Una bellezza nel firmamento delle gemmodive: la zultanite.

Buongiorno, seguo da tempo la sezione domande e risposte e la trovo molto utile e interessante.

Ora tocca a me cercare di arricchirla di un'ulteriore domanda o meglio, varie vista la vastità dell'argomento e della gemma protagonista dei quesiti. Zultanite:

esiste un taglio migliore di un altro?,

Quali potrebbero essere gli accorgimenti per riconoscerne la veridicità?

Quale potrebbe essere l'utilizzo (anello, orecchini, ecc)?

E vale la pena investire tempo per la ricerca o meglio lasciar perdere?

Grazie in anticipo per le sempre appassionate risposte.

Mirko

 


Buon giorno, Mirko

si, la zultanite é proprio una magnifica gemma e un bell’argomento da trattare con la necessaria attenzione perchè - prima risposta a una delle sue domante - vale proprio “la pena” di cercarla con tutta la cura che merita.

Sempre che le piaccia, ma questo mi pare un dettaglio superfluo perchè (pur con meno sfaccettature) le gemme sono come le donne... :-)

Il minerale é tagliato con estrema difficoltà perché pur essendo dotato di una durezza simile a quella del quarzo (6,5 - 7 della scala di Mohs) tuttavia non ne ha la stessa “solidità”.

La sua struttura presenta infatti una perfetta sfaldatura per cui anche un leggero urto secondo una delle direzioni critiche causerebbe la rottura (per la precisione si tratta di una divisione) del cristallo.

E l’utilizzo - altra risposta - sarebbe quasi esclusivamente il montaggio come centro di un bel ciondolo obbligatoriamente arricchito con qualche diamante.

Però se lei ama il rischio, che in questo caso sarebbe quadruplo con relative conseguenze sul prezzo d’acquisto, anche un bel paio di orecchini con zultaniti farebbero un figurone.

Quindi, prima di proseguire, se lo scopo dell’acquisto é quello di un uso indossato, allora s’impone l’acquisto dell’oggetto finito e attentamente controllato PRIMA del pagamento… :-)

La zultanite, scoperta all’inizio dell’800 negli Urali, mi pare, e oggi estratta solo in una zona della Turchia, é tagliata a cabochon per evidenziare un effetto “occhio di gatto”, oppure faccettata secondo le più consuete forme classiche grazie alle quali può sfolgorare con un lustro entusiasmante.

Ma soprattutto intrigare appassionate e appassionati esteti con una spettacolosa cangianza:
un cambiamento di colore che passando dalla luce naturale a quelle artificiali oltre all’intensità potrà vantare anche una varietà di tinte davvero unica.

Inutile preoccuparsi cercando un taglio particolare, che quasi certamente non troverebbe.
Quindi scelga fra quello che passa il convento l’esemplare che il felice e fortunato tagliatore ha saputo realizzare valorizzando al meglio le indiscutibili proprietà ottiche di questa rarità.

Per sua informazione per problemi di struttura cristallina il taglio della zultanite comporta perdite di materiale in percentuali mostruose, quindi é comprensibile che sovente si sacrifichi proprio quella simmetria finale che ne esalterebbe la vivacità dei riflessi.

Purtroppo!

E mai quanto in questo caso é più probabile trovare una “bella” pietra fra gli esemplari di taglia minore che non fra quelli dimensioni più vistose.

Per ora NON esiste il corrispondente materiale sintetico ma la zultanite é tranquillamente imitata (abbastanza bene) con l’onnipresente, multiedrico vetro addizionato con opportuni chimici.

Questa imitazione - ultima risposta - si riconosce facilmente con un veloce esame al polariscopio perché il vetro é monorifrangente mentre la gemma naturale é birifrangente.

Le auguro quindi un felice ed esclusivo acquisto, ricordando poi un’estrema attenzione anche nella cura e nella conservazione della sua sfavillante rarità che terrà separata da altri gioielli.

Come si fa per ambre e perle, per esempio.

Pulizia con acqua tiepida e spazzolino morbido, niente getti di vapore e soprattutto assolutamente nessun lavaggio con gli ultrasuoni.

Ammenocché lei non aneli l’adesione al Club Tagliatori e Incastonatori In Lacrime.  :-)

P.s.
Ho dubbi sul funzionamento della risposta:
per favore mi confermi la ricezione, altrimenti ne manderò un’altra copia utilizzandone un altro.