Diamanti acquistati da asta e contestati dal gioielliere

Tramite asta ho acquistato due diamanti (D-VS2 ed E-VS2) di mezzo carato entrambi a un prezzo assolutamente bassissimo (provenienza del venditore Israele).

Mi sono recato dal gioielliere di fiducia che in un primo momento si era detto disponibile ad acquistarli per se stesso essendo il prezzo molto più basso di quello proposto dal suo fornitore, salvo poi dirmi che secondo lui potrebbero trattarsi di moisoniti, e questo senza aprire il blister sigillato.

La proposta del gioielliere è quella di aprire il blister ed esaminare le due pietre, ma così facendo il suo riscontro molto probabilmente verrebbe contestato per manomissione dell'oggetto da parte dell'ente certificatore originario della pietra cioè questa AIG.

Secondo lei cosa potrei fare adesso ? 

Grazie per ogni consiglio le venga in mente 

Saluti

 

Buona sera Davide

le anticipo che quanto segue avrebbe un senso SOLO con alcune essenziali premesse:

1 - che il venditore sia una ditta seria e rintracciabile con tanto di nome e indirizzo

2 - che tale ditta riconosca al compratore un lasso di tempo ragionevole per il “diritto di recesso"

2 - che lei abbia effettuato l’acquisto da poco tempo, in modo da rientrare entro i termini del summenzionato diritto.

A questo punto lei potrebbe aprire il sigillo in presenza del gioielliere e almeno di un paio di testimoni non contestabili o, almeno, “attendibili” per evitare l’accusa d’aver scambiato i cristalli.

L'optimum sarebbe d’avere come direttore delle operazioni un notaio, ma salvo il caso non ne abbia uno in famiglia si tratterebbe certo di una precauzione antieconomica.

Il gioielliere potrebbe ora verificare nel giro di minuti se si tratta di diamanti e non di moissianiti, ma anche in caso di conferma dubito molto che un commerciante del ramo si sia sbilanciato tanto da offrire un “acquisto al buio” di gemme che NON ha potuto esaminare.

Poi, e sempre che si tratti di diamanti, rimangono da verificare la corrispondenza di colore e di clarity dei suoi acquisti con quanto asserito nel certificato.

Dando per positivo anche l’esito di questo controllo io le auguro che le caratteristiche interne nei due cristalli siano tanto particolari da permettere di stabilirne con certezza una sicura origine naturale!

Si, perché da tempo circolano parecchi esemplari di diamanti sintetici che quasi sempre sono riconoscibili SOLO con l’ausilio di strumenti particolarmente sofisticati…

E altrettanto costosi visto che saremmo nell’ordine dei 60.000 U$D...

Inutile precisare che tutti i gioiellieri che si approvvigionano da fornitori conosciuti e reputati le darebbero tutte le sicurezze del caso:

ma lei dopo l’asta si sente altrettanto sicuro, adesso?

Mi scusi la brutale franchezza, ma se prima sconsigliavo l’acquisto di gemme via Rete innanzitutto per ragioni “estetiche” ora le vieterei addirittura, almeno nel caso delle “4 grandi”:

a -  perché la tentazione sarebbe… anzi é troppo grande per tutto il campionario di lestofanti del gemmospazio e

b -  perché comperati “tarocchi” di valore relativamente basso poi sarebbero decisamente pochi a uscire allo scoperto per tentare le lunghe, costose e insicure vie legali

Cum maximo gaudio banditorum.