono sottoposte a riscaldamento e/o irraggiamento per ottenere una colorazione più desiderabile.

La mia gemma (le cui foto troverà in allegato) ha una tonalità scura/medio-scura, con un colore rosa-porpora.

La mia domanda è:

qual è il confine (se esiste) tra una tormalina rosa e una rubellite?

Dipende, forse, dal grado di saturazione (più elevato per la rubellite)?

O dalla presenza, oltre alla sfumatura rosa-porpora, da un dominante colore rosso?

Da certi punti di vista, infatti, definirei la mia tormalina come "tormalina rosa" piuttosto che come "rubellite”.

Ho cercato di documentarmi online, ma ho trovato definizioni assai disparate...

Grazie per la sua disponibilità,

Luca

 

Buona sera, Luca

immagino anzi mi auguro che la sua e.mail sia apprezzata da tante gemmonavigatrici e usata quindi per suggerire al solitamente distratto partner l’apprezzabile uso di tanti germmocampioni secondo l’esempio da lei ventilato… :-)

Tanto opportunamente suggerito direi, accodandomi alla spero folta schiera di “scopritori” delle tormaline come degnissima, nobile famiglia di bellissime gemme ingiustamente sottovalutate nelle nostre contrade!

A volte sono anche irraggiate o riscaldate per modificarne il colore (e questi trattamenti non sono identificabili) ma escluderei tale ipotesi pe il suo esemplare perché entrambi le procedure potrebbero eliminare o almeno attenuare il pregiato colore attuale, ovvero sortire il contrario di quanto si spera di ottenere con i vari trattamenti.

Ma alla domanda” dove finisce la tormalina rosa e dove incomincia la rubellite non avrebbe nessuna risposta.

Esattamente come nel caso dei corindoni, rossi (rubini) o azzurri (zaffiri) o i berilli (smeraldi) che siano, perché le sfumature possibili sono infinite e quindi sarebbe impossibile fissare un confine.

Un confine che, anche volendo essere più realisti del re e fissarlo comunque, avrebbe due “ostacoli”:

1 - sarebbe valido SOLO per ogni determinato esemplare, nello stato in cui si trova e solo per quello.
Perchè essendo il colore del cristallo un fenomeno conseguente l’assorbimento selettivo di alcuni colori (di certe lunghezze d’onda dello spettro, per la precisione)
se lei tagliasse in due una bella rubellite dall’intenso colore noterebbe che i due pezzetti risultanti avrebbero una saturazione cromatica meno intensa.

2 - qualsiasi “confine” dividerebbe immediatamente in due schiere l’un contro l’altra armata, e cioè
a - i venditori per i quali si tratterebbe sempre di rubini, di zaffiri e di smeraldi “solo” un pochino meno saturi, e i
b - i compratori che si dannerebbero l’anima per ridurre il prezzo di "corindoni rosa o celesti, e di berilli verde pallido"… :-)

Shimoyo

P.s. Nell’ultimo viaggio in Brasile m’é parso di notare un miglioramento nel taglio di molti cristalli, e in particolare di granati e di tormaline:
certo un buon segno, e un ulteriore stimolo per incrementare la collezione… :-)