- Categoria: Pietre di colore
- Scritto da Gianfranco Lenti
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Rubini: vorrei cercare di azzeccare di più l'acquisto in funzione del colore, - 2 -
Buonasera,
allora grazie della CERTISSIMA risposta :-) certe volte l'Italiano dà adito a equivoci nel voler essere troppo cerimoniosi.
La ringrazio davvero per il chiarimento e per il suggerimento di assoluto buonsenso, alla fine parlando di bellezza e colori bisogna scegliere più con gli occhi e l'istinto che con il calibro e le giuste nozioni; anche perchè come lei sottolinea non parliamo di gemme da 4 e oltre carati.
Ammetto che non potrei permettermi una gemma di questa qualità e di quella caratura, quindi preferisco puntare al colore riducendo le dimensioni.
Mea culpa anche sull'utilizzo di un termine come "variabili del cristallo", nella mia testa (di appassionato e non esperto, né gemmologo, né professionista), al momento suonava come qualcosa di sensato, ma che di per sé significa poco.
Per inciso intendevo se un taglio più o meno profondo fosse pregiudicato dal pleocrosimo che manifesta il rubino, ma lei ha colto al volo.
Infine sulla purezza sono considerati eye-clean (CMT-I sul certificato), qualche scherzetto esterno, ma come dire "è la natura, baby".
A proposito di Gubelin e piccioni sanguinanti, oltre a definirne il colore (il famoso rosso carminio intenso e ricco che tanto più si accende di rosso tanto più è desiderabile), affermò che alla fine si tratta anche di un segno dei tempi. I guisti cambiano e l'approccio al colore pure, quindi probabilmente da qui deriva il significato oramai effimero del termine, probabilmente se non fosse per l'abuso sarebbe anche carinamente poetico.
Infine, così, en passant, le mando il video di presentazione della gemma che delle tre mi ha più colpito. Non ha molto valore in sé visto che con la luce giusta e le giuste impostazioni tutte le gemme sono TOP, però fa ben sperare e il certificato ne è la prova.
Spero di non causarle qualche problema nella capacità della sua mail :)
P.S.
a proposito di aree geografiche meno rinomate, ultimamente guardando tra gli smeraldi Brasiliani ho visto dei verdi da commuoversi.
Uscire un po' dallo schema che impone il mercato e puntare solo sulla bellezza dei colori e sul rispetto del lavoro della natura che non è mai uguale e seriale, regala bellissime sorprese.
Grazie ancora,
Filippo
Salve, Filippo
anche la sua replica non fa (quassi) una piega… :-)
Ma niente false modeste, per favore, perché uno che parla di pleocroismo (cioè della presenza di due - o più - colori nei cristalli) con evidente cognizione di causa non può essere tanto novellino quanto parrebbe voler sembrare! :-)
Le accredito però una totale buona fede, e sottoscrivo tutto quanto lei aggiunge.
Salvo i riferimenti al grado di "purezza", un termine che mi é odioso in assoluto, innanzitutto, e che se mi farebbe piangere di rabbia a proposito di diamanti, mntre mi fa letteralmente e poco elegantemente sbellicare dalle risate quando utilizzato per le pietre di colore.
Fino a ieri, nei diamanti era un parametro riguardante la rarità (e NON la bellezza!) dell'individuo, mentre nelle gemme di colore é solo e semplicemente un termine del tutto fuori luogo.
Il tutto considerato entro ragionevoli limiti di numero e dimensione, ovvero di "visibilità" delle suindicate e vituperate "presenze"..
Oggi, tanto nei diamanti quanto nelle colorate consorelle, le eventuali caratteristiche interne sarebbero innanzitutto una vera e propria "firma" apposta dalla natura a garanzia di suoi preziosi figlioletti, cioè quelli partoriti con gestazioni di milioni di anni, o almeno di parecchi millenni.
Certo, da secoli l'uomo cerca di clonare tanta bellezza profondendo senza limiti tempo, soldi e intelligenze assortite, ma pur riconoscendo l'eccellenza (e la pericolosità) di alcuni risultati, nessun prodotto di laboratorio avrà mai il fascino dei luccicanti sassolini liberati dalla terra.
Almeno, NON ai miei occhi!
Naturalmente Gubelin aveva ragione da vendere a proposito di gusti e di sensibilità mutevoli nel tempo...
E io aggiungerei anche nello spazio, conscio dei travolgenti entusiasmi suscitati da esotiche e luccicanti bellezze in trasferta "fuori casa" . :-)
Mi sono poi gustato il suo video, apprezzando il colore del soggetto ripreso ma, soprattutto, l'assoluta trasparenza e l'efficacia di un taglio eccellente.
Senza problemi per la capienza della mia mail-box che per questo assomiglierebbe alla Fossa delle Mariannne.
Mi piace infine la sua chiusura, ma le chiederei come possa inserire il Brasile, che é un paradiso delle gemme, fra le aree geografiche meno rinomate!
I "verdi" cui accenna lei hanno entusiasmato anche me, da Goyas a Nova Era, tanto da confermarmi nell'ipotesi che molti dei tanto celebrati "smeraldi colombiani" di Muzo,di Chivor o di Cozcués siano in realtà dei berilli Carioca…
Solo con prezzi ben più alti! :-)
Avrei voluto accaparrarmi qualche acquamarina di Santa Maria, giusto per confrontarne la bellezza con quelle Nigeriane, ma il Brasile induce e giustifica variazioni d'itinerario e rallentamenti di viaggio tanto coinvolgenti quanto quelli africani, quindi sarà per la prossima volta.
'notte.