Topazio violaceo e colore naturale

Caro Gianfranco,

ti sto scrivendo per avere da te un consiglio riguardo un mio possibile acquisto.

Avrei modo di acquistare una piccolissima pietra di topazio (chi la vende dice di origine brasiliana e usa il termine ""imperiale""... :-) ) di una delicata tinta violacea.

La cifra richiesta non è alta dunque sarei molto tentato di fare l’acquisto.

Quello che mi chiedo è però se il colore possa essere naturale.

Il fatto che la saturazione non sia marcata mi porterebbe a pensare che la colorazione possa essere naturale.

Il fatto è che oltre alla marea di topazi volgarmente irradiati, gran parte dei rimanenti subiscono in genere il riscaldamento per migliorarne il colore.

Secondo te dicroscopio e spettroscopio potrebbero venire in aiuto per determinare l'origine di questo?

Hai avuto mai modo di vedere dal vivo esemplari di colorazione violacea?

Un mio amico tagliatore mi raccontava che ne aveva sfaccettato diversi anni fa uno bellissimo e doveva essere completamente naturale (bisogna che prima o poi gli chieda se ha ancora qualche "scheggia" di tale materiale :-) ).

So che anche il Pakistan ha offerto bel materiale di tale colorazione ma io non ho mai visto alcun esemplare che riportasse una colorazione come ad esempio quella descritta dal Fontana (anche Luigia l'altro non ha avuto modo di inserirne una foto nel suo libro…).

Finora ho avuto infatti modo di vedere solo pietre di tinta rosa-rossa.

Sembrerebbero essere quasi più rari di quelli rossi data le "quantità" che ne circolano (senz'altro lo sono di quelli rosa).

Proprio per questo non vorrei lasciarmi scappare l'occasione (chiaramente appena comprata la farei analizzare dal CISGEM…)

Ad ogni modo chi sa una bella pietra che cifra potrebbe richiedere?

Ti ringrazio anticipatamente per il tempo che potrai dedicarmi chiedendoti come sempre scusa per l'essere stato prolisso.

Buon weekend

Ciao
Lorenzo

 

Ciao, Lorenzo

permettimi prima di tutto una considerazione:

anche se ormai di rado, vedo che di tanto in tanto non resisti alla tentazione di fare fare domande da turista… :-(

La cosa non sarebbe grave, ma tu aggiungi anche dettagli che non sono tipici di chi é digiuno della materia, quindi io a cosa dovrei attribuire l’infausta ricorrenza?

Pazienza se non precisi ne caratura ne taglio del campione che vorresti acquisire per la tua collezione, ché tanto io ho la sfera di cristallo e un’idea me la potrei fare comunque, ma passi proprio il segno pensando che da un colore piuttosto tenue si possa ragionevolmente ipotizzare che un topazio sia “naturale”!

Poi chiedi con nonchalance se il dicroscopio e lo spettroscopio possano supportare o convalidare tale ipotesi, come se l’argomento “analisi” con questi fondamentali apparecci si potesse condensare in qualche riga.

Un’ipotesi che però traballa alla grande per vizio di forma e carenza di varie e necessarie premesse.

Intanto, i topazi POSSONO presentare (quasi) lo stesso assortimento di colori tanto naturali quanto indotti indotti in laboratorio.

Per irraggiamento e/o per riscaldamento, tranne gli sfacciati “London blue” e le tonnellate di intenso celeste tutti i topazi in circolazione POSSONO presentare saturazioni cromatiche più o meno marcate e di varie tonalità.

Non ho mai prestato molta attenzione ai cristalli violacei perché, a parte gli inavvicinabili “rossi” ho sempre cercato quelli di un bel giallo rosato, quella deliziosa tinta pesca che mi ha sempre entusiasmato.

Oppure qualche bell’esemplare color oro, che se ben tagliato non sfigurerebbe nemmeno al dito del Re Sole.

Marca stretto l’amico tagliatore, e se anche non riuscissi a procurarti nemmeno un pezzetto di topazio viola potresti almeno riuscire a NON fargli eliminare qualche caratteristica interna al momento del ritaglio di un grezzo.

Ovvero quelle fantastiche “firme” che la natura mette a garanzia di quello che fa lei.

Magistralmente.

 

 

P.s.

Se ti interessa il CISGEM fatti dueconti e vedi se ti farebbe comodo comperarlo:
infatti é in vendita.  

 

Pensaci  :-)