Sarebbe interessante avere qualche "dritta" sugli investimenti in pietre preziose. (2)

Buon giorno, Giuseppe
l'investimento in gemme, anche se potenzialmente molto redditizio, é quanto di più aleatorio si possa immaginare, quindi io non mi sogno neppure lontanamente l'ipotesi di indirizzare gli acquisti verso questo o quel cristallo, o famiglia dei medesimi: con due o trecento varietà tra le quali scegliere ci sarebbero i presupposti per un bel mal di testa, e poi una bella nuotata nel mare di forme e tagli, delle dimensioni, delle saturazioni di colore, dei livelli qualitativi di trasparenza e di eventuali evidenze interne.

Le faccio presente che, a parte la possibilità di comperare "bene", rimane poi il problema di monetizzare successivamente quanto acquistato...

Mi scusi la franchezza, ma io faccio il consulente, e non il kamikaze, e prima di consigliare o assistere un acquisto devo poter valutare con precisione i termini dell'operazione, perché non credo esistano "ricette" universali.
Le variabili di mercato (dalla situazione economica alle infinite combinazioni merceologiche di cui sopra, fino all'assenza di una SUA catena commerciale) potrebbero causarle una lunga, indesiderata e magari costosa giacenza dei lotti acquistati.

O, peggio, la necessità di svenderli a condizioni non remunerative!

E le sottolineo che, a parte il pregio decorativo, fino al ritorno della pecunia le sue pietre preziose non varrebbero NULLA.

Tanto per la cronaca, a quali investitori si riferisce lei?
Quelli che, acquistato un "punto luce" in diamante e si leggono poi regolarmente le quotazioni del mercato, o quelli che dispongono di fondi degni della Banca d'Italia?

Sa. gli eventuali "consigli per gli acquisti" sarebbero opportunamente e necessariamente diversi...     :-)