Ha valore questa “garanzia" del gioielliere? Non avrebbe dovuto lasciarmi qualche forma di valutazione/garanzia internazionale?

Buongiorno,

ho da poco acquistato in gioielleria un anello con diamante solitario, quando sono andato a scegliere il diamante in negozio mi avevano garantito che mi avrebbero rilasciato regolare garanzia, ma quando sono andato a ritirarlo e pagarlo come garanzia mi hanno dato solo un foglietto (comunque marchiato con nome della gioielleria) scritto dal negoziante con le caratteristiche dell'anello (carati, materiale, classificazione internazionale...).

Mi chiedo se per legge questo basti?

In pratica a parte le caratteristiche del diamante non so nulla (da dove arrivi...), ha valore questa “garanzia" del gioielliere?

Non avrebbe dovuto lasciarmi qualche forma di valutazione/garanzia internazionale?

Mi chiedo se questo basti se un giorno dovessi rivenderlo e se questo foglietto mi garantisca davvero che è il gioiello che ho scelto.

Posso richiedere qualcos'altro alla gioielleria?

Riuscite a darmi un gentile riscontro?

Ps:

il gioiello non era già preconfezionato ma ho fatto aggiungere a un anello la pietra acquistata a parte (il tutto sia pietra che anello l'ho acquistato dallo stesso gioielliere)

Grazie
Cristian

 

Buon giorno, Christian

si, riesco a darle il riscontro richiesto anche perché la rubrica domande e risposte é destinata proprio a questo…

Ovvero a fornire dettagli e, magari, anche a tranquillizzare gemmoamanti incerti e/o dubbiosi… :-)

Le premetto che come sempre quanto segue rispecchia solo la mia opinione, confortata se me lo concede da vari lustri di esperienza.

Quindi incominciamo subito col precisare che alla fine della fiera la vera e sola garanzia, anche legale, la darebbe SOLO il gioielliere che le vende il gioiello.

Non esistono “garanzie internazionali” ma, casomai, solo certificati d’analisi gemmologica relativi alle caratteristiche del soggetto esaminato.

Però in caso di contestazioni il suo interlocutore sarebbe solo e soltanto chi le ha consigliato, descritto e poi garantito (anche solo col “foglietto descrittivo su carta intestata e firmata”) quanto le ha poi ceduto in cambio di vil moneta.

Non mi chieda se per "legge questo basti” perché ho già chiarito urbi et orbi come l’adire le vie legali la vedrebbe (salvo casi macroscopicamente evidenti) in posizione decisamente svantaggiata.

Quindi ribadisco ancora una volta l’importanza di scegliere fornitori affidabili, cioè reputati competenti e corretti, ai quali chiedere tutte le spiegazioni e i confronti! del caso.

Fornitori possibilmente raggiungibili senza tribolare troppo, perché non sarebbe pratico volare a Hong Kong o a Seattle per rivendicare spiegazioni supplementari o soddisfazione ai diritti eventualmente offesi, no?

Quanto a una eventuale futura rivendita, il solo problema sarà / sarebbe quello di verificare che le gemme o il gioiello che le monta siano le stessa descritte nella garanzia che le accompagna.

E, naturalmente, in perfetto stato di conservazione, ovvero assolutamente integre:
condizioni che il gioielliere sarà in grado di valutare anche con occhio benevolo, nel caso si tratti di una sua precedente vendita, non crede?

Già che ci siamo, lasci perdere le “valutazioni” che, mi creda, quasi sempre hanno solo uno scopo vagamente tranquillizzante o magari solo consolatorio.

Nel settore leader dei beni voluttuari il solo “valore” attendibile per il popolo di tutti i giorni é indicato dalla cifra che si ricava dalla vendita del bene, e a questo punto il discorso si farebbe molto più impegnativo.

Secondo la mia opinione alla gioielleria non dovrebbe chiedere altro se non d’ipotizzare le condizioni di un futuro cambio con un nuovo monile... più importante. :-)

E nel frattempo si goda il felice acquisto dell’anello.