Zaffiro blu (apparentemente) bellissimo.. e caro. Ma é stata una truffa!

Buongiorno Gianfranco,


vengo subito al punto: tempo fa ho acquistato un anello in oro bianco con zaffiro ovale sfaccettato di bellissimo colore blu e importante pavé di brillanti, pagato troppo salato, cioè diverse migliaia di €, seppur fruendo di elevato sconto sul prezzo di listino (fa tutto parte del gioco commerciale: gonfiano i prezzi di listino per poi prospettarti un bello sconto, così ti sembra di aver fatto un affare e ti crei meno sensi di colpa).


Preciso che non sono particolarmente benestante, ho stipendio da impiegata, per cui gli X.000 € netti pagati rappresentano per me un grosso impegno.


Mi dichiaro delusa ed amareggiata  perché ho purtropo rilevato alcune imprecisioni nonché rilevanti omissioni sul Certificato di Autenticità rilasciatomi dall'organizzazione venditrice di XXX (che so lei ben conosce) se messo a confronto con un Documento di Verifica (l'Analisi Gemmologica completa sarebbe costata una fortuna)  fatta fare sulla pietra zaffiro da un organo super partes come il CISGEM di Milano, di cui ho la max stima, anche se, a mio modesto avviso, applica ai privati un tariffario piuttosto caro.


Le riporto le differenze riscontrate:


Certificato del venditore:

Anello realizzato in oro 18 carati

grammi 11.3

Diamanti Top Wesselton: carati 4.16

Zaffiro Naturale: carati 3.80

"in base agli articoli 1490 e 1491 c.c.si certifica che l'articolo sopra descritto è autentico"


Verifica CISGEM:

Specie: Corindone Naturale

Varietà: Zaffiro


Commenti:

Evidenze da riscaldamento, colore modificato per diffusione di elementi chimici dall'esterno

"le dichiarazioni sono conformi con le diciture allineate da LMHC (Comitato Internazionale per l'Armonizzazione dei Manuali dei Laboratori Gemmologici"

Peso (Massa): Totale anello gr. 10.9632

approx. zaffiro termodiffuso 3.50 ct

Dimensioni: approx 8.05 x10 mm h 4.92 mm

Forma e taglio: ovale, sfaccettato

Finitura:  Politura media

Simmetria media

Note:       Montato su anello con numerose pietrine incolori rotonde, sfaccettate.


Immagini un po' come mi sono sentita!!


Il Venditore: ha barato sul peso dell'oro, ha barato sul peso della pietra, ha millantato lodi sul "velluto blu" di uno zaffiro che poi risulta essere stato termodiffuso (che, stando a quel poco che mi aveva spiegato anni fa la Dott.ssa Gambino, docente di corsi al Cisgem, è una sostificazione più grave rispeetto agli zaffiri "scaldati" che si trovano abitualmente in commercio) - e poi la finitura non è nemmeno ottimale, ma definita con un mediocre "medio" sia per taglio che per politura;


All'ente esaminatore Cisgem vorrei invece fare un appunto sull'orrenda definizione fatta sui miei poveri bei brillanti: numerose (le assicuro che sono abbastanza grandi da poter essere contati a occhio nudo) pietrine incolori (ma voi del mestiere non avete una specie di "penna" che senza particolari analisi riconosce all'immediato se trattasi di diamanti o fondi di bottiglia?) sfaccettate (ma a colpo d'occhio non sanno riconoscere il taglio brillante?).


Nessuna menzione sulla sostanza dell'anello, nemmeno che fosse in zama rodiata!


Morale della storia:

nonostante l'anello visto da profani faccia un gran figurone, la pietra appare bella e vivace, il fascione in oro bianco ha una giusta bombatura, con un generoso pavé di brillanti bianchissimi e puliti,  se fatto scorrere sulle calze di nylon non tira i fili quindi  sono presumibilmente ben incastonati, viene bollato dal Cisgem come una taroccata.


Devo concludere che, a parità di gran figurone,  con una spesa immensamente inferiore mi sarei potuta  prendere un anello da Swarovski?


Lei che ne dice, ho preso la classica fregatura?


Grazie per la Sua attenzione e cordiali saluti.


Miriam

P.S. Scusi se mi sono tanto dilungata, ma l'argomento meritava...

 

Buona sera, Miriam

 

buona come eufemistico modo di dire, perché prima di ricamare una dettagliata risposta alla sua email le anticipo subito che lei é stata vittima di una truffa.

A mio parere, ovviamente, e se quanto lei mi riporta corrisponde in tutto e per tutto all'accaduto... come un navigato leguleio tenderebbe certo a "scolorire"!

