- Categoria: Diamanti
- Scritto da Gianfranco Lenti
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In Congo per comperare dei diamanti grezzi: due conti alla buona prima di partire
Caro sig. Lenti buon giorno, spero di non disturbarla ma ho la necessità di confrontarmi con lei.
Vengo subito al dunque e le pongo il seguente quesito (previa premessa!).
Sono andato nella Repubblica Democratica del Congo dove mi aspettavano dei commercianti di diamanti grezzi (viaggio esplorativo per valutare se è il caso di continuare quest’avventura o meno!).
Naturalmente mi sono munito di tutta l’attrezzatura necessaria per non prendere delle fregature, quindi mi armo di buona volontà e parto, ovviamente può immaginare la fatica del viaggio, comunque arrivo a destinazione senza intoppi.
Le risparmio tutte le fasi intermedie di questa avventura e vado subito al sodo.
Mi sono trovato davanti diverse pietre, la maggior parte delle quali presentano una forma ottaedrica quasi perfetta e, azzardando, nel voler dare qualche informazione sulle caratteristiche direi che le pietre si avvicinavano a un G/H come colore e a un VS1/VS2 come grado di impurità; nessuna fluorescenza.
Il prezzo variava dai 000 ai 000 Dollari al carato.
Quindi alla fine dell’incontro saluto i miei interlocutori con un arrivederci e con l’augurio di concludere dei buoni affari negli appuntamenti futuri.
Ora facendo due conti e ipotizzando di comprare 10 carati (10 pietre da 1 ct) di Diamanti la spesa totale si aggirerebbe a circa:
000 Dollari per le pietre;
000 Dollari per le tasse (Kimberly Process, ecc….);
300 dollari al carato per il taglio, totale 3.000 Dollari.
Per un totale 000 Dollari, escluso: viaggio, vitto e alloggio.
In conclusione, considerando che nella fase di taglio (mi corregga se sbaglio) perdiamo grossomodo il 50% del grezzo, ottenendo quindi 10 pietre da ½ carato circa, H color, VS2 clarity;
considerando che potrei rivenderli (tagliati) al 50% da listino Rapaport ottenendo cosi un rientro di circa 000 Dollari.
Le pongo i seguenti quesiti.
Il mio approccio è corretto?
Sulla base della sua esperienza può confermare in linea di massima questo ragionamento e questi calcoli?
P.S. naturalmente spero che i miei calcoli non vengano confermati per ovvi motivi!
Grazie in anticipo per la sua risposta.
Cordialmente
un suo lettore!
Buona sera, C.
non solo lei non mi disturba ma, sia chiaro, sono lieto di scambiare esperienze e informazioni
con gemmocacciatori come me.
Dunque approccio corretto per quanto riguarda il viaggio esplorativo, complimenti!
Magari facessero TUTTI così prima di tuffarsi nell’inebriante avventura…!
Ho invece da ridire su tutto il resto che lei elenca, perché:
1 - il prezzo per cristalli grezzi da 1 carato non é fuori mercato: é semplicemente stratosferico.
2 - il 50% di ricavo é quasi una pia illusione, perché la mia esperienza mi porterebbe invece
a calcolare percentuali di resa dal taglio comprese fra 40 e 45%
3 - i diamanti G VSI 2 da 0,50 ct sarebbero quotati +/- 000 U$D al carato, sul Rapa,
quindi 10 pietre TUTTE oltre 0,50 (e quasi certamente NON RAGGIUNGEREBBERO
questa media sarebbero da calcolare a 000 U$D (circa) in totale, più le spese:
altro che ricuperare i costi…!
4 - per quel poco si esperienza che ho in materia di diamanti, grezzi o tagliati che fossero,
non mi é MAI capitato di trovare lotti ove TUTTI gli esemplari fossero privi di fluorescenza:
senza offesa, lei é sicuro di saper / di poter riconoscere davvero i grezzi di diamante?
E adesso una scommessa:
scommetto una bottiglia di quello buono - Pollio siracusano , p. esempio -
che lei:
a - NON abbia chiesto alla nostra autorità diplomatica in loco, ambasciata o consolato che sia,
di controllare le credenziali (le licenze di esportazione) dei venditori, e
b - NON abbia chiesto la verifica né tantomeno la ventilazione certificata dei costi della burocrazia,
Kimberley process in primis.
Ho vinto? :-)
Buon viaggio!
A scanso di dispiaceri anche io mi tiro dietro un piccolo ma efficiente laboratorio gemmologico... :-)