Diamante 0.67 ct colore g purezza si2 taglio good: ho fatto un buon investimento?

Buonasera, 

Seguo da molto tempo il suo sito, sono affascinato dalla passione con cui racconta le pietre, grazie al suo sito ho deciso di acquistare un diamante è di far fare un anello a mia moglie da un orafo artigiano della mia zona.

Tramite un amico ho conosciuto un Gemmologo che mi ha proposto un diamante 0.67 ct colore g purezza SI 2 taglio good, mi ha convinto a comprarlo dicendo che era un affare,  me lo ha proposto a XXX euro, preso dal desiderio di realizzare il sogno di mia moglie, avere un anello con un bel diamante, mi sono fatto convincere e l’ ho preso.

Adesso però mi vengono dei dubbi: il taglio good può influire sulla brillantezza del diamante?

È un taglio buono per un anello?

Quanto influisce sull’aspetto della pietra?  

Visto che tutti comprano Very Good o exellent mi sono chiesto se good fosse un taglio di poco valore.

Le inclusioni SI 2 possono essere tali da compromettere la bellezza del diamante?

Non  vorrei essermi fatto prendere la mano e non aver fatto un buon investimento, le allego le foto del diamante e del certificato così si può fare un idea del mio acquisto.

Grazie in anticipo della sua risposta 

Saluti

Massimo

 

Buona sera Massimo

secondo la mia opinione lei ha fatto un ottimo acquisto e la sua gentile metà ne sarà felice e orgogliosa!

E proprio in questo consiste il “valore” del suo acquisto per cui i suoi dubbi sono totalmente ingiustificati!

Innanzitutto cancelli il concetto di “investimento” che nel campo dei diamanti da indossare non significa nulla.

Altra cosa sarebbe se lei, commerciante del settore, ne avesse comperato per due o tre milioni di dollari per poi offrirli sul mercato… :-)

Ciò premesso condivido ampiamente la sua scelta perchè grado di colore e anche di “clarity” sono quelli che oltre a garantire il miglior rapporto qualità/prezzo sono una perfetta combinazione per l’anello, che grazie alla caratura della gemma avrà un’eccellente visibilità.

Le sue foto sono tutt'altro che nitide ma in ogni caso mi servirebbero poco… o a nulla perché i diamanti si devono esaminare con calma e soprattutto di persona.

Cosa che immagino avrà fatto lei per valutare l’opportunità della scelta.

Quanto al termine “good” riferito al taglio dell’esemplare, se con esso lei si riferisce al fantasmagorico vulcano di riflessi, allora SI, é una caratteristica di estrema importanza perché se non rispettasse le precisa simmetrie derivanti dalle leggi dell'ottica il diamante perderebbe gran parte del suo fascino.

Però invece di fasciarsi la testa è imperativo conoscere un dettaglio di solito omesso da TUTTI  gli addetti al settore vendita, ovvero:

i termini Excellent, Very Good, Good" eccetera che si trovano nei certificati sono rapportati a PROPORZIONI COMMERCIALI che, anche se in minima parte, NON SONO IL MASSIMO!

Almeno NON LO SONO a mio modesto modo di vedere...

Ciò significa che esistono altri tagli e cioé altre proporzioni che hanno una “resa” ottica addirittura migliore ma che, valutati con i parametri del “Taglio Standard” (quello adottato nei laboratori gemmologici per redarre i certificati) NON raggiungerebbero quel voto “excellent" che tanto la impensierisce!   :-)

Anticipo quindi una sua logica e conseguente domanda:

“perché allora non si tagliano i diamanti con le proporzioni migliori in assoluto”?

Semplice la risposta: perché col taglio “standard” di ricavano percentuali MAGGIORI dal lotto del grezzo di partenza!

Questo non significa che non ci siano in circolazione tagli addirittura sublimi ma sono quasi una casualità dovuta soprattutto alla presenza di caratteristiche interne eliminate col primo taglio, quello che ha poi ha lasciato un cristallo da valorizzare anche con la successiva formatura.