 

Ma l'averle fornito uno zaffiro termodiffuso descrivendolo e certificandolo come "zaffiro" "naturale"  é cosa ben diversa e assolutamente non accettabile rispetto al consueto, ricorrente riscaldamento dei corindoni.

 

E mi spiego meglio.

 

Il riscaldamento che zaffiri e rubini subiscono con ricorrente frequenza nella speranza di migliorarne il colore é un trattamento che:

a - replica in tutto e per tutto quello svolto dalla natura, p. es. a opera di un arzillo o magari insonne vulcano;

b - salvo casuali e tipiche tracce residue, NON é diagnosticabile con assoluta certezza,

tant'é che la stessa gemma può essere   (e non di rado é) ritenuta "riscaldata" e "non riscaldata"

da analisti diversi, pur preparati e certo in buona fede.

c - irreversibile e permanente, nel senso che avrebbe una durata superiore alla durata di una vita umana;

 

Per tutte queste ragioni iIL SOLO RISCALDAMENTO é tranquillamente accettato e personalmente ritengo un caso, se non una vera e propria forzatura, la dichiarazione che a volte si estorce a un analista o a un povero gioielliere a proposito di esemplari che solo raramente offrono prove certe del loro "stato di colore"... :-)

 

Perché, sia chiaro, alla fine della fiera le considerazioni importanti sono soltanto quelle che riguardano:

1 - l'origine naturale della gemma,

2 - la bellezza del suo colore, insieme alla distribuzione nel e alla trasparenza del cristallo, nonché...

3 - al prezzo richiesto che, potendo, si può voler pagare o meno!

 

Ben altra musica invece per quanto riguarda la termodiffusione del colore nello zaffiro che le é stato venduto, perché invece di un riscaldamento che modificava qualcosa di esistente SENZA NULLA AGGIUNGERE alla gemma, nel suo caso é stato aggiunto un colore che in origine NON ESISTEVA, o che era di entità ben più modesta e certo meno pregiata..

 

In sintesi, un bel tarocco!

 

In casi analoghi (e purtroppo numerosi) il venditore si é difeso sostenendo d'aver:

a - chiaramente e ripetutamente precisato che trattavasi di esemplare termodiffuso, e che

b - il compratore AVEVA CHIARAMENTE COMPRESO la spiegazione e quindi confermato l'intenzione all'acquisto.

 

Nel suo caso, visto che é presente un "certificato del venditore" il problema di cui al punto b non si pone, perché la sola difesa possibile (si aspetti anche quella!) sarebbe il sostenere che lei ha sostituito lo zaffiro.

 

Non vorrei preoccuparla anzitempo, ma se le avessero confezionato il "pacco" ad hoc la caratura dello zaffiro NON corrisponderebbe a quella indicata sul certificato di cui sopra:

 

E forse nemmeno la grammatura del metallo.

 

Ovvio come in tale sciagurata ipotesi qualsiasi giudice si arrenderebbe all'evidenza ( ! )... dandole torto.

Magari, incriminandola anche per calunnia e tentata estorsione ai danni del candido e innocente venditore.

 

Le anticipo quindi un suggerimento, nel caso lei intenda tentare il ricupero di quanto estortole con tale fornitura.

 

1 - Torni dal venditore con un paio di (fintamente innocenti) testimoni, magari una coppia di amici

che sembrino intenzionati a loro volta a fare acquisti, e FACCIA RICONOSCERE L'ANELLO

NELLA SUA INTEGRITA' come oggetto venduto da loro in data....

 

2 - Se non ne sono trascorsi i termini, invochi il "diritto di recesso" e pretenda la restituzione del suo esborso.

 

3 - in caso di rifiuto, chieda il sigillo dell'anello RICONOSCIUTO in una confezione firmata dal venditore,

a scanso di future accuse della sostituzione di cui sopra.

 

4 - Se il tempo trascorso fosse invece eccessivo, minacci un'azione legale che, pur di esito incerto

(e soprattutto con tempi probabilmente vergognosi) sarebbe una spesa e una noia per lei,

ma anche una pubblicità negativa che qualsiasi venditore preferirebbe evitare..

 

Dubito che le restituiranno il dinero, ma riterrei preferibile tentare una bonaria riduzione di un danno

che non imbarcarsi in una saga legale più lunga e più squallida delle puntate TV di "Beautiful".

 

In sede di processo E CON LE PRECAUZIONI DI CUI SOPRA, qualsiasi consulente (come me) vincerebbe a mani basse con un bel discorso tecnico e morale a beneficio di una platea di giudici e avvocati...

tutti probabilmente felici d'imparare qualcosa di una materia che, prima o poi, potrebbe toccarli in prima persona.  :-)

 

Ma le ripeto che il tribunale dovrebbe essere proprio l'ultima spiaggia!

