Se fossero diamanti potrebbero sostituirli sul mio braccialetto "tennis"?

Buongiorno, 

 

volevo farle una domanda, se può aiutarmi.

 

Una decina di anni fa il mio ex ragazzo mi aveva regalato un tennis in oro bianco con quelli che lui mi aveva spacciato per brillanti.

Giorni fa ho deciso di venderli per realizzare una collana nuova.

 

Ero passata in una gioielleria vicino a casa mia x avere un'idea della stima.

 

Il gioielliere con una specie di pistola laser (non ho idea di come si chiami), aveva valutato che fossero diamanti perché questa pistola si era illuminata di rosso(non senza alcune difficolta forse date dalla caratura piccola).

 

Il proprietario della seconda gioielleria dove sono andata, quella dove volevo venderlo effettivamente, mi ha detto che secondo lui non erano diamanti perché la stessa (o simile) pistola non si illuminava. 

 

Secondo lei e possibile che queste macchine sbaglino? 

 

Il gioielliere mi ha tenuto il bracciale per fare appurare dal suo gemmologo che tipo di pietre siano… 

 

Ma ho paura che me le scambino con altre.

 

Lei che dice?

 

Grazie mille…

 

 

Buon pomeriggio, C.

 

pur non mettendo la mano sul fuoco per nessuno dei miei colleghi credo proprio che l’ultima delle sue preoccupazioni sia quella che un gioielliere si prenda il mal di pancia di sostituire i diamanti di un oggetto affidatogli…

 

Tanto più che un tennis é montato di solito con gemme di piccola caratura e quasi certamente "sarebbe più la bagna dello stufato”, ovvero il tutto avrebbe un ritorno economico del tutto insoddisfacente.

 

E questo senza contare il rischio di un vero e proprio suicidio di reputazione ove il tennis fosse stato preventivamente periziato con cura proprio per tema di scherzi del genere!

 

Quanto invece concerne l’attendibilità del test “di contatto” effettuato (quasi certamente) con un sensore di conducibilità termica tanto il si quanto il no potrebbero avere lo steso valore.

 

Mi spiego:

i sensori di cui sopra (purtroppo) ancora in circolazione sono almeno di tre diverse generazioni, con tecnologie via via più aggiornate per seguire l’evoluzione delle varie imitazioni del diamante.

 

Trascurando le considerazioni a proposito dei vari apparecchi più o meno economici, dovremmo ritenere che i sensori più recenti siano abbastanza attendibili… 

 

Ma esclusivamente se usati usando innanzitutto… la testa!  :-)

 

Vede, fare il test su di un tennis o su di un anello indossato fino a qualche minuto prima aumenterebbe di molto la possibilità di una falsa lettura perché le gemme, allora calde, dovrebbero essere preventivamente raffreddate.

 

E magari anche lavate al fine di sgrassarle a fondo: 

i suoi interlocutori hanno innanzitutto provveduto a dare una bella soffiata di vapore bollente al bracciale?

 

In seguito la comparsa di un’imitazione abbastanza brutta (almeno rispetto al cubic zirconia) ha poi fatto invecchiare di colpo i tester fino ad allora tanto usati perché questo cristallo (la Moissianite) avrebbe almeno termicamente (cioè al test) un’elevata probabilità di essere scambiata diamante.

 

E allora ecco un nuovo apparecchio da usare in coppia con i precedenti, o magari un modello ancora più avanzato che avrebbe riconosciuto il diamante in qualsiasi circostanza.

 

Avrebbe, sottolineo, tanto perché non so se i suoi interlocutori abbiano adottato strumenti aggiornati e correttamente tarati nè tantomeno se nei loro test abbiano rispettato tutte le procedure del caso.

 

E adottato le precauzioni del più diffidente dei “compro-oro”…  :-)