Un antico gioiello... Ovvero un anello per la gioia degli occhi. - 2 -

Buonasera sig. Lenti,
La ringrazio moltissimo per le parole espresse, dettagliate, istruttive e chiare, nello stile di quanto già avevo potuto riscontrate nella sua pagina web, tanto da spingermi a contattarla.

Certamente pubblichi pure le foto e le caratteristiche…

Sarebbe per me un onore!!

L'anello è stato effettivamente corretto nelle dimensioni, da comune artigiano, poiché al tempo, purtroppo, era stato valutato solo per le sue caratteristiche affettive e non certo per quelle storiche e di pregio artistico, senza nemmeno valutare se si trattasse di gemme vere o di imitazioni.

Ma il pezzo mancante è tuttora conservato.

Onestamente, da qualche anno, vivo in Costa Rica dove non vi è assolutamente un mercato per questo genere di oggetti, tanto che, come le anticipavo, gioiellieri e antiquari famosi del posto, a parte averne esaltato le caratteristiche, mi hanno suggerito di rivolgermi ad aste e collezionisti di altri Paesi, come New York etc… così ammetto di aver ricercato su Internet professionisti e case d'asta famosi, ma o mi sono scontrata con case come XXX che, pur apprezzando il prodotto, non trattavano oggetti simili o con altre che, molto colpite dall'oggetto, mi hanno ovviamente richiesto di poterlo osservare di persona, cosa chiaramente non ipotizzabile senza sapere quanto potrebbe eventualmente fruttarne la vendita.

Da appassionata storica, apprezzo le opere d'arte in genere e il loro valore incredibile ma, per possibilità personali, i gioielli per me si sono sempre e solo limitati ad avere un valore affettivo…

Per cui, pur conservando con gelosia i cimeli in mio possesso, sto valutando la vendita di quest'ultimo per poter realizzare altre necessità a oggi purtroppo prioritarie, questo ovviamente solo se davvero ne valesse la pena.

Le chiederei pertanto, data la sua professionalità, disponibilità e gentilezza, se sia in grado di suggerirmi o di indicarmi una via da percorrere che possa concretamente portare a qualcosa.

Poiché sono ormai cosciente di possedere un oggetto di grande valore, ma per me che non sono del settore e che per di più vivo in un Paese meraviglioso ma che di certo non vanta un mercato idoneo, è davvero difficile procedere…

Ovviamente se la cosa andasse a buon fine, è mia assoluta intenzione riconoscerle l’intermediazione.

Spero tanto in un suo gentile consiglio,

Cordiali saluti ed ancora grazie per la sua esplicativa e illuminante valutazione,

O.

Buon giorno, O.

leggerla é un piacere perché non sono davvero molti gli appassionati che, di solito anche fini intenditori oggi apprezzano per il loro giusto valore (storico, artistico, emozionale prima - molto prima - che economico) la perfezione e la bellezza in oggetti che si potrebbero definire testimonianze di un’evoluzione spirituale…

Un’evoluzione che a me sembra, e non solo da oggi, almeno in fase di stasi

Comprendo la delusione conseguente il contatto con la famosa casa d’aste che, sia detto in sordina, non gode di grande stima da parte mia perché, a dispetto del nome altisonante, si avvale poi a mezzucci di stile discutibile per fare cassa…

Ma darle consigli malgrado i molti fusi orari che ci separano é un’impresa e una responsabilità mica da poco, ma tant’é:
per evitarle quindi anche la seconda la delusione di un bis, la prima volta che si trovasse a N.York si prenda un paio di giorni per esplorare con calma alcuni degli operatori che imperversano nella 47th strada.

E' una specie di girone dove operano a gomito a gomito orafi e gioiellieri assortiti a piacere, con le sole assenze di Tiffany, Winston e pochi altri nomi di primo piano.


Addirittura, ci sarebbe un grande magazzino dove, a pian terreno e in tante postazioni di lavoro (ricordano i banchi di una profumeria) troverà un’esagerazione di operatori, con gioielli a tutti i livelli.

Non si lasci ingannare dall’aspetto dimesso, dalle modeste scrivanie e dalla piccolezza delle casseforti:
proprio lodando la bellezza dei gioielli antichi mi furono mostrati pezzi di una bellezza travolgente, che se non sono appartenuti allo Zar Nicola II potrebbero benissimo aver preso il volo da casa Orlov o magari Trabeskoi.

Non provi a vendere immediatamente, bensì chieda una consulenza a proposito di un’ipotetica cessione (magari come acconto di un altro acquisto), e poi alla fine del giro di consultazioni avrà un’idea realistica di quanto potrebbe ricavare.

E se accetta un consiglio, si vesta con quella sobria eleganza che contraddistingue le italiane di classe, e si prepari alla felice recita di un moderato distacco:
perchè avrà a che fare con dei volponi, con e senza la papalina in testa, ma nessuno dei quali nemmeno lontanamente imparentato con Babbo Natale… :-)

Ma parlando del vil denaro sia chiaro un dettaglio importante:
pur riconoscendole un’ammirevole correttezza, a prescindere dall’esito conseguente i consigli di cui sopra a me lei non dovrà / non dovrebbe nessuna intermediazione.

Però, se tornando in Messico riuscissi a passare dal suo Paradiso tropicale lei potrà sempre indicarmi i chioschi dove trovare la migliore frutta tropicale e, soprattutto, il succo di canna di cui sono vergognosamente ghiotto. :-)

La ringrazio per il permesso relativo alla pubblicazione…

Anche a nome delle amiche gemmonavigatrici di cui immagino già il brillare gli occhi, e delle loro storiche portabandiera:
Serena e Maria Rosaria,, delle quali la sfido a trovare traccia nelle pagine passate.