Contrabbandare diamanti e poi farli certificare regolarmente: uno scherzo, spero!

Salve, volevo sapere se sia legale o meno importare diamanti dall’estero;

E il venditore in questione sarebbe disposto a “camuffarli" dentro libri o altra merce per evitarmi l’iIVA, sarebbero comunque in grado alla dogana di rilevarli?

Scusi, ho appena inviato un'altra mail ma mi sono dimenticato di chiedere anche se sia possibile poi farli certificare regolarmente.

 

Salve, Z.

farò finta di credere che la sua sia una domanda reale e proverò a risponderle seriamente

Almeno, senza ridere troppo!  

I diamanto sono trasparenti ai Raggi X ma questo non vuol dire che un doganiere con l’occhio esercitato non possa scoprirli, quale che sia il camuffamento adottato.

Ma questo sarebbe davvero il minore dei problemi:

perché se a casa nostra entrano navi intere di prodotti proibiti come p.esp.es. i tarocchi vari e i fuochi d’artificio cinesi, intere camionate di sigarette di contrabbando e poi quintali di droghe assortite, il contrabbandare diamanti dovrebbe essere un lavoro decisamente semplice…  :-)

Semplice, forse, ma assolutamente sconsigliabile perché a mio avviso destinato a un sicuro insuccesso.

E questo solo nella migliore delle ipotesi…

Mi spiego:

I preziosi cristalli hanno già un’infinità di vie di trasporto “non ufficiali” ma ben collaudate, per cui ci sarebbe solo l’imbarazzo della scelta:

dalla compiacente valigia diplomatica alla corruzione di qualche doganiere, dalle ”missioni ufficiali” (tecniche, economiche, umanitarie, ecc.) ai frequentissimi viaggi dei VIP, laici o religiosi xche siano, tanto per farle qualche esempio.

Poi lei non precisa a quali certificati si riferisce, perché una volta entrati in Europa o negli USA ottenere un certificato d’analisi gemmologica non sarebbe certo un problema.

Lo sarebbe invece se e quando le chiedessero il cosiddetto “Kimberley Process” che dovrebbe accompagnare le gemme fin dal momento della loro esportazione dal Paese d’origine.

Le gemme esportate ufficialmente, intendo, cioè quelle passate per gli appositi uffici statali.

Spero d’essere riuscito a scoraggiarla, ma come si dice "compresi nel prezzo" eccole altri motivi per NON tentare NESSUNA avventura a titolo personale.

Le zone dalle quali tentare un traffico sotterraneo sarebbero Africa e Brasile, oltre a poche altre che sono ancora più remote:

e se l’acquisto e l’esportazione di diamanti “ufficiali” rimane comunque un’attività con diversi pericoli, il muoversi stile James Bond é senza dubbio il sistema più sicuro per cercarsi dei guai.

Guai davvero seri, e/o per giocarsi semplicemente la pelle “a testa o croce”.

Certo, la quasi totalità di certi “operatori” locali sarebbero felici di trattare con lei senza pagare i diritti ai “comptoirs d’achat” ufficiali, né le successive tasse per i permessi d’esportazione, ma:

1 - lei sarebbe obbligato a trattare acquisti per contanti, e un forestiero ben farcito di valuta pregiata sarebbe visto né più ne meno come il fratello gemello di Babbo Natale.   :-)

     Almeno sarebbe visto così… se comperasse senza fare troppe storie.

2 - Altrimenti lo si può sempre rapire o rapinare previa legnata sul cranio, per fare magari in seguito un gradito regalo ai coccodrilli della zona;

3 - in ogni caso, dopo gli acquisti resta sempre la possibilità di una spiata alle autorità per incassare il premio anticontrabbando prima che lo sprovveduto Indiana Jones lasci il Paese.

Le risparmio altri trucidi particolari a proposito del sistema giudiziario che vige in certi Paesi, ma concesso e non dato per scontato che se la cavi comunque, lei verrebbe poi segnalato come criminale giramondo e trattato di conseguenza tutte le volte che attraversasse una frontiera:

roba da preferire il ritiro in un ameno, confortevole e poco affollato convento.  

Altro che risparmiare l’IVA e i vari dazi: doganali!   :-)