Il diamante rosso e alcune considerazioni... sconsiderate. :-)

Caro Gianfranco,

come va? Sei in partenza per una delle tue gemmoavventure?

Io sono stata dal mio orafo venerdì scorso, e mi sono ricordata di chiedergli che origine avesse il diamante rosso del mio ciondolo.

Lui non ha saputo dirmi se proveniva dall’Africa o da qualche altra parte, e questo mi sembra giusto visto che, come dici tu, non ha assistito di persona alla sua estrazione.

Gli ho chiesto se avesse subito qualche trattamento, ma la sua risposta è stata negativa:
è una pietra “brutta” (parola sua), cioè molto inclusa, e queste pietre non sono ritenute degne di essere sottoposte a trattamenti migliorativi.

A me questo diamante sembra invece bellissimo...

Guardandolo in trasparenza contro una fonte di luce tipo lampadina, noto che l’inclusione che gli dà il colore rosso non è compatta, ma in alcuni punti (pochi, in verità) non è presente: diciamo che è a macchia di leopardo e che la parte rossa è ben più abbondante di quella incolore.

Non assomiglia ai due diamanti brown, che erano di colore uniforme ed erano stati certificati come SI 1 e SI 2.

Di questo gioiello non ho nessun certificato.

Chissà che non riesca, prima o poi, a convincere mio marito a fare un giretto dalle tue parti:
lo potresti guardare con calma e dirmi cosa ne pensi.

Al solito, sono in partenza per la Svizzera, dalle mie nipotine: la più piccolina, Emilia, ha già prenotato il ciondolo di cui sopra..

Un affettuoso abbraccio.

Maria Rosaria


Caro Gianfranco,

il 10 febbraio scorso ti ho mandato una mail a proposito del diamante rosso del mio ciondolo.

Poiché di solito sei rapidissimo a rispondere, immagino che la mia lettera non ti sia mai arrivata, ma si sia persa in qualche anfratto del web.
Te la rimando, quindi, in coda a questa.

Venerdì scorso sono stata dal mio orafo per portare un po’ di cose da riparare, e ritirarne altre.
Prima, quando aveva solo il laboratorio orafo, riuscivo a vedere poche cose, giusto quelle che stava facendo per qualche cliente.

Adesso ha aperto un piccolo negozio, in cui vende le sue creazioni, che sono in bella mostra in vetrina e all’interno.

Puoi immaginare quante tentazioni...

Sono poche le cose che non mi piacciono, a dire la verità.

Quello che però mi ha fatto innamorare è stato un anello in oro giallo satinato, con una tormalina di color verde acido, taglio brillante antico (tavola piccola rispetto alla corona e padiglione alto) di 7,70 carati, circondata da dei “tentacolini” (non saprei come definirli altrimenti) di varie altezze (pochi millimetri, comunque), in cima ai quali è incastonato un piccolo diamante bianco taglio brillante.

Anche il cestello che regge il tutto è lavorato a traforo.

Una meraviglia, secondo me.

L’ho prenotata come regalo per il prossimo Natale: mancano ancora quasi dieci mesi, e dovrei avere abbastanza tempo per riuscire a vincere le resistenze di mio marito...

L’attesa è lunga, più di una gravidanza, ma non importa: l’importante è che io l’abbia bloccata e non la venda a qualche altra cliente.

Buona serata e buon lavoro.

A quando la prossima avventura?

Un affettuoso abbraccio nonnesco.

Maria Rosaria.

 

Buon pomeriggio, pubblico di seguito le tue e.mail così posso comporre una risposta sola.

Si, purtroppo la prima non mi é arrivata o, peggio, é andata persa nel corso della battaglia contro lo spam che mi arriva dal Brasile:
Fra il programma di filtro e le mie selezioni (notturne e quindi assonnate, di solito) l’errore é sempre in agguato.

Scusami, e sappi che se nell’aldilà (nel caso esista) dovessi incontrare i cialtroni che si fanno pagare una “pubblicità” che é invece controproducente, allora vendicherei te e me nel modo più atroce:
tanto da far impallidire persino la Santa Inquisizione, e senza nemmeno scomodare dio per il relativo mandato!

Quanto all’artista che hai la fortuna di frequentare… felicemente, come orafo, ricordo d’averlo già lodato in passato.

E ora mi inalbero come un cavallo contestandogli ben TRE infelici affermazioni in una sola frase, ovvero:

a - questa pietra é brutta, e
b - queste pietre non sono ritenute degne di essere sottoposte…
c - a trattamenti migliorativi

Scusa la gemmopignoleria ma:

a - le pietre non sono nè brutte né difettose. Perché hanno solo “caratteristiche” che possono piacere, o meno, ma i gusti sono SEMPRE personali.
b - cosa diavolo c’entra la dignità? I trattamenti si applicano nella convinzione di migliorare l’appetibilità di un soggetto onde facilitarne la vendita.
c - e che il risultato artificiale sia poi davvero (e sempre) migliore del naturale é, oltre che opinabile, anche tutto da dimostrare.

Non fatico a credere che il tuo diamante ti appaia bellissimo, perché te lo sei guardato davvero fuori e soprattutto “dentro”, dove gli hai scoperto se non un’anima almeno una personalità che ti ha affascinato.

Giustamente, perché anch’io soggiaccio allo stesso incantesimo, e se vorrai passare di qui per mostrarmelo lo considererò un vero favore.

Insieme al piacere di conoscere te e tuo marito.

Eroico marito al quale somministrerò un paio di bicchieri di efficace gemmoanestetico con le bollicine. :-)

Dici che NON hai nessun certificato per tale diamante? Cioè per quella delizia che conserverai per sempre?

Nemmeno una stropicciata e bisunta carta da formaggio con tante belle, roboanti parole scritte magari in gotico antico?

Ma che mi dici mai, mia sfortunata lettrice!
Sappi che è una vera tragedia di proporzioni immani, una catastrofe tale da offuscare il tuo sincero (viva, viva! :-) piacere nel rimirare la tua inconsueta gemma…

Ora saprò a cosa attribuire un tuo eventuale abbigliamento a lutto. :-)

Ma per fortuna tu hai la consolazione di una mininipotina con l’occhio lungo, il gusto preciso e i riflessi rapidi…

Quanto al colore della tua tormalina e tanto per avere un riferimento in comune, che ne dici di chiamarla “verde lattuga”?
Montata come la descrivi tu mi sembra qualcosa da acquolina in bocca, anche se io preferisco la varietà indicolite, cioé verde/azzurra.

Si, natale é ancora lontanuccio, quindi con un paziente e sapiente lavoro di persuasione subliminale riuscirai certo a convertire il fortunato consorte in un convinto sostenitore del prossimo, irrinunciabile acquisto.

E senza nemmeno ricorrere alla brutale tecnica che inizia il trattamento del caso con un imperioso “a me gli occhi”.  :-)

Quanto ai prossimi gemmoviaggi, per adesso mi godo almeno un altro paio di settimane nel natio paesello, poi é possibile che vada a setacciare "un poquito de esmeralda brasileira".

Ma, portafogli permettendo, non mi dispiacerebbe lustrarmi gli occhi anche con qualche topazio color pesca o con affascinanti sorelline come le acquemarine e le morganiti.

Vedremo.