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Diamanti dal Congo: come importarli, come venderli?
Ho letto il vostro sito dopo tre mesi di ricerca e forse voi siete gli unici che mi possono aiutare.
Sono un ragazzo del Congo (RDC) dopo un rencente viaggio la mia famiglia mi metterebbe a dispsizione circa 40 ct di diamanti grezzi più una decina di ct di “tagliato".
Alcuni sono stati tagliati a mano arte africana, ma ho scopoerto che qui in Italia qesto tipo di taglio viene definito “di cava vecchia”, perché non rispetta le regole internazionali di taglio.
Io vorrei venderle ma ho scoperto mio malgrado che non valgono nulla pur essendoci diamanti di colore G: è possibile?
Cosa devo fare per rivenderli in Italia?
Voi potreste darmi una mano?
N.
Buon Giorno, N.
Quaranta carati sono molti, se riguardano pochi esemplari, e soprattutto di buona qualità.
In tal caso si potrebbero far tagliare in Italia, anche se i costi sono superiori a quelli praticati per esempio in Anversa.
Poi, per dire che gli altri non valgono nulla, è necessario che il taglio sia davvero infelice, e su pietre la cui piccola dimensione non giustifichi un’ulteriore lavorazione.
Malgrado l’ottimo livello di colore!
Ovvio che, per un giudizio appropriato, è necessario un attento esame dei campioni, una volta che lei li avrà importati in Italia.
(E non dimentichi i documenti previsti dal "Kimberly act").
Quanto alla vendita, a Valenza si trattano lotti riuniti con precise e uniformi caratteristiche, e quindi non sarei come aiutarla nella vendita.
In compenso ci potrebbe essere una migliore possibilità per i diamanti più grandi, da montare come “solitaire”, ma sarebbe necessario più tempo e, soprattutto, un’attendibile certificazione gemmologica.