Da Antenore pietra strana (e microscopio esagerato... :-) - 2 -

Buon giorno sig Lenzi


La ringrazio per avermi risposto, le chiedo scusa ma penso di avere fatto un po' di confusione, le avevo scritto in domande e risposte, e inviato le foto alla sua mail.


Premetto le chiedo scusa per questo, perché sono un novellino e non conoscevo le sue usanze.


Sono arrivato a lei per caso, facendo ricerche in internet per cercare qualcosa che somigli alla pietra rossa, ho trovato un articolo/racconto di viaggio, dal titolo "Brasile, Eldorado di gemme" mi è piaciuto molto, divertente (quebra molas) istruttivo e scritto in modo molto piacevole (lo ha scritto lei?) da lì sono arrivato al suo sito, e leggendo "domande e risposte" ho posto il mio quesito.


Dopo avere letto tutte le lettere sulle pietre di colore che lei ha ricevuto e risposto, e mi sono divertito moltissimo, quando bacchetta chi ha comperato in modo ingenuo e quando loda chi invece è veramente appassionato e competente,  mi sono reso conto che le domande vanno fatte in modo che lei non si arrabbi in modo da non prendere bacchettate.


Da alcuni mesi mi è venuta una vera e propria malattia per le pietre di colore, ed è nata per caso, ho un anello di mio padre con montato un rubino, che dopo averlo fatto analizzare da una gemmologa si è rivelato un sintetico Verneuil.


Mentre lo guardava al microscopio e mi descriveva quello che vedeva al suo interno, mi sono incuriosito, e una volta a casa  con un vecchio microscopio ho scoperto che le pietre dentro sono meravigliose, si entra in un mondo su vari livelli e si vedono le cose più strane, sono una diversa dall'altra e hanno una vera e propria identità.


Ho aquistato un paio di rubini piccoli per fare un pò di esperienza  (XXX euro cadauno)


In un anellino con smeraldi regalato da un cliente colombiano a mia nipote ho visto una inclusione a forma di drago.


Vorrei tanto fare un corso sulle pietre di colore, ma ho un grosso problema, ho vinto la lotteria dei miopi over 50, ho il D.P.V. (distacco posteriore del vitreo in entrambi gli occhi) e vedo male specialmente al microscopio, mi stanco subito quindi questo amore lo devo vivere con un pò di distacco, da appassionato, senza approfondire troppo la mia cultura.


Dopo questa lunga premessa torno alla famosa pietra  che le avevo descritto, è poco più di un carato il colore va dal rosa lampone al rosso a seconda della illuminazione.


Quando illuminata dal cree led, sembra che si carichi di energia e assume un colore rosa carico con tante punte di luce, quasi volesse esplodere come un piccolo pianeta.


Illuminata con led a luce calda il colore è un rosso chiaro e vengono messe in evidenza tanti piccoli punti luminosi come  brillantini (sono ignorante vero? Chiamare brillantini le inclusioni.


Vista al microscopio (modificato da me,  ho assemblato decine di led per trovare le luci migliorI) a cento ingrandimenti si notano scie di colore e tante piccole inclusioni.


Mi permetto di inviarle un altro paio di foto, volutamente alleggerite.


Se lei ritiene che ne vale la pena, la farò analizzare, purtroppo qui vicino a Modena non so se ci sono gemmologi, quando ho fatto analizzare il rubino andai a 100 km di distanza, dietro consiglio di un amico.


Le chiedo di nuovo scusa per la lunghezza della lettera, di solito sono sintetico, la ringrazio tanto per una sua eventuale risposta.


antenore


P.s.

Le chiedo di nuovo scusa sig. Lenzi dalla smania che mi era venuta vedendo che mi aveva risposto non avevo capito a modo quello che mi aveva scritto.


Se lei è interessato alle foto ne mando altre.


Per quello che riguarda il cree led è montato in una torcia acquistabile nei negozi di elettronica.

Attenzione chiedere espressamente del cree led.


ATTENZIONE il cree led è estremamente potente, la luce che emette è bianca e intensa come quella delle lampade xenon (flesh ) può essere pericoloso puntarlo verso gli occhi!!!


Non vorrei averla annoiata con cose che sa già.


