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Una brutta storia... (2)
Gentilissimo Lenti,
le scrivo per chiedere consiglio su una brutta storia.
Lo scorso anno avevo iniziato a prendere informazioni per l'acquisto di una pietra da montare come solitario per un anello.
Avevo letto molto, mi ero documentata e avevo le idee abbastanza chiare su cosa comprare.
Poi sono stata per alcuni mesi all'estero per lavoro e al ritorno ho avuto la bella sorpresa di vedermi regalare dal fidanzato la tanto desiderata pietra.
Purtroppo però il mio fidanzato non si era affatto documentato e si è fidato di un amico che gli ha consigliato un "grossista" di pietre il quale gli ha rifilato una colossale fregatura:
la pietra, nominalmente carati 1.20, colore G, purezza VVS1, costo X.X00,00 euro, non è sigillata in blister, ha un certificato di un istituto sconosciuto, il numero di certificato non risulta verificabile sul sito dell'istituto di certificazione.
Questi dati mi avevano messo in allarme e la conferma me l'ha data il mio orefice di fiducia:
le inclusioni ci sono e con l'apposito strumentino le ho viste anche io che non sono del mestiere.
Il venditore, una volta interpellato, ha farfugliato scuse e poi è sparito.
Non mi ha mai rilasciato fattura e, siccome era stato presentato da amici, a suo tempo chiese di essere pagato con assegni trasferibili intestati a "mio proprio".
Dopo aver rimproverato il povero fidanzato per tanta leggerezza, e non volendo mortificarlo oltre, cosa posso fare?
Ci sono gli estemi per una denuncia?
Qual'è l'autorità competente?
La ringrazio infinitamente
Laura
Buon giorno, Laura
si, proprio una brutta storia, e l'unico aspetto positivo é la delicatezza (oltre alla gratitudine, immagino) verso il "povero fidanzato" sul quale non vuole infierire...
Un'azione legale?
Se lo scordi, perché immagino sia già scaduto il termine per esercitare il "diritto di recesso", e le possibilità di spuntarla ora sarebbero numerose quanto i ghiaccioli nel Sahara!
Per sua curiosità potrebbe far certificare il diamante da un accreditato professionista, ma quanto al potersene poi rivalere verso il cialtrone che lei mi descrive, niet:
le consiglio vivamente di lasciar perdere.
A parte il fatto che i lestofanti sono, di solito, nullatenenti oltreché difficilmente reperibili, come base di partenza lei, ora, non avrebbe praticamente nulla.
Nulla tranne l'assegno, certo rintracciabile, ma quasi altrettanto certamente incassato da un prestanome compiacente.
Prestanome che, magari, lo giustificherebbe come "dazione volontaria", ovvero il regalo di un'amante... Magari amante a tempo determinato, se mi consente una sgradevole franchezza in tale ipotesi. :-(
Quanto al diamante non corrispondente alle caratteristiche vantate, qualsiasi azzecca-garbugli pur etilista e strafatto di coca avrebbe buon gioco nel sostenere che la gemma contestata NON sarebbe quella venduta dal suo cliente:
e dubito fortemente che lei possa ottenerne il riconoscimento dall'individuo di cui sopra, definito "grossista".
Concesso e non ammesso che riesca a rintracciarlo, naturalmente.
E i tempi, oltre ai costi, della giustizia?
Un "buon" avvocato saprebbe certamente infonderle fiducia e speranza, magari validamente coadiuvato da un mercenario (pardon, da un consulente tecnico) come me, ma alla fine dei conti temo proprio che invece di asciugarsi le lacrime con un fazzoletto, ora, finirebbe per usare un asciugamano, poi.
All'epoca in cui il suo secondogenito (auguri) darà gli esami al liceo.
Quanto elencatole é, sia chiaro, solo la mia opinione, purtroppo maturata con l'esperienza di (troppi!) casi analoghi:
che fare, allora?
se riesce a rintracciare il ciarlatano (nel caso continuasse l'attività) potrebbe tentare di mediare un accordo bonario per ottenere un diamante corrispondente a quanto descritto nel "certificato" di fantasia.
Diamante che però pretenderebbe garantito da un'analisi veritiera.
Ma la sola carta che avrebbe da giocare sarebbe quella della reputazione (se il bandito se ne fosse costruito una), che lei potrebbe fortemente inficiare con un adeguato "passa parola", oltre alla minaccia di una querela.
Facendo naturalmente attenzione al "come", perché potrebbe essere LEI a ritrovarsi con una denuncia per diffamazione!
Lo so, é una speranza esile, ma nel nostro settore la reputazione basata sulla soddisfazione dei clienti é fondamentale per qualsiasi operatore, e forse...
Nota finale:
lei, almeno, s'era documentata adeguatamente (eh, in certe situazioni ho sempre ammirato il pragmatismo delle donne!), mentre il "povero fidanzato" innamorato e felice s'é buttato a pesce pensando a lei invece che alle "4C" dei diamanti.