Era stata regalata in una scatola da gioielleria rossa con fregi dorati, in stile XXX

Buonasera Gianfranco,

sono di nuovo Miriam, amante  delle pietre gemme  autrice dei msg  da lei pubblicati nella rubrica Pietre di Colore col N° 3: "zaffiro blu apparentemente bellissimo" e N° 8 "non si trovano gioielli con opali"  e, con una certa sorpresa, rilevo che sono risultati di notevole interesse anche ad altri appassionati, a giudicare dal numero delle visite nel sito.


A mia volta anch'io leggo con piacere i msg degli altri utenti nonché le interessanti sue risposte e prendendo spunto dal N° 26 "zaffiro violetto che non sembra autentico: lo butto via?" mi sono ricordata di avere a casa una grossa pietra (o vetro?) di colore rosa-violetto tagliata a cuore, di caratura a me sconosciuta (ma tanto grande da essere pesabile su bilancia da cucina dietetica, per intenderci) che mi era stata regalata in una scatola da gioielleria rossa con fregi dorati, in stile XXX, ma non c'era né nome del commerciante né documento di identificazione della pietra.


Nel riceverla avevo pensato che si trattasse di una sintesi o di un vetro Swarowsky, sia per il colore  freddo e artificioso (troppo rosa per un'ametista, troppo violetto per tormalina o topazio rosa) e poi a occhio nudo è troppo cristallina non si vedono né inclusioni, né bollicine e né piume, alquanto improbabile per una pietra naturale di così grossa caratura.


Subito dopo averla ricevuta in regalo avevo voluto mostrala a un negoziante di gioielli vicino a casa, che millanta di essere anche gemmologo, ma ho avuto questa risposta poco educata: si vede lontano un miglio che è falsa, va bene per i bijoux di scena a teatro- così mi è passato ogni entusiasmo.


Sono trascorsti oltre 10 anni, e noto con una punta di soddisfazione cattivella, che di questi tempi, vista la crisi che ci ha tutti colpiti, il presuntuoso  sedicente gemmologo per sopravvivere espone in vetrina per lo più monili in acciaio, o in argento, con perline di ceramica, pasta di turchese e altri pezzi di da vile bigiotteria


Mia figlia di 16 anni, vista di recente la pietra di cui all'oggetto l'ha molto apprezzata e mi ha chiesto di fargliela montare a ciondolo da un orafo artigiano, ma credo che non abbia  senso una montatura costosa per incastonare quello che a Milano si definisce il classico  "toc de veder" = " pezzo di vetro" del valore di pochi Euro...


Anche se, guardandolo attentamente, questo cuore a me pare tagliato con cura, ha una tavola piatta superiore,  numerose sfaccettature di cintura e un bel cono che le dà profondità;


dato che posseggo  2 piccoli rubini Siam taglio cuore (uno montato su anello, l'altro sulla chiusura di collana di perle) credo di potervi riconoscere lo stesso stile di taglio -  a differenza dei cristalli Swarowsky  di moda oggi che hanno in genere un taglio cuore  piuttosto piatto, che si avvicina al "briolette" (non sono una tecnica, la mia percezione è quella di una profana, per cui mi scusi se sto dicendo un sacco di fesserie).


Le segnalo un'altra caratteristica della mia pietra:

vista dal fondo, dalla punta del cono, il colore è diverso rispetto a quanto si vede dal di sopra.

Vorrei sapere se è un effetto ottico dovuto al taglio o è forse quella cosa che voi chiamate pleocroismo?


Dulcis in fundo:

volendo farla analizzare, il gioco vale la candela o incorriamo in un conto salato?

Non so quanto  mi chiederebbe il Cisgem, ma per esempio su Internet c'è il listino al pubblico dell'IGI di Milano, che nel caso di


- analisi di VETRI ARTIFICIALI, GEMME COMPOSITE e MATERIALI SINTETICI VERNEUIL  il costo è di 50 Euro


ma francamente non so se la verifca della mia pietra rientri in questa categoria economica.


E se venissi a trovarLa a Valenza, lei potrebbe darmi un parere, spero non troppo costoso?


Grazie per l'attenzione, e buon weekend.

Miriam

 

 

Buon giorno, Miriam

 

eh, la gemmofilite é malattia altamente contagiosa... e perniciosa, che si trasmette tanto per contatto (anche soltanto casuale) con le gemme quanto. come sembra nel suo caso. direttamente col DNA...

 

Evidentemente sua figlia ha lo scanzonato e allegro gusto estetico di (quasi) tutte le teenagers e ha individuato un attraente monile che sarebbe lieta di sfoggiare:

perché non accontentarla?  :-)

 

Anche un "toc de veder" ha una sua dignità, che a mio avviso sarebbe svilita solo dai patetici tentativi di contrabbandarlo per quello che non é...

O abbandonandolo alla spocchia di un altezzoso e sprovveduto poveraccio di gioielliere!  :-)

 

E guardi che cercando bene non sarà difficile trovare un bracciale e forse un ciondolo che si prestino al montaggio, ovviamente con poche ed economiche modifiche.

 

Venga pure a trovarmi quando creda, previa telefonata, e darò volentieri "un'occhiata" al curioso e cangiante esemplare che lei ha descritto con tanta accuratezza.

 

A costo zero, se crede, ma le sottolineo che le tariffe del Cisgem non sono per nulla esagerate, considerando la qualità

(l'attendibilità) del servizio, e il considerevole impegno di persone e di mezzi che tale struttura rappresenta.

 

Mi complimento anche per la proprietà con cui lei usa termini molto tecnici, e mi limito a farle presente che i due colori che lei nota potrebbero essere tanto in pleocroismo (di un cristallo birifrangente, naturale o sintetico che sia), quanto un fenomeno ottico, per esempio causato da reciproca interferenza

dei raggi di luce che attraversano la sua pietra.

 

La qualità del taglio e della relativa finitura sono un dettaglio certo molto importante, ma non certo sufficiente per attribuire nulla più di "sentiti apprezzamenti"... pur nella convinzione che la nota ditta da lei citata abbia commercializzato tanto vetri quanto cristalli sintetici.

 

Tutti quanti tagliati in modo esemplare, sia chiaro.

 

Il "briolette" é un taglio che si esegue su cristalli opportunamente arrotondati, magari a forma di ciliegia o di pera, e presenta ordinate file di faccette triangolari la cui perfetta esecuzione richiede una notevole dose di bravura al tagliatore...

 

Oppure delle precise (e costose) attrezzature automatizzate.

Niente tavole, quindi.

Di solito.

 

Vista la sua indubbia e pregressa attenzione ai dettagli la bacchetto però per quel "2 piccoli rubini Siam" certo sfuggitole in modo non intenzionale, perché con le gemme NON si usano, non si devono usare attribuzioni geografiche.

 

Ma la assolverei chiedendole anche scusa se, biglietto aereo e foto minerarie incluse (lei con pala, piccone e setaccio), potesse dimostrarmi  d'averli estratti personalmente e poi sorvegliati nel taglio in quel mitico angolo di mondo gemmifero. :-)

 

Anche a me fa piacere notare l'interesse suscitato da temi e domande  delle navigatrici e dei navigatori, anche se sovente si dimenticano di precisare DA DOVE mi scrivono:

giusto per farmi un dispetto, probabilmente, negandomi i dati per un'eventuale statistica...

E per una reale curiosità da appassionato.  :-)