- Categoria: Pietre di colore
- Scritto da Gianfranco Lenti
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Al posto delle mani avanti lei dovrebbe mettere almeno un piede sul freno...
Gentile signor Lenti mi consenta di andare subito all'interrogativo che mi porta a scriverle riquotando innanzitutto stralcio di sua passata risposta ad altro utente:
"Per la precisione, si parla di "triplette" quando i due materiali sono uniti da uno strato di colla, magari colorata, mentre si dicono "doppiette" le imitazioni ove una delle due materie é fusa direttamente sull'altra, alla quale aderisce perfettamente e insieme alla quale é poi tagliata e sfaccettata dopo il raffreddamento."
Mi chiedevo: non solo si possono unire parti di diverse pietre con collante ma addirittura le si possono fondere insieme per poi tagliare il risultato a mo' di unica gemma !?!?
Come si puo' individuare tale operazione (e sinceramente come si puo' fare senza lasciare un'area di demarcazione riscontrabile all'interno della gemma?)?
Da un gioielliere chiunque piu' di un monocolo 10-20X e di una luce portatile a campo scuro non credo riesca a portarsi...
Non sono abbastanza edotto riguardo l'uso di altri elementari strumenti portatili (forse il polariscopio o il dicroscopio per distinguere meglio circa la probabile produzione di colori di interferenza fra le varie parti?
Metto le mani avanti l'ho buttata li'...) ma il poter fondere due pietre di diversa o eguale natura (come un diamante naturale con un sintetico tagliato appositamente per integrare il parziale naturale insufficiente a dar vita a una gemma completa) veramente mi giunge come una notizia terribile...
Mi illumini la prego...
Buona sera, Giacomo
al posto delle mani avanti lei dovrebbe mettere almeno un piede sul freno, perchè la sventagliata di premesse, domande, ipotesi e conclusioni con cui mi innaffia sono roba da panico anche per un combattente d'antico pelo come il sottoscritto! :-)
Ma andiamo per (dis)ordine, e senza drammatizzare perché non ci sarebbe nulla di terribile. :-)
Innanzitutto il diamante NON si può fondere:
in caso di riscaldamento eccessivo dapprima "si ghiaccia", cioè perderebbe in toto o in parte la trasparenza originaria, dopodiché finirebbe per vaporizzare. e buona notte al secchio.
Ovviamente solo volendo insistere con una fiamma particolarmente "calda" come quella dei famigerati "fiammini verdi" ad alcol metilico, per esempio.
Poi le confermo che oltre al vetro si possono fondere, e quindi per semplice colatura aggiungere ad altri cristalli, tanto i corindoni quanto gli spinelloidi sintetici per ottenere quelle "doppiette" a cui accennavo nella precedente risposta.
Concordo con lei circa la possibilità di un difficile riconoscimento quando l'esame non fosse condotto con conoscenze e strumentazioni adeguate, perché quelle lenti da orologiaio che lei chiama "monocoli" sono sufficienti soltanto in casi estremamente evidenti, ovvero casi per questo sempre meno numerosi.
Ma una traccia, ovvero una possibilità di riconoscimento, di solito rimane:
basta saperla (e poterla) cercare.
La luce portatile "a campo scuro" serve soprattutto per osservare ed esaminare i diamanti senza affaticare troppo gli occhi con la miriade di riflessi che penalizzano invece l'analisi di queste gemme con altri sistemi d'illuminazione.
I colori d'interferenza sono un fenomeno generato dalla riflessione della luce su pareti vicine, di solito separate da uno strato d'aria, come quelle contrapposte di una frattura "aperta" all'interno di un cristallo.
E quando ci sono si vedono benissimo magari anche senza la solita lente 10x, ma non sono indici di un'origine naturale o artificiale.
Polariscopio e dicroscopio potrebbero (potrebbero...) servire se i due materiali uniti nell'individuo composto avessero caratteristiche ottiche (mono/birifrangenza e magari anche colori) diversi;
ma potrebbero esserci condizioni in presenza delle quali l'uso di tali strumenti sarebbe inutile, o almeno NON diagnostico.
E quando decidessi di fare il biricchino io potrei dare istruzioni per produrre esemplari di caratteristiche tali da impensierire fino all'insonnia più drammatica tutti coloro che oggi si sentono comunque sicuri col "monocolo" :-)