Il CULET del diamante, faccettato o scheggiato

Buongiorno signor Gianfranco,

le scrivo perchè vorrei il parere di un professionista su 2 pietre entrambe con certificato IGI che ho intenzione di acquistare per poi far montare su un anello dallo stesso negozio.

 

Le premetto che non parliamo di alte carature e cifre consistenti però vorrei comunque spendere al meglio i miei soldi.

 

Mi sono recato presso il XXX XXX XXX a Roma e mi sembra di aver trovato delle buone soluzioni di gran lunga più convenienti rispetto alle classiche gioiellerie.

 

Prima Pietra CT 0.40,

color E, SI2,

Cut Very good,

POL& SYM good/very good,

girdle SLTK (fac),

culet chipped, fluo none.

 

La seconda pietra CT 0,36,

color D,

clarity SI1,

cut good,

pol & amp;

sym very good/very good,

girdle medium to sl thick (fac)

culet medium faceted, fluo none.

 

La prima soluzione XXX,00 € e la seconda XXX,00 compreso di anello quindi prezzo finito.

A sensazione mi sembra di capire che la seconda pietra (CT 0,36) abbia delle caratteristiche leggermente migliori rispetto alla prima (CT 0,40).

 

La cosa che più non capisco il CULET, cosa vuol dire faccettato e scheggiato?

 

Sono cosa da evitare e scegliere esclusivamente un diamante senza CULET che finisca a punta perfetta?

 

La ringrazio in anticipo per il suo prezioso consiglio e le porgo i miei più cordiali saluti.

 

Giuseppe.

 

 

Buona sera, Giuseppe 

 

i diamanti li può vedere osservare e confrontare lei: 

come diavolo dovrei fare io per valutare le sue considerazioni o addirittura condividere le sue sensazioni?

 

Il solo argomento che mi piace meno è quello che lei definisce “soluzioni di gran lunga più convenienti” perché mi insospettisce immediatamente.

 

Riconosco d’essere diffidente ma nel corso di anni - di molti anni - a me non é mai capitato di imbattermi nè tantomeno di poter confermare la realtà di offerte magnificate come super-convenienti!

 

E l’esperienza conseguente m’ha sempre confermato come nessuno regali niente, tantomeno quando si tratti di diamanti.

 

A distanza non mi sento quindi di dirle altro, se non suggerirle magari l’assistenza di qualcuno che i diamanti li conosca davvero:

che ne dice del gioielliere sotto casa?  :-)

 

Quanto al famigerato “culet” si tratta di una faccetta supplementare ricavata a scopo cautelativo in corrispondenza dell’apice del diamante.

 

Il diamante  offrirebbe così una superficie più ampia e quindi meno delicata alla percussione in caso di caduta.

 

Quando é di piccole dimensioni, geometricamente regolare e ben centrato rispetto alla tavola principale il “culet” NON é un difetto bensì un'apprezzata precauzione.

 

Almeno, apprezzata da me.  :-)

 

Lei però precisa “scheggiato” e allora ci sarebbe anche la possibilità che una parte di questa mini-tavola non sia scheggiata (caso raro ma non impossibile) ma bensì conservi la rugosità caratteristica della “buccia” del diamante grezzo.

 

Un dettaglio delizioso da osservare (chapeau al bravo tagliatore che avrebbe sfruttato al massimo il materiale disponibile)) ma non sempre apprezzato in sede di valutazione merceologica.

 

E a me spiace constatare come a volte sia considerata una carenza di finitura.

 

Lascio però a lei il giudizio finale.  :-)