Grazie

Antenore

 

Salve, Antenore

lei non mi annoia, non mi fa arrabbiare e non ha nulla di cui farsi perdonare perché se lei é un novellino io sono una vittima del computer:

 

quindi siamo pari.     :-)

 

E le rispondo volentieri, nella speranza di conservarmi la sua benevolente attenzione:

almeno, quel tanto che basta anche per chiamarmi Lenti, cognome a cui sono affezionato, e non Lenzi...  :-)

 

Si, gli articoli li ho scritti tutti io, e mi fa piacere che le siano piaciuti perché oltre all'intenzione avrei materia per scriverne altri, sia tecnici sia di viaggio.

Ma gli impegni (e le e.mail) si accumulano e devo dar loro la precedenza.

 

Visto che lei dispone di un microscopio, "pennellando" adeguatamente un raggio di luce per direzioni diverse dovrebbe riuscire a individuare (a basso ingrandimento!) i tipici "solchi di grammofono", ovvero le strie curve che caratterizzano i sintetici prodotti con lo storico metodo Verneuil.

 

E se il cristallo fosse abbastanza "anziano", potrebbe - le auguro - scoprirvi dentro le "bolle a siluro" dei primissimi esemplari posti in commercio, ovvero una vera chicca per gli appassionati.

E per i neoammalati di gemmofilia.   :-)

 

Ma l'inclusione "a drago" in uno smeraldo mi manca proprio, tanto dalle mie esperienze quanto dalla mia fantasia, e spero quindi lei riesca presto a fotografarla come si deve, per mandarla poi a me, ovvero a un altro ammalato cronico della sua stessa patologia così ricca di colorate varianti.

 

Dentro i cristalli di origine idrotermica, e negli smeraldi in particolare che sono affettuosamente chiamati "gli spazzini della natura", si trova di tutto perché le acque caldissime e i vapori che ne sono all'origine hanno davvero raccolto e incorporato un inverosimile caleidoscopio di presenze.

 

Cristalli di pirite, laminette di mica,  o magari altri cristalli di berillo... e via osservando.

 

Per la gioia di appassionati, di studiosi e di gemmofotografi:

tutti quanti senza lo stupido e ingiustificato complesso della "purezza" a tutti i costi.

 

Quel complesso che ha fatto (e purtroppo fa ancora...) eliminare dalle gemme molte di quelle caratteristiche interne tanto belle, interessanti e uniche da giustificare intere collezioni di libri illustrati!

 

Grazie per le informazioni sui led, che leggo sempre con interesse e con i quali ho una lunga storia fin da quando importavo (svenandomi economicamente) quelli della Luxeon dalla californiana Silicon Valley, ove furono inventati.

 

Però, indipendentemente dalla potenza, parlando della luce che emettono lei dovrebbe precisarne la "temperatura di colore", che di solito é compresa fra 3.000 e 6.500K (gradi Kelvin).

 

Perché i colori delle gemme dipendono proprio dalla composizione spettrale della luce che le illumina.

 

Adesso scendo dalla cattedra (che mi da le vertigini  :-) e mi concedo una pausa caffé.

 

Intanto lei, tempo permettendo:

 

1 - mi mandi pure tutte le foto interessanti che riesce a fare,

e magari io riuscirò anche a imparare come pubblicarle;

 

2 - trovi due o tre obiettivi meno spinti del 100X del suo microscopio,

e inizi le osservazioni con quelli;

 

3 - mi mandi, per favore, marca e caratteristiche (e foto, se può) dello strumento;

 

4 - per un competente consulto contatti l'amico che le segnalo,

anche lui gemmocontagiato e vedrà che risparmierà molti chilometri

e anche svariati soldini, visto che per passione taglia imperterrito

un'interessante varietà di pietre.

 

Ammetto infine la mia ignoranza circa la patologia oculare che la affligge, ma credo di poterla tranquillizzare a proposito della fatica operativa al microscopio:

 

i miei apparecchi sono modelli stereozoom, binoculari e del tipo più moderno...

 

ma soprattutto si usano con una continua alternanza fra teoria e applicazioni (ricerca e osservazione) pratiche proprio per ridurre al minimo la fatica visiva ai partecipanti del corso.

 

Partecipanti che, operando in postazioni individuali e indipendenti, possono tranquillamente adottare i ritmi di lavoro più consoni.

 

Sono a sua disposizione per altri dettagli, e ora sono io che spero di non aver annoiato lei.  :-)