- Categoria: Diamanti
- Scritto da Gianfranco Lenti
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Potrei andare in Africa ad acquistare diamanti grezzi da rivendere poi ad Anversa: ci si guadagna qualcosa?
Salve sig. Lenti, le scrivo perché mi hanno proposto di andare in Africa ad acquistare diamanti grezzi per poi rivenderli ad Anversa.
Che cosa pensa di questa cosa che mi è stata proposta?
Si riescono a trovare pietre grezze da rivendere e guadagnarci qualcosa?
Cordialmente
Luciano
Buon giorno, Luciano
se lei si accontentasse di una risposta tanto generica quanto la sua domanda lascerebbe supporre, allora le dovrei dire tranquillamente di si, perché dall’Africa provengono davvero tanti diamanti, e da tante aree diverse.
Ovvio quindi che quanti a qualsiasi titolo vi si dedichino ne traggano un utile apprezzabile.
Però non s’illuda che sia sufficiente un qualsiasi contatto locale per trovare ad attenderla una manciata di stupendi cristalli, magari a prezzi irrisori.
Vede, contatti a parte (il discorso sarebbe lungo e non voglio passare né per pessimista né tantomeno per razzista), per commerciare in diamanti sia grezzi che tagliati é indispensabile innanzitutto una precisa conoscenza della materia.
Aggiunga poi una lunga pratica di verifica della filiera commerciale perché basta un banale errore o addirittura una semplice disattenzione per mandare “in vacca” tanto il lavoro quanto il capitale impegnati.
Le anticipo quindi la prossima domanda:
“e allora, che fare”?
Se l’interlocutore che le ha fatto la proposta fosse persona attendibile potrebbe sempre offrirle un viaggio esplorativo, intanto perché lei verifichi le diverse realtà (materiale disponibile, sicurezza, burocrazia) da considerare;
oppure potrebbe regalarsi lei un viaggio esclusivamente esplorativo, da preventivare a fondo perduto come una vacanza.
Una vacanza che sarebbe innanzitutto faticosa perché l’Africa vera, mi creda, NON é come Malindi o qualche altro zoo per turisti! :-)
Rimane l’incognita della valutazione del materiale da acquistare, un’incognita da affrontare:
a - tirandosi dietro un competente in materia, col minimo di attrezzatura necessaria, oppure
b - convincendo il venditore a mandarle i cristalli “in visione” per l’esame al "punto franco” di Lugano o di Anversa.
Veda lei, ma in ogni caso NON dimentichi di pretendere il certificato “etico” (il cosiddetto Kimberly Process” ) e, soprattutto, PRIMA di avvicinare i diamanti in loco verifichi di poterlo fare in sicurezza e in modo del tutto legale.
Sa, non solo perché “Le mie prigioni” l’ha già scritto Silvio Pellico, ma soprattutto per il fatto che al confronto con le carceri africane l’austriaca fortezza dello Spielberg sembrerebbe il Grand Hotel di Montecarlo. :-)
Auguri.