Però, se fosse il caso, mi avverta per tempo e io mi preparerò a sostenerla ferocemente facendo tanti gargarismi con acido solforico e nitroglicerina!  :-)

 

"Scusi se mi sono tanto dilungata, ma l'argomento meritava..." e "immagini un po' come mi sono sentita"!!

 

Si, Miriam, l'argomento lo meritava, e immaginando come si sia sentita mi permetta ora qualche considerazione in stile  "cocktail", ovvero per metà professionale e per metà personale.  :-)

 

Lei lavora, e i regali se li paga con lo stipendio:

non vedo quindi né il motivo per avere sensi di colpa post-acquisto, né la necessità di una giustificazione per aver abboccato alla frusta ma sempre efficace esca dello "sconto".

 

Anch'io ho una indiscussa stima per il Cisgem, ma non posso condividere le sue riserve circa le "esose tariffe" che applicherebbero...

Non le elenco i problemi della professione, né mi addentro in facili confronti con ben più redditizi "mestieri", ma le assicuro che per il servizio che offre il Cisgem "costa" addirittura poco.

A mio modesto avviso, ovviamente, ma pur sorridendo sul termine "pietrine" che l'ha infastidita le farei presente che le é stato fornito (e fatturato) il servizio che LEI ha richiesto.

 

Se avesse voluto anche un saggio del titolo dell'oro il conto sarebbe certo lievitato, e lei non sarebbe certo stata la cliente più felice.

 

Le confermo che "noi del mestiere" abbiamo "una penna" che ci permette(rebbe) di identificare subito i diamanti (anche montati) rispetto alle imitazioni, ma si tratta di un apparecchio (o di due, sovente) che deve essere usato con la cognizione, le precauzioni e la competenza del caso, a pena di clamorosi errori.

Lei ha presente dei quanto tempo sia necessario per testare adeguatamente TUTTI i diamanti di un pavé, magari con le soste necessarie per un consigliabile e opportuno raffreddamento dell'anello?

 

Certo, a volte le consulenze sembrano esose, e soprattutto si tende a risparmiarne i relativi costi...

Ma, col senno di poi, quanti avrebbero invece preferito sborsare IN TEMPO cifre anche superiori?

 

E naturalmente lei immagina il perché...

 

Concludo quindi confermando che non conosco solo la ditta che lei cita, ma anche varie altre che mi piacerebbe mettere alla gogna illustrando i mezzucci e le bassezze descrittive.

Per evidenziare tanti funambolismi merceologici che anticipano o accompagnano certe vendite...

 

Purtroppo finirei contemporaneamente per redigere anche un elenco di "sistemi" che sarebbe mooolto apprezzato dai numerosi teatranti del settore, per cui preferisco limitarmi a consigliare SEMPRE il fidato e competente gioielliere di famiglia:

 

quel professionista SEMPRE rintracciabile che, al giusto prezzo, non le farebbe certo rimpiangere nessun "Original Patakking Jewel Made by Swar..."  :-)

 

Faccio bene, secondo lei?     :-)

 

P.s.

Purtroppo devo rilevare che tanto il Cisgem quanto l'IGI di Milano adottano una terminologia secondo la quale "le dichiarazioni sono conformi con le diciture allineate da LMHC (Comitato Internazionale per l'Armonizzazione dei Manuali dei Laboratori Gemmologici" ma che secondo me sarebbe da modificare profondamente!

 

Entrami scrivono infatti "corindone naturale" a proposito di cristalli termodiffusi e/o, peggio, "vetrificati", ovvero riempiti con vetro di colore adatto a esaltarne la bellezza:

 

Poi, nelle note (che, essendo scritte a caratteri piccolini e magari in un angolo del certificato) sono notate da pochi e, soprattutto, capite da ancor meno lettori), sono aggiunte frasi come "presenza di materiale estraneo", "zaffiro termodiffuso" che invece dovrebbero essere messe in grande evidenza e compiutamente spiegate.

 

Certo, i corindoni naturali sono di origine naturale: é lapalissiano, e il dichiararlo non desterebbe meraviglia:

Ma dichiararlo a proposito di cristalli si di origine naturale, ma che poi siano stati verniciati in laboratorio, o imbottiti di vetro al piombo beh, mi sembra come minimo un'aberrazione fuorviante!

 

Fuorviante e naturalmente costosa!

 

Qualcuno (molti, probabilmente)  si nasconderà dietro un comodo "ma era scritto"...

 

Solo che saranno in pochi a leggerlo e ancora meno a capirne il significato:

vogliamo scommettere che sarà una pacchia per i gemmopataccari?