Anello con rubino problematico.

Gentile signor Lenti,
le scrivo nella speranza che lei possa darmi qualche opinione e consiglio.

Un anno fa, dopo l'acquisto e l'uso quotidiano di un anello di rubino, la pietra iniziava a manifestare un effetto da "cristallo in lavastoviglie" con una superficie non più trasparente ed una macchia con arcobaleno di sfumature simile ad una chiazza d’olio.

Il venditore manda in pulizia l'anello pur dicendo di non riscontrare nulla di strano e l'anello torna pulito ma con lo stesso difetto.

Mi dice di toglierlo quando uso saponi, la macchia continua ad allargarsi per qualche tempo poi si attenua ed infine scompare.

Nel frattempo è sempre più evidente una trama fitta di minuscole linee sulla superficie della pietra e sulle faccette laterali.

Dopo sei mesi dall’acquisto la situazione è questa in foto 1-2.

Decido quindi di ritornare dal gioielliere e vedere il da farsi, giustifica il fenomeno con “utilizzo di una lama usurata per il taglio della pietra” e propone una sostituzione chiedendomi di aspettare il tempo di trovare un rubino con stesso taglio e dimensioni (8x6mm).

Sono quindi passati altri sei mesi nell’attesa della sostituzione, il gioielliere non riesce a trovare un rubino simile ma solo di taglio ovale.

Oggi la pietra si presenta come in foto 3-4 e, cosa strana, molto meno opaca di qualche tempo fa seppure siano evidenti le linee.

L’anello è stato acquistato in un gioielliere di fiducia e presenta certificato dello stesso negozio con la dichiarazione di Anello con rubino, peso 4.29 gr, C.T.S 0.48 , Rubino 2.06 colore G e purezza VSI1 e timbro del gemmologo del negozio.

La ringrazio anticipatamente e le porgo i miei saluti.

Irene

 

 

Buona sera, Irene

devo farle le mie più entusiastiche congratulazioni per le foto che mi ha allegato, forse le migliori che io abbia mai ricevuto!

Detto questo posso iniziare il rosario delle lamentele, perché innanzitutto lei NON mi precisa da dove mi scrive.

Abitudine antipatica ma purtroppo comune fra quanti mi rivolgono quesiti, il che mi rende impossibile ipotizzare un’analisi di persona del suo rubino.

Un rubino che, per l’incredibile descrizione, m’incuriosisce oltre misura, ma che i suoi dettagli mi rendono un oggetto decisamente misterioso.

Mi spiego:
sola opinione che mi sentirei d’esprimere riguarda l’esclusione di un disco (non una lama) tanto malmesso (inadatto, usurato, montato male, ecc.) da danneggiare le superfici di un rubino in lavorazione, come ventilato dal gioielliere...

Tra l’altro, una gemma le cui dimensioni mi fanno ritenere di caratura ben superiore ai 2,06 carati indicati.

E del rubino escluderei anche il “colore G e la purezza VSI 1” che sono invece termini riservati ai diamanti, un particolare che il gemmologo del negozio non poteva certo ignorare.

Non conosco l’effetto di “cristallo in lavastoviglie” ma non é certo l’uso quotidiano. oltretutto per un solo anno, che può alterare l’aspetto della tavola di un cristallo come il rubino, la cui durezza, pur lontana, é seconda solo a quella del diamante.

Mi é capitato qualche caso di gemme con trattamenti cosmetici interessanti anche la superficie, trattamenti la quasi totalità dei quali con una ridotta resistenza alle abrasioni, ma senza un esame diretto e approfondito del soggetto tanto varrebbe gettare in aria la solita moneta.

M’incuriosisce poi il migliorato aspetto evidenziato in seguito dal rubino, fenomeno compatibile con l’asportazione di un’eventuale pellicola superficiale-

Ma si tratta sempre una delle varie ipotesi forse attendibili ma tutte da confermare.

Quanto alla "macchia con arcobaleno di sfumature simile ad una chiazza d’olio” mi farebbe pensare a un “effetto flash” a volte evidente nei rubini “trattati” con vetro al piombo.

Un materiale che essendo rosso ne migliorerebbe l’aspetto lamentando però quella durezza bassa che lo renderebbe facilmente soggetto a graffi superficiali.

Nulla da dire sulle minuscole linee, che immagino parallele ma che lei non precisa se rettilinee o curve, di dimensioni (lunghezza e spessori) diversi oppure tutte uguali.

Trascurano infine la mia gemmofilia cronica, vorrei far notare come, in condizioni di luce differenti, il rubino (e p. es. anche la pelle delle dita) nelle sue foto appaiano di colori decisamente diversi:

un fenomeno che i commercianti di abiti hanno compreso (e sfruttano) perfettamente, mentre molti gioiellieri… no. :-(

Purtroppo.

Conclusione?

Nessuna conclusione,
purtroppo bis:

Ma prima di far montare un altro rubino varrebbe proprio la pena di farlo esaminare con mooolta attenzione.

 

 

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